Ex San Gerardo nuovo hub per migranti? Regione boccia Scanagatti

Raprire il vecchio ospedale San Gerardo ai migranti? La Regiona boccia la proposta del sindaco di Monza, Roberto Scanagatti.
Raprire il vecchio ospedale San Gerardo ai migranti? La Regione boccia la proposta del sindaco di Monza, Roberto Scanagatti. Un’idea, quella avanzata dal primo cittadino monzese, che è balenata anche al collega meneghino Giuseppe Sala. Aprire le porte del vecchio nosocomio come hub per i richiedenti asilo, a detta dei due borgomastri, potrebbe essere una delle chiavi di volta per alleggerire l’attuale situazione, ad esempio quella del condominio di via Asiago.
Una proposta, però, che è stata presto bocciata da Regione Lombardia che, senza mezzi termini, l’ha definita “irricevibile”. Portavoce del “Pirellone pensiero”, Massimiliano Romeo, capogruppo del Caroccio: “Regione Lombardia non presterà nessuna struttura regionale al business dell’immigrazione clandestina. In particolare, per quanto riguarda l’Ospedale vecchio di Monza, stiamo parlando di un’area che è stata messa in vendita con l’obiettivo di utilizzare i proventi per la ristrutturazione del nuovo Ospedale San Gerardo. Utilizzarne gli spazi come centro di accoglienza significherebbe rinunciare ad ogni ipotesi di vendita: una mancanza di risorse che si rifletterebbe immediatamente sulla riqualificazione del nuovo Ospedale. Mi meraviglio di Scanagatti che preferisce essere accondiscendente nei confronti del governo e del suo collega milanese Sala, anziché tutelare i suoi concittadini. Forse il comportamento del sindaco monzese è dettato da ambizioni di partito?”
Nel frattempo anche da Milano giungono commenti in merito. L’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera ha infatti dichiarato: «Sono francamente molto stupito per la proposta del sindaco Sala che evidenzia l’assoluta mancanza di strategia e di lucidità dell’amministrazione comunale di Milano sul tema della gestione dei profughi presenti a Milano e che rischiano di arrivare, in grandi numeri, anche nei prossimi mesi. La proposta di collocarli nelle strutture ospedaliere dismesse appare assolutamente strampalata, priva di ogni logica e addirittura destabilizzante e pericolosa da molteplici punti di vista. In primo luogo – ha spiegato l’assessore – le strutture ospedaliere dismesse non hanno i requisiti di sicurezza e agibilità e necessiterebbero di rilevanti risorse. Inoltre collocare in unico luogo centinaia di persone creerebbe giganteschi problemi di ordine pubblico e potenzialmente anche sanitari. Per questi motivi Regione Lombardia è assolutamente indisponibile a mettere a disposizione gli ospedali dismessi di propria proprietà».