Sale la tensione in via Asiago. Il Prefetto replica a tutte le accuse

Il Prefetto si difende dalle accuse di non gestire nella maniera adeguata l’accoglienza dei profughi. “Non mi diverto a creare situazioni di disagio.”
Parole dure davanti alle telecamere della tv nazionale contro il Prefetto di Monza. A far salire i toni della discussione i residenti di via Asiago che da qualche mese convivono con numerosi profughi. La risposta della Prefettura questa mattina non tarda ad arrivare. Smorza i toni e spiega, ancora una volta, la sua posizione: “Non sappiamo più cosa dire, perché sembra che non ci interessi il problema, che le nostre decisioni siano prese senza motivo, ma non è così – spiega il numero uno di via Prina, Giovanna Vilasi – Innanzitutto abbiamo spostato da un piano alcuni ragazzi e sostituito altri con dei nuclei nuclei familiari. Due operazioni che avevano annunciato e abbiamo mantenuto. In tutto oggi si contano 103 immigrati, di cui 15 bambini in 6 nuclei familiari. Nel condominio – spiega il Prefetto – Ci sono due corpi di 48 appartamenti ciascuno. In uno con tre scale, 14 appartamenti sono occupati da immigrati, mentre nell’altro con due scale solo 2. E’ evidente che non ci sono solo una trentina di italiani, sono molti di più“. Le lamentele dei residenti hanno riguardato anche la gestione degli immigrati, ma anche qui il Prefetto replica: “Abbiamo verificato e preteso la corretta applicazione di quanto previsto in materia di corsi di italiano – prosegue il Prefetto – ora stiamo lavorando con il Cpa che dovrebbe arrivare a gestire ed omogeneizzare l’offerta formativa, ovvero per tutti gli immigrati in città le stesse ore di corsi”. Poi il Prefetto Vilasi pone l’accento sul quadro generale dell’ospitalità in Brianza “non abbiamo alloggi in cielo, a qualcuno daremo sempre fastidio. Se ci sono comuni che rifiutano l’accoglienza e agli uffici arrivano in continuazione persone, da qualche parte dobbiamo sistemarle e dove mi viene data disponibilità io li metto. Non scendo dall’Olimpo divertendomi a creare situazioni di disagio, il problema della collocazione è vasto e va gestito, noi lo facciamo come possiamo. Se avessi soluzioni diverse che mi permettessero di distribuirli in modo diverso secondo lei non lo farei? Certo, ma non ho posto”.
Sta di fatto che il caso di Via Asiago ieri sera è scoppiato ed è diventato, se non lo era già, nazionale. I residenti ancora una volta vanno in televisione, davanti alle telecamere della trasmissione di Rete 4 “Piazza pulita”, e denunciano la situazione di disagio che stanno vivendo in seguito alla convivenza con i profughi. Toni pesanti e molta tensione: i malumori del gruppo di monzesi si riversano principalmente verso la decisione del Prefetto di Monza e Brianza, Giovanna Vilasi, di ospitare nello stabile 117 persone.Alla fine della trasmissione è accaduto persino che un’auto a causa di corto circuito ha preso fuoco. A bordo due persone di origine straniera che in preda al panico hanno guidato con l’auto in fiamme da via Borgazzi a via Asiago. Un fatto, affermano le forze dell’ordine, che non c’entra nulla con la questione convivenza, ma che certo non ha aiutato a distendere i nervi. Schiamazzi, litigi, risse e, di recente, anche un accoltellamento: “Ormai viviamo nella paura – spiegano i residenti ai microfoni di Rete 4 – la situazione è divenuta insostenibile. Ridurre il numero della presenza maschile non è bastata, anche le donne non stanno alle regole della convivenza, siamo noi a dover sottostare”. I 30 inquilini monzesi non si sentono tranquilli. “La Prefettura gestisce l’emergenza profughi sulle spalle dei monzesi. Le nostre case si stanno svalutando. Vogliamo maggiori controlli, anche dal punto di vista sanitario, ci sentiamo prigionieri in casa nostra”. (articolo di Valentina Rigano e Valentina Vitagliano)