Sindacati al Consorzio Parco-Villa Reale: “No, ai volontari al posto di lavoratori”

30 ottobre 2016 | 10:33
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Sindacati al Consorzio Parco-Villa Reale: “No, ai volontari al posto di lavoratori”

Il direttore Lamperti: “Ho limiti di spesa molto stretti, sto facendo salti mortali per valorizzare il patrimonio”.

Cgil e Cisl sul piede di guerra col Consorzio di gestione di Parco e Villa Reale. A provocare una vera e propria pioggia di critiche è stata la decisione dell’ente di reclutare volontari per svolgere una serie di mansioni che, evidenziano i sindacati, richiedono una preparazione e una professionalità che poco hanno a che vedere con la buona volontà. L’avviso è stato pubblicato sul sito della reggia e, testualmente, dice: “Il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza recluta volontari di età compresa tra i 18 e i 75 anni per la gestione di attività all’interno del complesso monumentale”, con una disponibilità di tre turni di tre ore consecutive al mese in orario mattutino, pomeridiano o serale. “Il punto – spiega Pippo Leone, segretario generale Cisl – Fp -, è che in questa circostanza non vengono richieste attività complementari, ma compiti centrali collegati direttamente alla gestione di Villa e Parco”.

L’operazione, che fa il paio con altre analoghe avviate nei mesi scorsi dall’amministrazione comunale (vedi reclutamento volontari per museo civico), ha riscosso giudizi molto pesanti da parte dei vertici di via Premuda. “Il patrimonio storico culturale del nostro Paese è uno straordinario volano per la crescita e non può essere relegato a cenerentola nel sistema economico territoriale – ha commentato Simone Pulici, membro della Segreteria Confederale della Cgil -.  Quante ragazze e quanti ragazzi, dopo anni di formazione, sono alla ricerca di un’occasione di lavoro in ambito culturale? E’ possibile pensare ad un sistema sostenibile di crescita economica per il territorio?”.

Le attività richieste vanno dalla sorveglianza e controllo degli spazi museali (Appartamenti reali, Cappella, Teatrino e Serrone), all’accoglienza e informazione all’utenza della Villa e del Parco, passando per il monitoraggio e la segnalazione “tempestiva” all’ente consortile di eventuali criticità riscontrate. Il tutto, ovviamente, a titolo gratuito e come se l’impegno richiesto non bastasse, il Consorzio ha pure previsto altre attività collaterali come l’assistenza a persone disabili, la distribuzione di materiale, la collaborazione a attività d’indagine rivolta ai visitatori e il supporto all’attività di archiviazione documentale.

“Molti altri enti anche di livello internazionale fanno la stessa cosa – ha commentato Lorenzo Lamperti, direttore del Consorzio -. Io potrei tranquillamente assumere nuovo personale, il problema è che come ente di valorizzazione ho dei limiti di spesa imposti dalle ultime finanziarie. Sto facendo i salti mortali, se non ricorro ai volontari non posso assolvere al mio compito principale che è quello di valorizzazione. L’alternativa è chiudere”. Per il Consorzio è stata prevista una pianta organica di 50 persone, ma attualmente sono poco meno di venti, la metà dei quali operai e tecnici. “Chi si occupa di valorizzazione in senso stretto- ha aggiunto il direttore -, sono due persone”.

La posizione di Cgil è tuttavia molto critica. “Esprimiamo un giudizio negativo su una scelta che da più l’idea di dover far quadrare un bilancio – ha aggiunto Pulici -, abbassando la qualità dei servizi offerti o potenzialmente da offrire, piuttosto che il tentativo di rilancio di un Consorzio sempre più in difficoltà, ma gestore di un immenso patrimonio”. Pippo Leone, che al pari del collega Pulici chiede un incontro col Consorzio per discutere la questione, è sulla stessa lunghezza d’onda. “Non troviamo corretto che, di fatto, la gestione di un patrimonio di questa importanza, venga affidato a dei volontari – ha dichiarato -. Se si trattasse di mansioni collaterali on ci sarebbe nulla di male, ma i compiti indicati nell’avviso vanno bene al di la della buona volontà e della disponibilità di alcuni volontari, servono professionalità e preparazione. Avremmo gradito una consultazione preventiva”.