Andrea Monti: “Al Parco delle Groane contro la droga ci vuole l’esercito”

Monti chiede al presidente della Provincia di rendere prioritaria la soluzione del problema dello spaccio nella zona delle Groane, inviando, se necessario, anche l’esercito.
Si parla ancora di droga nel Parco delle Groane: un reportage pubblicato su Famiglia cristiana poco meno di un mese fa ha riportato l’attenzione sul problema dello spaccio, in particolare nella zona del parco nel comune di Ceriano Laghetto, nei pressi della linea ferroviaria Saronno-Seregno, che dà appunto sul bosco. Roberto Della Rovere, direttore del Parco delle Groane, ha subito replicato, in una lettera condivisa anche da alcuni sindaci della zona, che i comuni delle Groane si stanno impegnando da un anno e mezzo a combattere spacciatori e degrado: «Il prefetto di Monza, Giovanna Vilasi, si è attivata coinvolgendo le amministrazioni comunali e il presidente della Provincia di Monza Brianza, Gigi Ponti, in un tavolo allargato alle polizie locali e alle forze dell’ordine per una sistematica opera di prevenzione, controllo e azione. Un lavoro coordinato, che funziona».
Dichiarazioni inaccettabili secondo il consigliere provinciale Andrea Monti (Lega Nord), che nel corso della seduta straordinaria del consiglio provinciale di giovedì 17 novembre, presenterà un’interrogazione a Ponti. Lo scopo è stigmatizzare l’iniziativa di Della Rovere, chiedendo a Ponti di chiarire la sua posizione in merito, e di schierare l’esercito contro gli spacciatori.
«Il problema è che l’emergenza rimane e qui ci sarebbe da raccontare l’inadeguatezza di una Prefettura, proprio quella di Monza – aggiunge Monti -. Da mesi continua a convocare affollati tavoli per discutere della questione. Tanto affollati, quanto inutili: parecchie buone intenzioni, tante belle idee, zero sostanza. Tutto finisce quando si inizia a parlare delle risorse, necessarie per attivare una risposta a questa emergenza, che deve per forza essere straordinaria. Nessuno lì dentro si rende davvero conto delle dimensioni del problema, del disagio che i cittadini vivono». Inutili, secondo il consigliere leghista, quelle che definisce con ironia “passeggiatine”, ovvero la proposta di Della Rovere di riconquistare il territorio del Parco, rendendolo più vissuto e frequentato: «Una soluzione va ricercata e non sarebbe nemmeno troppo complicata – afferma Monti -. Il problema si risolve da un lato con un maggior presidio su tutta l’area interessata, dall’altro continuando il lavoro di controllo e indagine che già svolgono bene le forze dell’ordine, carabinieri in testa. I soldi ci sono, si potrebbero per esempio trovare restringendo i fondi dorati che oggi sono indirizzati solo all’accoglienza dei profughi».