Concerti nel Parco di Monza, la polemica concede il bis

L’annuncio dell’arrivo dei Radiohead la prossima estate ha riacceso lo scontro fra ambientalisti e amministrazione.
Arrivano i Radio Head nel Parco di Monza e riesplode la polemica degli ambientalisti. La notizia che il prossimo giugno la band britannica terrà proprio nel polmone verde brianzolo uno dei due concerti programmato in Italia, ha ridato vigore alle critiche del comitato per il Parco e del Movimento cinque stelle nei confronti della giunta guidata da Roberto Scanagatti. L’annuncio dell’evento ha ripuntato i riflettori sul rischio danni al patrimonio ambientale e ha finito per rimettere sotto accusa l’esecutivo cittadino, colpevole di condurre una strategia ambigua sulla questione concerti nel Parco.
Nicola Fuggetta, capogruppo in consiglio comunale, ha ricordato il Forum del Pd di metà ottobre, organizzato per proporre un piano di valorizzazione e tutela di Parco e Villa.“Hanno anche rispolverato la candidatura del Parco a patrimonio Unesco – sbotta Nicola Fuggetta, capogruppo in consiglio comunale dei Cinque stelle -. Ma oggi veniamo a sapere dei Radiohead. Pur di non perdere consensi, dicono tutto e il contrario di tutto. Se la loro strategia è di specializzare il Parco in mega concerti lo dicano chiaramente. Anzi, che ne facciamo uno al mese così raccolgono un sacco di soldi e sistemano le casse pubbliche”.
Attacco frontale in piena regola. L’ubicazione scelta per il concerto è la stessa del mega concerto di Ligabue: l’Autodromo e, secondo le prime indiscrezioni, l’area indicata è sempre la Gerascia, quella dove per il Ligarockpark venne sbancata una collina per far passare camion e furgoni (l’ente Parco Valle Lambro ha sanzionato gli organizzatori). Secondo il comitato per il Parco si tratta di un prato storico che sta subendo danni irreparabili.
“E’ un sistema delicato – commenta Bianca Montrasio, portavoce del comitato -. Monza ha uno stadio sempre vuoto e un’area ex Fiera che potrebbero essere utilizzate, ma se proprio vogliono farlo dentro l’Autodromo, che sia nell’area Paddock, e non sull’erba della Gerascia”. Lo stato della Gerascia dopo il concerto di Ligabue e il God of metal dello scorso giugno è stato documentato dagli ambientalisti con un dossier fotografico, allegato a una denuncia per danni presentata in Procura a Monza, che a sua volta, ha avviato un inchiesta secondo il modello 44, ossia il registro delle notizie di reato a carico di persone ignote.
Marco Lamperti, consigliere comunale del Pd, prova però a smorzare i toni. “Sarà un concerto più piccolo rispetto a quello di Ligabue – replica -, ma comunque un’ottima occasione per dare questo ruolo all’Autodromo. Nel partito ci sono posizioni radicali non condivise da tutti. Si discute, ma poi serve una sintesi. Il concerto si svolgerà sull’area della Gerascia, nel massimo rispetto dell’ambiente. Prevediamo di ospitare 40 mila fan”.
Qui di seguito alcune foto del prato della Gerascia dopo l’ultimo concerto: