Italia verso la “DAFI”, Sapio: “Passo importante, servirà a cambiare mentalità”

La situazione climatica è sempre più grave. L’imperativo categorico è di non far aumentare più di 2 gradi la temperatura del pianeta.
La situazione climatica è sempre più grave. L’imperativo categorico è di non far aumentare più di 2 gradi la temperatura del pianeta.
Entro breve (la data era il 18 novembre, ma è stata concessa una proroga) il Governo Italiano accoglierà in modo definitivo la direttiva DAFI, ovvero il provvedimento europeo per la promozione dei combustibili alternativi e lo sviluppo delle relative infrastrutture di rifornimento necessarie.
Tra i protagonisti di questo passaggio storico c’è la Sapio di Monza, che oltre a promuovere la mobilità a idrogeno con il Comitato di Indirizzo Strategico di Mobilità Idrogeno Italia, sta anche partecipando al tavolo sulla mobilità sostenibile per la definizione di una roadmap fino al 2030 voluto dal Vice Segretario Generale della Presidenza del Consiglio Raffaele Tiscar per rivoluzionare in modo ecologico e tecnologico i trasporti. “La Germania ha annunciato che farà circolare il primo treno ad idrogeno – spiega Alberto Dossi, Presidente del Gruppo Sapioe del Comitato di Indirizzo Strategico di Mobilità Idrogeno Italia – Lo scopo dei nostri incontri e del nostro lavoro è quello non solo di fare in modo che anche l’Italia possa cogliere a pieno le opportunità che l’idrogeno può offrire con il recepimento della direttiva DAFI, ma anche quello di contribuire al dibattito sul quadro generale dello sviluppo della mobilità sostenibile italiana con l’obiettivo di decarbonizzare il settore dei trasporti diversificando le fonti e riducendo la dipendenza dai combustibili fossili”.
Questo è l’anno con il maggior livello di CO2 nell’atmosfera, se non si interviene velocemente le conseguenze saranno drammatiche per tutti. “Si parla di CO2, ma non bisogna dimenticare i particolati e tutti gli altri residui delle combustioni. Noi possiamo mettere a disposizione le tecnologie dell’idrogeno per un’energia e un trasporto sostenibili: infatti l’idrogeno, in sinergia con le fonti rinnovabili, è un vettore energetico clean e green. Dopo l’utilizzo per la produzione di energia elettrica non resta che vapore acqueo. Meglio di così?”
Bisogna però ancora fare grandi passi, prima di vedere in atto questa rivoluzione. “Ci sono tutta una serie di considerazioni che bisogna fare, prima che la mobilità cambi. Il primo traguardo fondamentale, come suggerisce la stessa direttiva europea, è di dotare il Paese di infrastrutture adatte ad accogliere e a rifornire veicoli e mezzi elettrici che viaggiano ad idrogeno o a batteria.”
Possiamo affermare che lo sguardo mondiale oggi è rivolto verso soluzioni più ecocompatibili? “Assolutamente sì. La tendenza è quella; è finalmente in atto un cambio di mentalità – dettato dall’impellente necessità del pianeta – per invocare un rapido cambiamento in questa direzione.”