Gli ambientalisti non fanno sconti: “Papa Francesco, no al Parco”

ll comitato per il Parco ha scritto al Santo Padre chiedendo di considerare un’altra sede per la celebrazione del pressi o marzo.
Una lettera aperta per invitare il Papa a considerare un altro luogo per la messa di popolo della prossima Primavera. Chi si aspettava un passo indietro degli ambientalisti monzesi di fronte all’arrivo del Santo Padre, deve ricredersi. Così come nei mesi scorsi hanno sollevato con vigore la compatibilità del Parco a grandi eventi come i mega concerti, lo stesso stanno facendo adesso con la celebrazione annunciata per il prossimo 25 marzo, tanto più che si parla oramai di una partecipazione di circa un milione di fedeli.
Il luogo scelto per la funzione è l’Ippodromo, la vasta area di circa quattro ettari compreso fra Villa Mirabello e Villa Mirabellino. E’ una delle aree più vaste all’interno del Parco, non ché una delle più note proprio per la sua antica destinazione a circuito per le gare dei cavalli: fino al secondo dopo guerra si correva il derby di Monza. Gli ambientalisti, nella missiva indirizzata a Roma, fanno leva sull’enciclica “Laudato sì”, che ritengono “essere una sorta di manifesto programmatico per tutti coloro che hanno a cuore il Pianeta Terra come casa comune di tutta la famiglia umana”,
“Il Parco ha un enorme valore dal punto di vista storico, botanico, faunistico e paesaggistico – hanno scritto gli ambientalisti del comitato per il Parco -. Spesso però tale valore non solo non viene adeguatamente considerato, ma addirittura è compromesso dal perseguimento di interessi economici incompatibili con la sua conservazione. Siamo certi per recentissime esperienze negative che l’area scelta per la celebrazione della Messa, il prossimo 25 marzo – da poco restaurata e ricostruita nel suo disegno filologico, – possa subire danni irreparabili dall’enorme afflusso di persone previsto per quel giorno”.
La proposta di Bianca Montrasio portavoce del comitato, è quindi identica a quella avanzata in occasione del maxi concerto di Ligabue, del God of Metal dello scorso giugno e di Manu Chao del 2015: usare un’area diversa magari bisognosa di una profonda opera di riqualificazione.
“Confidiamo che la sua presenza a Monza sia un segno decisivo per rimarcare la necessità di un’alleanza rispettosa fra uomo e natura – hanno concluso gli ambientalisti -, el solco del messaggio di quel santo innovativo e sorprendente, Francesco d’Assisi, di cui lei ha scelto di prendere il nome”