Anche il San Gerardo dichiara guerra alle infezioni. Ecco le novità

L’Ospedale Bassini di Cinisello Balsamo e l’Azienda Ospedaliera San Gerardo di Monza, insieme a 3M Italia, coinvolti nel progetto “Targeting Zero” per diffondere le buone pratiche di prevenzione.
Il San Gerardo e l’Ospedale Bassini di Cinisello Balsamo hanno firmato assieme all’azienda 3M un protocollo di intenti per abbattere il rischio di infezioni negli ospedali.
In particolare nel mirino ci sono le infezioni del sangue catetere-correlate in stretta collaborazione con 14 strutture sanitarie italiane dislocate su tutta la penisola. In Lombardia, il team Accessi Vascolari – ovvero gruppi di medici ed infermieri specializzati nell’inserimento e nella gestione dei cateteri vascolari – dell’Ospedale Bassini di Cinisello Balsamo (MI) e dell’Azienda Ospedaliera San Gerardo di Monza- hanno collaborato insieme a 3M Italia per una dichiarazione comune di intenti ad attuare le buone pratiche per azzerare le infezioni nell’attività quotidiana e diffonderle all’interno della comunità medico-scientifica e di tutti gli stakeholder di riferimento tra cui agenzie governative, associazioni di pazienti e di categoria, reti di patologia ed enti ospedalieri.
Le infezioni correlate all’assistenza (ICA) sono un problema molto rilevante: gli esperti stimano che ogni anno si verifichino più di 2.600.000 nuovi casi solo nell’Unione Europea, numero superiore ai casi di influenza, HIV e tubercolosi aggregati. Le infezioni del sangue primarie rappresentano circa il 6% delle ICA, ma sono associate al più elevato tasso di mortalità (15%).In Italia, le infezioni del sangue catetere-correlate (CR-BSI) rappresentano tra l’8 e il 12% delle infezioni correlate all’assistenza.
Si stimano circa 8.500 casi all’anno solo nelle terapie intensive, che gravano sul SSN per circa 82 milioni di euro. Si stima che tali infezioni comportino un prolungamento medio della degenza in terapia intensiva pari a 9 giorni.
Le linee guida internazionali emanate dalle principali società scientifiche sono concordi nell’affermare che le CR-BSI possono essere azzerate (“Targeting Zero”) mediante l’adozione di comportamenti virtuosi, primo tra tutti la costituzione di un team di personale dedicato e l’utilizzo di tecnologie innovative combinate in specifici pacchetti assistenziali.
Il gruppo Quality e Safety Research dell’Università Johns Hopkins ha messo a punto il così detto modello delle 4 “E” per l’implementazione di buone pratiche e comportamenti che possono fare la differenza nel combattere e distruggere le infezioni:
- Engage – sensibilizzare il personale sui gravi rischi che i pazienti corrono in seguito alla contrazione di infezioni da catetere venoso e sull’importanza di prevenirle, condividendone i dati;
- Educate – formare il personale all’adozione delle linee guida evidence based e delle raccomandazioni indicate dalle società scientifiche;
- Execute – implementare le procedure già apprese e condivise, verificate da un Team degli accessi Vascolari;
- Evaluate – implementare un sistema per la tracciatura e la valutazione delle CR-BSI.
«In 3M crediamo che un mondo senza infezioni possa essere possibile e siamo convinti che questo sia anche una nostra responsabilità – Patrizio Galletta, 3M Italia Country Business Leader Health Care. Per questo ci impegniamo formalmente oggi attraverso la firma congiunta della carta “Targeting Zero” per implementare il modello delle quattro “E” e attuare così le buone pratiche per azzerare le infezioni nell’attività quotidiana.
In quanto membri della Comunità Scientifica e rappresentanti dell’Industria, crediamo che i pazienti abbiano diritto alla migliore prevenzione possibile delle infezioni catetere-correlate e all’equità di trattamento in qualsiasi struttura sanitaria decidano di recarsi.
Per questo motivo in 3M – continua Patrizio Galletta – mettiamo a disposizione dei team interni dedicati per studiare soluzioni migliorative, per promuovere la formazione, per sensibilizzare le direzioni sanitarie e l’opinione pubblica sull’importanza della conoscenza delle patologie e degli impatti sulla salute degli individui e sui costi sociali.
3M si propone ai suoi diversi stakeholder sanitari come un vero e proprio partner che si impegna a collaborare per ridurre il rischio di infezioni lungo l’intero percorso clinico del paziente: dal riprocessamento degli strumenti alla fase pre-operatoria, dall’intervento all’assistenza post-operatoria.
Con la firma di oggi della carta “Targeting Zero” – conclude Galletta – vogliamo contribuire in modo efficace alla sostenibilità del nostro Sistema Sanitario Nazionale che beneficerebbe così di una minore spesa pubblica derivante dalle infezioni».