In coma dopo il pugno al concerto di Manu Chao, chiesti 5 anni per aggressore

30 novembre 2016 | 14:18
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In coma dopo il pugno al concerto  di Manu Chao, chiesti 5 anni per aggressore

In coma e a rischio paralisi per un pugno, chiesti cinque anni. Per la difesa danno da caduta.

È accusato di aver colpito al volto con un pugno un trentaseienne monzese durante il concerto di Manu Chao, nel giugno 2015 a Monza. A processo per lesioni gravissime Adrian A., venditore ambulante rumeno di 35 anni, rischia ora una condanna a Cinque anni di reclusione. La richiesta è stata mossa in aula in Tribunale a Monza mercoledì, dall’accusa. La parte civile ha anche chiesto un risarcimento di un milione di euro.
Durante l’udienza sono state discusse le perizie mediche, secondo l’accusa in grado di dimostrare i danni fisici riportati dalla parte lesa, secondo la difesa invece perfettamente compatibile con una caduta durante la stessa serata. L’aggredito, secondo quanto spiegato in aula, rischierebbe la paralisi, motivo per cui sarebbe stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico al cervello, il terzo dopo essersi risvegliato dal coma.
Secondo quanto sostenuto dall’accusa, a causare il grave danno cerebrale è stato il pugno scagliato dal suo aggressore, al culmine di una lite. Secondo la difesa invece, potrebbe essere stato provocato da una caduta avvenuta durante un controllo nella tenda della Croce Rossa allestita per il concerto, quando il trentaseienne ubriaco vi era stato accompagnato. Domani si torna in aula per la sentenza.