Profughi all’ex San Gerardo? Residenti di via Asiago: “Sindaco non ci crediamo!”

«L’ex ospedale San Gerardo nuovo hub per l’accoglienza dei migranti? Una soluzione difficilmente praticabile». A parlare sono i condomini della “Residenza dei Pini”.
«L‘ex ospedale San Gerardo nuovo hub per l’accoglienza dei migranti? Una soluzione difficilmente praticabile». A parlare sono i condomini della “Residenza dei Pini” che, attraverso una nota stampa, hanno deciso di far sentire la propria voce in merito alla situazione di emergenza legata allo stabile di via Asiago, a Monza.
Perplessità che il gruppo di cittadini spera possano presto trovare una risposta dall’amministrazione comunale monzese. «I condomini si augurano che la soluzione proposta del vecchio ospedale San Gerardo, che risulta difficilmente praticabile, non sia stata utilizzata solo a scopo strumentale per avviare una battaglia politica in consiglio comunale e smarcare la Giunta comunale dalle proprie responsabilità, senza avere il reale interesse a risolvere la soluzione».
Il 24 ottobre scorso, durante la seduta di consiglio comunale, il borgomastro Roberto Scanagatti, ha chiesto all’aula di far quadrato per risolvere l’emergenza. Scanagatti, in quell’occasione, ha invitato i membri del consiglio comunale a firmare tutti insieme, senza distinzione di colore, una mozione rivolta a Regione Lombardia affinchè gli spazi dell’ex ospedale San Gerardo possano ospitare i migranti presenti in città. Quelli già a Monza, ed ospiti attualmente nel condominio di via Asiago, ma anche i nuovi arrivi. Da allora le polemiche si susseguono e, se da una parte la maggioranza, sposa le parole del primo cittadino, dall’altra la minoranza si oppone alla nuova “funzione” che dovrebbe assumere l’ex nosocomio di via Solferino.
Al coro dei no, si è ora aggiunto lo scetticismo degli abitati della “Residenza dei Pini” che si sono rivolti direttamente al sindaco affinchè possa prendere «pubblicamente posizione contro la gestione dei richiedenti asilo». Tra le richieste avanzate dai condomini l’azzeramento del numero di richiedenti asilo nella l’struttura di Via Asiago 8/D, per permettere la riqualificazione dello stabile e del quartiere. «E’ inaccettabile che un condominio privato diventi un HUB per richiedenti asilo» spiegano.
Sono intenzionati a manifestare ancora per esprimere le proprie problematiche fino alla completa risoluzione della situazione.