The Rescue Dog, quando l’unione tra cane e padrone salva le vite

9 novembre 2016 | 17:51
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The Rescue Dog, quando l’unione tra cane e padrone salva le vite

Sapete perchè il naso di un cane è uno strumento straordinario? Ce lo spiega l’associazione di ricerca e soccorso The Rescue Dog di Paina di Giussano. #foto #video

Il naso di un cane, che strumento affascinante. Basti pensare che in una spiaggia di 100 metri per 50 e profonda 50 centimetri, sarebbe in grado di individuare due granelli di un materiale diverso. Sono in pochi a saperlo, ma tra questi c’è sicuramente l’associazione The Rescue Dog con sede in via Adige 32 a Paina di Giussano.

Sotto l’occhio attento del loro presidente Daniele Fedeli, ci sono 12 i volontari che si occupano di ricerca e soccorso di dispersi in superfici e ambienti boschivi oltre che di persone travolte dalle macerie oppure dalle valanghe: questi i compiti principali delle unità cinofile di The Rescue Dog

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“Il nostro gruppo di ricerca e soccorso con l’aiuto dei cani è nato nel 2010 e, ad oggi, possiamo dire di essere veramente affiatati. Due delle nostre unità cinofile sono state richieste anche ad Amatrice in occasione del recente terremoto”, ha spiegato Fedeli (video sotto e foto sopra).

Un volontariato serio e affidabile, quello di The Rescue Dog, che si basa su un percorso formativo di circa due anni con conseguente esame di abilitazione per cane e conduttore. “Ogni conduttore cinofilo segue il corso base della protezione civile poi affronta un percorso di orientamento, con bussola e strumentazione, di tattiche di ricerca ed un corso di primo soccorso. Fondamentale anche il corso di BLSD che abbiamo seguito presso Brianza per il Cuore Onlus, associazione grazie a cui, oggi, siamo dotati di defibrillatore”, ha continuato il presidente. (Clicca qui per i dettagli)

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Una passione più che un lavoro, quella dell’istruttore cinofilo, come testimonia Marco: “È un lavoro magico, si basa sull’equilibrio, la fiducia e il rispetto reciproco tra cane e conduttore. Sul campo si crea uno scambio di sguardi con cui il cane riesce a comunicarci se ha trovato qualcosa o se ha bisogno di ulteriori indicazioni.”

Il momento più bello è quando il cane segnala qualcosa. Sono attimi di ansia in cui mi si chiude lo stomaco e inizio a sperare con tutto me stesso di aver ritrovato la persona scomparsa in buone condizioni di salute”, ha continuato il conduttore.

Non servono particolari caratteristiche per far parte di un’unità cinofila, solo tanta sinergia con il proprio cane e un pizzico di sacrificio per iniziare un percorso complesso, ma che regala grandi soddisfazioni.