Colonia felina ridotta a discarica. Aiutare subito le “gattare” a Monza

Cresce in città il fenomeno dei tutori, anche se si registrano casi di precarie condizioni igieniche come in via Bramante d’Urbino nel quartiere San Donato.
Crescono di anno in anno e oramai sono diventati un piccolo esercito: i tutori delle colonie feline di Monza, o “gattare” per usare un termine di uso comune. Hanno toccato quota 140 unità, giusto per stare ai nomi ufficialmente registrati all’ufficio diritti animali del Comune di Monza, ma in realtà il numero rischia di essere tremendamente più alto se si considerano la gattare non ufficiali, quelle che sfuggono ai controlli dell’amministrazione creando talvolta problemi di natura igienica.
Un caso ai limiti è stato segnalato in fondo a via Bramante da Urbino, quartiere San Donato, dove nonostante la presenza di un cartello e di una cuccia che indicano la presenza di una colonia felina ufficiale, un’area di diversi metri quadrati adiacente è ridotta una mini discarica per avanzi di cibo, piatti di plastica sporchi scatolette e bicchieri.
Al riguardo l’amministrazione comunale e i responsabili dell’ufficio diritti animali sono estremamente chiari: oltre al dovere di sfamare, curare e segnalare eventuali problemi agli organi competenti, compreso l’Ats, i tutori hanno un obbligo di pulizia e di decoro. La situazione di via Bramate da Urbino finirà dunque a breve sotto la lente dell’ufficio diritti animali per capire come è possibile agire per rimettere in ordine la zona: l’area ridotta a discarica, essendo all’interno perimetro di un’azienda, dovrebbe essere privata. Nel frattempo, però, il gruppo su Facebook Amici a 4 zampe di Barbara Zizza arriva un grido di allarme: le gattare non ce la fanno più.
Economicamente l’impegno è gravoso, sopratutto se si considera che la stragrande maggioranza di tutori di colonie feline sono pensionati. I costi di gestione di una colonia felina possono arrivare a toccare anche i 300 euro al mese così l’associazione ha pensato di avviare una campagna di raccolta di materiali e alimenti che possono essere utilizzati. Allora, ecco l’appello rivolto alla cittadinanza e all’amministrazione affinché diano un sostegno.