Monza, San Silvestro senza botti. La richiesta di Piffer per gli animali

Niente botti di San Silvestro a Monza. Questa la richiesta posta nero su bianco da Paolo Piffer. Il capogruppo di PrimaVera Monza anche quest’anno ha presentato puntuale il documento.
Niente botti di San Silvestro a Monza. Questa la richiesta posta nero su bianco da Paolo Piffer. Il capogruppo di PrimaVera Monza anche quest’anno ha presentato puntuale il documento che impegna la giunta a vietare lo scoppio di petardi in città così da salvaguardare la salute degli animali.
“Anche Milano emetterà l’ordinanza sotto il profilo ecologico: i fuochi di artificio costituiscono il 6% di pm 10. Ci sono dunque tante ragioni per emettere un documento di questo tipo – ha spiegato all’aula – L’interrogazione chiede se il Sindaco è intenzionato ad emettere un’ordinanza per vietare i botti come hanno fatto molti suoi colleghi in altri comuni italiani. Secondo noi sarebbe doveroso farlo fondamentalmente per tre ragioni: sicurezza per le persone, sicurezza per gli animali, inquinamento atmosferico. Ci sono mille altri modi di festeggiare il nuovo anno senza essere costretti ad utilizzare “botti” spesso anche non a norma, ormai giochi di luce straordinari sono reperibili facilemente. Fondamentale sarà poi prevedere il servizio di raccolta rifiuti straordinario del giorno dopo, situazione ancora più delicata considerato l’elevato numero di petardi inesplosi abbandonati solitamente in strada e che spesso attirano l’attenzione di bambini ed animali”.
Al coro di voci che vorrebbero un veglione con il silenziatore anche l’ENPA di Monza e Brianza che, plaudendo all’iniziativa di molti sindaci di vietare l’utilizzo di fuochi d’artificio e materiali esplosivi, ricorda che fra i primi danneggiati di questa tradizione ci sono gli animali, di tutti i tipi.
“Lo scoppio dei fuochi artificiali, specie in piena notte, causa agli animali danni inimmaginabili. Negli uccelli un botto causa uno spavento tale che li induce a fuggire dai dormitori, volando al buio anche per chilometri, andando a morire sfracellati addosso a qualche muro, albero o cavi elettrici; quelli che riescono ad atterrare o a posarsi in qualche albero spesso muoiono assiderati a causa delle rigide temperature invernali e alla mancanza di un riparo”.