Monza Calcio e hockey, pronti per un’unica polisportiva?

5 dicembre 2016 | 00:30
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Monza Calcio e hockey, pronti per un’unica polisportiva?

L’Hockey Roller Club Monza è ai vertici in serie A. Ma è sempre a rischio estinzione. E lancia un appello al calcio Monza per creare una polisportiva stile Barcellona.

Calcio ed hockey pista, un binomio apparentemente impossibile. Troppo diversi gli investimenti economici, la popolarità, il numero di tesserati e gli interessi in ballo. Eppure calcio ed hockey pista sono tutt’altro che agli antipodi. Anche a Monza. Dove lo sport, tra i due, dirigente hockey-mbconsiderato dai più ‘minore’, lancia un appello a quello ‘maggiore’. Mettersi insieme e creare una polisportiva in grado di ridare lustro all’hockey.

“A noi farebbe piacere se il presidente del Monza, Nicola Colombo, mettesse il naso nei nostri affari – afferma Edoardo Enrini, dirigente dell’Hockey Roller Club Monza (nella foto davanti alla curva) – noi tutti gli anni dobbiamo lottare per sopravvivere e, se ci saltano un paio di sponsor, magari l’anno prossimo rischiamo già di scomparire”. Se dovesse mai succedere sarebbe un peccato. La compagine brianzola, infatti, è ormai tornata in serie A con una certa stabilità. E quest’anno sta giocando anche la Coppa Cers, una sorta di Europa League dell’hockey, dove è approdata agli ottavi di finale. Resta, però, in una condizione di assoluta precarietà esistenziale, a cui attualmente ha posto rimedio il main sponsor della società monzese, la Centemero officina meccanica. Il modello a cui ispirarsi per una partnership tra hockey e calcio esiste già. “Barcellona e Benfica hanno una polisportiva, che comprende, tra gli altri, entrambi gli sport – spiega Enrini – non a caso ottengono risultati di assoluto rilievo, Spagna e Portogallo sono ai vertici dell’hockey in Europa ed hanno davanti solo l’Argentina a livello mondiale. L’Italia – continua – ha, comunque, un’ottima tradizione e si può dire sia la terza forza a livello continentale”.

Se qualcosa dovesse muoversi sotto i cieli della Brianza, probabilmente si riuscirà a ridare gloria ad una disciplina, l’hockey pista, che a Monza, nella sua storia, ha dato ben 11 scudetti. E nell’89 addirittura una finale per il titolo italiano tra le due squadre monzesi di allora, i Roller e l’Hockey Club. Poi le cose sono peggiorate nel giro di pochi anni. Un’ultima gioia con lo scudetto dei Roller nel ’96, poi un lungo buio interrotto da un paio di tentativi di rinascita. Fino al presente, che dal 2013 si chiama Hockey Roller Club Monza. “Nel nome e nei centemero-fortemarmi-by-hrccolori della nostra società – spiega il dirigente – abbiamo voluto proprio richiamarci alle due realtà storiche monzesi del nostro sport”.

La base popolare per la creazione di una polisportiva nel capoluogo della Brianza sembra esserci. Basta vedere il pubblico che c’era sabato 3 dicembre al PalaRovagnati di Biassono. Dove, mentre nel calcio si sfidavano Juventus-Atalanta, match di cartello della seria A, l’hockey a Monza, per il suo massimo campionato, proponeva una gara altrettanto di vertice, quella tra la squadra di casa, l’Hrc e Forte dei Marmi, capolista e da due anni campione in carica. Ebbene i tifosi sugli spalti, oltre 500 in un impianto che può ospitarne 800, erano gli stessi che la domenica vanno poi allo stadio Brianteo per sostenere la squadra impegnata nel campionato di serie D di calcio. Uguale la passione, identici i colori sociali, Quelli biancorossi. Che vediamo anche nella sciarpa al collo di Enrico Aldeghi, uno degli animatori della curva dell’Hrc, abbonato anche al Monza calcio. E giustamente deluso a fine partita per la sconfitta. 5-1, della sua squadra del cuore di hockey. “Il Forte dei Marmi si è rivelato troppo forte per noi – afferma – non pensavo che avremmo fatto risultato, però nemmeno che avremmo perso in maniera così netta”.

A voler credere alle coincidenze, anche nel calcio di serie A la Juve, prima in classifica, ha nettamente battuto l’Atalanta, attualmente in lotta per le prime posizioni. Proprio come l’Hrc, che, nonostante la sconfitta, è, con una partita in meno, a 4 punti dal Forte dei Marmi. Chissà che differenziata hockey-mbnon sia un segnale che davvero un legame tra calcio ed hockey pista può esistere. E, portare, almeno a Monza, ad un progetto in comune. Certo le differenze da superare non mancano. E il confronto sui numeri la dice lunga. “L’Hrc ha circa 100 abbonati tra gradinata e tribuna – spiega Enrini – i nostri giocatori stranieri prendono lo stipendio di un impiegato, gli altri sostanzialmente un rimborso spese“. Niente a che vedere con i soldi delle squadre di calcio di serie A. Ma anche con quelli necessari al Monza per costruire una rosa competitiva in serie D. Le differenze tra i due sport riguardano anche l’atmosfera che si respira sugli spalti. I tifosi dell’hockey sono quasi a contatto con i propri beniamini, separati solo da una barriera alta poco più di un metro. Continuano ad incitarli dall’inizio alla fine della partita. I tifosi avversari fanno altrettanto con i giocatori della propria squadra. Difficilmente ci sono cori di scherno o di stampo razzista. Nell’intervallo si lascia spazio ad un’esibizione dei giovani giocatori. C’è perfino un’esplicita attenzione alla raccolta differenziata sugli spalti. E, a fine partita, che si sia vinto o perso, i giocatori in campo si salutano e vanno a stringere la mano ai propri tifosi. Che ricambiano come si vede in questo video.

Nonostante le apparenze, però, i punti di contatto tra calcio ed hockey ci possono essere. Abbiamo girato l’appello dell’Hrc al Monza calcio. E, per il momento, ci hanno detto che nei mesi scorsi i presidenti delle due società, Andrea Brambilla per l’hockey e Nicola Colombo per il calcio, si sono incontrati e conosciuti. Non è dato sapere se abbiano parlato di un’eventuale ‘joint venture’. Che, comunque, difficilmente potrebbe avverarsi in questo campionato, ormai avviato su entrambi i fronti. In un prossimo futuro, però, qualcosa potrebbe succedere. E, magari, con il tempo, unendo le forze e con una sapiente programmazione, la serie A, ora di casa solo al PalaRovagnati, potrebbe fare il suo esordio anche al Brianteo.