Domani incontro sulla filantropia. Fondazione Rovati alla Triennale di Milano

Il talk affronta il tema delle moderne forme di filantropia, in occasione della recente presentazione alla presenza del sindaco Beppe Sala del progetto di nuovo Museo di Arte Etrusca a Milano.
Passione. Metodo. Ricerca. Sperimentazione. Apertura. Partnership. Responsabilità. Impegno civile: sono le parole chiave della filantropia, che possono sembrare ovvie e scontate, ma, se combinate in una prospettiva scientifica e manageriale, sono in grado di cambiare, in piccolo e in grande, la cultura e il modo di fare cultura.
La passione, la sensibilità di una problematica particolare, rappresentano il primo motore di ogni impresa destinata a durare. Può essere l’arte antica o la salute pubblica, il mondo femminile o quello dell’infanzia: ciò che serve sempre è una forte e determinante spinta iniziale. Eppure, qualunque passione, per quanto forte e focalizzata, non significa niente sul piano della ricaduta fattiva se non le viene associato un accurato approccio metodologico.
Se questo approccio è dato per scontato nella creazione e nella gestione di un’azienda volta al profitto, in genere risulta meno ovvio, soprattutto in Italia, nella ideazione e nello sviluppo di progetti filantropici, intorno ai quali fioriscono diffidenze e pregiudizi. Tra cui, in primis, quello di considerare la filantropia come un hobby oppure un lusso che non richiede una particolare preparazione. Le attività filantropiche, essendo gratuite, finiscono spesso per essere identificate il risultato di una “buona volontà” estemporanea e individuale; qualcosa, cioè, che non prevede né metodo, né veri e propri obiettivi né, tanto meno, sistemi di valutazione specifici e oggettivi. E’ nostro compito smontare questi pregiudizi, e mostrare che è necessario arrivare a sperimentare e innovare davvero, aprendosi alla scoperta e allo studio di quanto già collaudato, all’analisi e alla ricerca di modelli alternativi, alla scelta di partner affidabili e complementari, alla trasparenza nella valutazione dei risultati e all’impegno responsabile a favore della collettività, che della filantropia è la vera essenza. Sperimentando proprio in questa direzione, la Fondazione Rovati sta lavorando alla creazione di un museo di arte etrusca a Milano.

La sfida sarà realizzare un museo archeologico che non si limiti a esporre oggetti, ma faccia rivivere le nostre origini in modo moderno e dinamico, attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie che possono contribuire in modo suggestivo a contestualizzare il singolo reperto all’interno di un percorso storico e culturale più ampio. Il nuovo museo ambisce appunto all’eccellenza proprio perché vuol fare dello studio, del pensiero, del dialogo il suo presupposto e il suo punto d’arrivo: vuole essere un laboratorio in cui sperimentare attività nuove, attivare importanti partnership internazionali, organizzare convegni e seminari, diventare un centro di ricerca e un punto di riferimento per il restauro, ma anche un punto di incontro e di diffusione del sapere e della bellezza per la comunità, con un’attenzione particolare alla scuola, all’educational e al multimediale.