Bovisio, sassate contro la scuola e i vandali “bussano” due volte

17 gennaio 2017 | 07:00
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Bovisio, sassate contro la scuola e i vandali “bussano” due volte

Pietre contro i vetri della mensa scolastica. I vandali hanno tra gli 11 e i 13 anni: per loro una denuncia per atti vandalici.

Baby vandali in azione a Bovisio. Forse a scatenarli è stata la solita noia adolescenziale. Oppure volevano festeggiare a modo loro l’imminente rientro tra i banchi scolastici dalle vacanze natalizie e, magari, posticiparlo di un po’.

Fatto sta che 4 ragazzini tra gli 11 e i 13 anni si sono dati appuntamento venerdì 6 gennaio davanti alla loro scuola, e precisamente al Centro Polifunzionale dell’istituto Comprensivo A. Manzoni di largo Dabbeni.Obiettivo: sfondare con una sassaiola la vetrata della mensa scolastica.

Così, la lapidazione delle vetrate scolastiche ha preso inizio alle 17.00 protraendosi fino alle 18.00.

Ma un solo pomeriggio non è bastato ai baby vandali per portare a termine la loro opera. Quindi, come ogni carnefice che si rispetti, il gruppetto è tornato il giorno seguente sul luogo del misfatto per il piacere di averla fatta franca e, ovviamente, per concludere il lavoro lasciato a metà.

Un errore fatale per il piccolo branco. Ad incastrarli, l’occhio attento di un agente della polizia locale che, insospettito dai movimenti dei 4 ragazzini attorno all’istituto, ha subito allertato i suoi colleghi e i Carabinieri.

Giunte sul posto, le forze dell’ordine hanno fermato i piccoli vandali, prendendo i loro nominativi e inserendoli nella lista dei sospettati numero uno per i danni alla vetrata del Manzoni.

Sospetti che ben presto sono diventati certezze grazie ai filmati delle videocamere del sistema di sicurezza dell’istituto. Fugato ogni dubbio, gli agenti hanno convocato i genitori dei piccoli malfattori. Ovviamente completamente all’oscuro della bravata dei loro figli, i genitori hanno appreso con delusione della malefatta e delle denunce pendenti sui loro ragazzi. Per i baby vandali, tutti di età inferiore ai 14 e quindi non imputabili, si prospettano giorni di punizione e di grossi rimproveri.

A pagare i circa 1.500 euro di danni, saranno proprio le famiglie dei ragazzini, che si sono dichiarate disponibili nella divisione delle spese.