Cinquecento partite casalinghe consecutive del Monza. È record?

Cinquecento partite casalinghe di campionato consecutive del Monza viste: è l’eccezionale traguardo che domenica prossima taglierà il tifoso Angelo Galimberti.
Cinquecento partite casalinghe di campionato consecutive del Monza viste: è l’eccezionale traguardo che domenica prossima taglierà il tifoso Angelo Galimberti, nato 50 anni e mezzo fa a Sesto San Giovanni ma da sempre residente a Cinisello Balsamo.
Dal 3 settembre 1989 non c’è stata domenica in cui la squadra biancorossa abbia giocato una partita di campionato allo stadio Brianteo che non abbia visto il signor Galimberti sugli spalti o, come precisa alla fine della nostra intervista, “all’esterno dell’inferriata di recinzione quando si sono disputati incontri a porte chiuse”.
Ma la fede biancorossa dell’“Angelo” di Cinisello Balsamo, che fa concorrenza ad Angelo Scotti di San Gerardo, non si limita a essere professata nelle gare interne. Con quella di domenica scorsa a Bolzano, Galimberti ha infatti raggiunto quota 414 trasferte complessive.
Quando ha iniziato a seguire il Monza?
“Alla fine degli anni ’70, quando i biancorossi lottavano per la promozione in Serie A, però saltuariamente. Allo stadio, che era il vecchio Sada, mi portava mio padre, che come me tifava per la Juventus, ma anche per la squadra della sua città d’origine, il Monza appunto. Purtroppo non ricordo qual è stata la prima partita che ho visto”.
E quando il tifo è diventato passione irrefrenabile?
“Nella stagione 1987/88 ho cominciato a inanellare una partita dietro l’altra, anche perché lottavamo per la promozione in Serie B, ed è finita che la squadra è salita di categoria e io non mi sono perso neanche una gara. Così, in estate, mi sono abbonato per la prima volta e da allora non ho più rinunciato a una tessera. Quindi sono abbonato esattamente da quando è stato inaugurato il Brianteo, prima ai Distinti e da quando li hanno chiusi alla Tribuna. Però nella prima stagione da tesserato ho saltato tre partite, evento che in seguito non si è più ripetuto”.
Domenica saranno 500 incontri casalinghi di campionato di fila: tra l’altro ospite al Brianteo (calcio d’inizio alle ore 14.30) sarà la Pro Patria, principale avversaria della capolista biancorossa nella corsa verso la promozione in Divisione Unica di Lega Pro…
“Sarà una gara doppiamente importante per me perché sarà il big-match del Girone B di Serie D e la partita del traguardo da record. Non credo infatti che mai un tifoso del Monza sia riuscito a vedere così tanti incontri consecutivamente. Alla fine sono 27 anni e mezzo che non perdo un’uscita dei biancorossi al Brianteo in campionato”.
Come ha tenuto i conti e quando ha iniziato a voler prolungare la striscia da record a tutti i costi?
“Prima tenevo un diario con la partita, il risultato e qualche altra nota di cronaca, poi sono passato a riportare tutto su un file del computer. Faccio anche diverse statistiche. Dopo la duecentesima di fila ho cominciato a tenerci alla ‘striscia’ e devo ammettere che in alcune occasioni mi sono sforzato di andare allo stadio anche se non ne avevo voglia. Devo anche dire che fortunatamente sono sempre stato piuttosto bene di salute: raramente mi viene l’influenza”.
Allora, quali sono state la prima, la centesima, la duecentesima, la trecentesima e la quattrocentesima partita della serie?
“Nell’ordine, Monza-Triestina 1-0 di Serie B del 3 settembre 1989, con gol di Bivi su rigore nel recupero, Monza-Spezia 0-0 di Serie C1 dell’8 gennaio 1995, Monza-Fermana 4-1 di Serie B del 30 aprile 2000, Monza-Pro Sesto 0-1 di Serie C1 del 20 gennaio 2006, Monza-Pavia 2-2 di Prima Divisione del 2 ottobre 2011”.
La partita che l’ha fatta più gioire?
“L’ultima che mi ha fatto gioire tanto è stata la finale di andata dei play-off per la promozione in Serie B tra Monza e Pisa, il 10 giugno 2007, vinta per 1-0 dai biancorossi. Purtroppo quella di ritorno è finita com’è finita…”.
La partita più emozionante?
“Monza-Spal 4-2 di Serie C1 del 30 dicembre 1995, perché si giocò nella neve mentre ancora nevicava e vincemmo segnando tanti gol e continuando dunque la corsa verso la promozione, che alla fine però non arrivò”.
La partita che l’ha più intristita?
“Monza-Arezzo 1-6 di Prima Divisione del 10 gennaio 2010”.
La partita più noiosa?
“Ce ne sono state tante, soprattutto quando sulla panchina del Monza sedevano come allenatori Giovanni Trainini, Giorgio Rumignani, Bruno Bolchi e Alessio Delpiano”.
Come accennato a inizio articolo, Galimberti ha seguito il Monza anche in 414 trasferte. Anche in questo caso ha stabilito probabilmente un primato quando è arrivato a vedere 235 partite consecutive di campionato tra interne ed esterne…
“Già. Il filotto è iniziato nella stagione di Serie C1 1994/95 e si è interrotto nella stagione di Serie B 2000/01, l’ultima disputata dal Monza. Vista la vicinanza delle trasferte in Serie D e l’ottimo comportamento della squadra nel campionato in corso, attualmente sono arrivato a inanellare 23 trasferte consecutive”.
Qual è stata la trasferta più lontana?
“In treno è stata a Reggio Calabria, in aereo a Cagliari, tra l’altro due volte. Ma in Sardegna sono stato in altre tre occasioni. In particolare ricordo la trasferta a Olbia nel 2004 perché l’allora team manager Enzo Redaelli, unico dirigente presente in quanto la società era in mano al Tribunale fallimentare, mi fece salire sul pullman della squadra nel tragitto dallo stadio all’aeroporto. Nonostante i giocatori non venissero pagati e lavorassero in condizioni molto disagiate il centrocampista Nicola Antonellini mi offrì un panino che aveva nello zaino. Ricordo volentieri anche le trasferte di Lugo del 1992 e di Ferrara del 1997. In Romagna la maggior parte di noi tifosi andò sui 9 pullman organizzati da Monza Club e ultras e, grazie alla vittoria per 1-0, si ipotecò la promozione in Serie B. In Emilia si disputò invece lo spareggio per la promozione in B contro il Carpi, che si vinse per 3-2 davanti a 2 o 3mila tifosi biancorossi. Ah, a proposito di Serie B, non posso non citare anche le trasferte vittoriose di Lecce del 1998 (1-0 con gol di Oddo) e di Napoli del 1999 (2-1 con gol di Lemme e ancora Oddo)”.
Dal 1987 ha visto un migliaio di partite del Monza: qual è la sua formazione ideale di questi ultimi 30 anni?
“In porta il belga Jean François Gillet, in difesa a destra Massimo Oddo, a sinistra Ruggero Radice e in mezzo il francese Christophe Galtier e l’attuale allenatore Marco Zaffaroni, a centrocampo Fulvio Saini, Roberto Menassi, Federico Crovari e come trequartista Anselmo Robbiati dietro ai due attaccanti Cosimo Francioso e Pierluigi Casiraghi”.
C’è una sua statistica che merita di essere citata?
“Vorrei che in questa stagione si sfatasse la maledizione del Brianteo con le squadre del Trentino-Alto Adige. Infatti da quando è stato inaugurato il Monza ha giocato in casa con compagini di quella regione 8 volte senza mai ottenere un successo. Curiosamente nelle 9 gare in trasferta ne ha vinte ben 6. Dato che nel girone di ritorno verranno da noi il Levico Terme e il Dro, mi auguro che si faccia bottino pieno in entrambe le occasioni per non perdere punti preziosi”.
Intanto c’è la Pro Patria domenica…
“È una partita fondamentale. Se il Monza vince mette una grossa ipoteca sulla promozione, il pareggio sarebbe comunque un buon risultato, mentre se perde rischia di non salire. Io sono comunque ottimista sull’esito finale del campionato perché anche quando il Monza gioca male la difesa non rischia quasi mai di prendere gol”.
Chissà se ci sarà un po’ più del solito migliaio di spettatori…
“Ne approfitto per lanciare un appello ai simpatizzanti del Monza, cioè a coloro che non vengono più allo stadio. Riavvicinatevi al Monza perché la passione non può mai morire: i miei primati di presenze ne sono la prova. Purtroppo in questa città a troppi tifosi non va mai bene niente: anche quando le cose giravano per il verso giusto c’è sempre stato qualcuno che si lamentava. Certo è che anche la nuova società deve lavorare per far tornare i monzesi al Brianteo: bisogna innanzitutto vincere questo campionato e far bene nella categoria superiore, ma bisogna anche investire nel marketing”.
A proposito di nuova società, cosa ne pensa del presidente Nicola Colombo?
“È già positivo che sia un brianzolo, ma mi sembra anche una persona seria e appassionata. Spero che insista a perseguire i suoi obiettivi anche se un giorno le cose dovessero andar male, come è successo durante la scorsa stagione”.
Crede ancora che un giorno si avveri il sogno della Serie A o si accontenterebbe di tornare in B?
“Il sogno rimane, ma prima bisogna pensare a risalire in B”.