L’Arma, pronto il progetto sicurezza 2017. Nel 2016 quasi 28mila chiamate

Nuove esigenze sicurezza, progetti e operazioni del 2016, gli esiti nel futuro.
Attenzione alta contro possibili presenze pericolose sul territorio, contrasto ai furti e alle truffe, lotta alla criminalità organizzata. Sono questi i punti salienti del progetto “sicurezza” 2017 per le forze dell’ordine, chiamate con forza a infondere sicurezza in queste settimane difficili per tutta Europa. L’Arma dei carabinieri, in particolare, nello spiegare il proprio costante e crescente impenno, ha fornito dati sulle più importanti indagini ed operazioni del 2016, chiusosi con l’arresto di un ladro rumeno di 21 anni, residente ad Arcore, bloccato a Cinisello Balsamo all’interno di un negozio di articoli sportivi dove, dopo aver prelevato dallo scaffale e indossato un paio di scarpette da corsa, ha cercato di scappare.
Ci sono poi dati significativi che i cittadini generalmente non conoscono, da ricordare ad inizio anno; fa un certo effetto constatare che alla Centrale Operativa del Comando Provinciale dei carabinieri di Milano sono giunte oltre 75.960 chiamate, alle quali sono conseguiti ben 27.868 interventi (i dati si fermano però al 15 dicembre), con la gestione di più di un intervento ogni 3 chiamate.
L’anno appena concluso ha visto anche la nascita di specifiche task-force, composte da personale appositamente formato e ideate per prevenire e contrastare specifici reati, particolarmente odiosi, come le truffe agli anziani e i delitti nei confronti delle fasce deboli. In tale ottica, nel mese di settembre, presso il Comando Gruppo Carabinieri di Monza, è stato inaugurato un locale adibito alle audizioni protette di donne e minori, realizzato nell’ambito del progetto nazionale “Una stanza tutta per sé”, dedicato alle vittime di violenza, appartenenti alle cosiddette fasce deboli. Un nuovo modo di stare vicino alle vittime, dei cui risultati parleremo nel 2017. L’attività dei Carabinieri si è anche incentrata sul triste fenomeno delle truffe ai danni delle fasce più deboli della popolazione, con particolare riguardo a quelle commesse da falsi appartenenti alle Forze di Polizia. Il fenomeno è stato contrastato, come accennato, con la costituzione di una task-force investigativa che coordina le attività repressive in ambito regionale e che ha avviato l’analisi dei dati info-investigativi di interesse, evidenziando i differenti modus operandi impiegati dai truffatori. Al momento sono 26 gli arresti complessivamente eseguiti dai carabinieri del Comando Provinciale di Milano e Monza nei confronti di altrettanti pluripregiudicati, riconosciuti quali autori di truffe perpetrate ai danni di anziani anche in province limitrofe. All’attività repressiva si è affiancata un’incessante campagna di sensibilizzazione mediatica, con lo svolgimento di conferenze e incontri, tenuti dai Comandanti di Compagnia e di Stazione presso i centri per anziani, le parrocchie e i luoghi di aggregazione in genere, diffondendo i consigli pratici contenuti in un apposito “vademecum”, che in taluni casi hanno consentito alle ignare vittime di far desistere i malfattori, mettendoli in fuga.
Sono stati intensificati i servizi finalizzati al contrasto dell’immigrazione clandestina e all’individuazione e all’allontanamento di quei cittadini stranieri risultati pericolosi per la sicurezza pubblica, come nel caso del 26enne pakistano, che aveva giurato fedeltà all’ISIS, rintracciato il 31 luglio a Vaprio d’Adda dai carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale e del Comando Provinciale di Milano. Sullo straniero pendeva un provvedimento di espulsione emesso dal Ministro dell’Interno, emesso dopo una lunga indagine coordinata dalla Procura Distrettuale Antiterrorismo di Milano in accordo con la Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo. Un’operazione da ricordare, visto poi quanto accaduto a Sesto San Giovanni. A tal proposito, nel 2016, i Carabinieri hanno indagato su 12 dei 16 eventi omicidiari (di cui uno con due vittime) verificatisi nelle province di Milano e Monza – Brianza (pari ad oltre l’80%). L’Arma ne ha già risolti 10, confermando il positivo trend degli ultimi anni. Ricordiamo inoltre l’operazione condotta dai Carabinieri di Seregno: il sequestro di un arsenale comprendente una mitraglietta “Skorpion” con tanto di silenziatore artigianale, un fucile d’assalto AK 47, un fucile a pompa e due pistole semiautomatiche, di cui una con matricola abrasa, un rudimentale ordigno esplosivo di elevata capacità offensiva, e centinaia di munizioni di vario calibro, operato dai Carabinieri della Compagnia di Seregno nel mese di marzo nell’appartamento di una 70enne e del figlio 34enne, entrambi tratti in arresto. Le successive indagini, dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, hanno consentito di ricondurre le armi a Paolo De Luca, in capo al quale sono state accertate responsabilità penali in ordine alla loro disponibilità, all’associazione mafiosa -in quanto appartenente ad una cosca ‘ndranghetista radicata nella zona di Seregno e contigua alla famiglia “Mancuso” di Limbadi (VV). Nell’ambito del contrasto alla criminalità organizzata, ricordiamo L’operazione “Crociata” del Nucleo Investigativo di Monza, culminata il 18 febbraio 2016 nell’esecuzione, in varie località del territorio nazionale, di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 28 persone, responsabili di associazione di tipo mafioso, traffico internazionale di sostanze stupefacenti, estorsione, usura, rapina e altro, ha ulteriormente confermato l’attualità della penetrazione nell’hinterland milanese da parte
delle organizzazioni mafiose di matrice ‘ndranghetista.
Un’altra importante indagine condotta dall’Arma di Milano che ha segnato questa prima parte del 2016 è stata certamente l’operazione “Smile” sulla sanità in Lombardia che, il 16 febbraio scorso, ha portato all’esecuzione di una misura cautelare nei confronti di 21 persone (tra cui l’imprenditrice Maria Paola Canegrati e l’ex presidente della commissione sanità lombarda Fabio Rizzi), accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, turbata libertà degli incanti e riciclaggio, disvelando l’esistenza di un sodalizio composto da un gruppo imprenditoriale che si era aggiudicato – mediante turbativa – importanti gare d’appalto indette da Aziende Ospedaliere per la gestione, in outsourcing, dei servizi odontoiatrici, nonché altre prestazioni illecite. Del medesimo sodalizio sono risultati parte integrante funzionari pubblici di diverse Aziende Ospedaliere, nonché un consigliere regionale.
Anche in questo caso, il 2017 porta con sé l’esito processuale della vicenda.