San Gerardo, cardiologia all’avanguardia con i nuovi defibrillatori impiantabili Platinium

Questi dispositivi, grazie al rinnovamento dei principali componenti elettronici, possono durare anche 14 anni, contro i 6-8 anni di longevità tipica dei dispositivi di generazione precedente.
Si stima che tra il 30% ed il 50% dei pazienti portatori di defibrillatore impiantabile andrà incontro, nel corso della sua vita, ad almeno una procedura di sostituzione del dispositivo per esaurimento della batteria, esponendosi così ad un maggiore rischio di infezione e complicanze perioperatorie.
Il dottor Giovanni Rovaris, responsabile della struttura semplice di Elettrofisiologia Interventistica, e il dottor Felice Achilli, direttore della struttura complessa di Cardiologia dell’Ospedale San Gerardo, hanno scelto di adottare defibrillatori automatici impiantabili progettati per avere una lunga durata.
Ai modelli già in uso appartenenti a questa nuova generazione di defibrillatori impiantabili, recentemente si è aggiunto un nuovo prodotto, chiamato Platinium e prodotto da LivaNova (società nata dalla fusione di Sorin e Cyberonics), che consente al paziente di limitare nel corso della sua vita il numero di sostituzioni del dispositivo, riducendo i potenziali rischi di infezioni e complicanze post-operatorie: se prima un paziente poteva necessitare di 3 o 4 dispositivi nell’arco della sua vita, con questa nuova tecnologia i dispositivi necessari si riducono a 1 o 2.
A beneficiare di questa tecnologia sarà non solo la salute del paziente, ma anche il Sistema Sanitario e gli ospedali che, riducendo il numero di sostituzioni necessarie, ridurranno il costo pro-capite della terapia. Questi nuovi dispositivi, grazie al rinnovamento dei principali componenti elettronici – microcircuiti dai consumi ridottissimi, capacità maggiorata della batteria e riduzione a zero degli sprechi di energia – possono durare anche 14 anni, contro i 6-8 anni di longevità tipica dei dispositivi di generazione precedente.
Questa scelta consente di rassicurare i pazienti rispetto alla longevità del loro defibrillatore esponendoli in misura ridotta agli interventi di sostituzione e ai rischi correlati, migliorando in modo consistente la qualità della loro vita. L’adozione di tecnologie d’avanguardia come quella di dispositivi più longevi genera inoltre un importante risparmio di risorse, che possono essere dedicate ad altre attività cliniche o per il trattamento di più pazienti.
La Cardiologia dell’Ospedale San Gerardo è uno dei più importanti poli cardiologici di tutta la Brianza. All’interno della struttura di Elettrofisiologia ogni anno vengono eseguite oltre mille procedure interventistiche tra impianti di pacemaker, defibrillatori e ablazioni per il trattamento di aritmie di tutti i generi e impianti di dispositivi per la chiusura dell’auricola.
A fare di questa struttura elettrofisiologica un vero e proprio punto di riferimento nel panorama cardiologico non sono però soltanto i numeri, ma soprattutto la filosofia di continuo aggiornamento scientifico e tecnologico e la ricerca quotidiana di cure e dispositivi in grado di dare ai pazienti l’accesso al miglior trattamento possibile. Esempi di questa attenzione verso il paziente sono le ablazioni “a raggi zero” delle tachi-aritmie e l’impianto di pacemaker “senza fili”, due tecnologie adottate dal centro già da qualche anno e divenute ormai una pratica standard.