Roncello, presidio alla K-Flex: 250 posti a rischio per delocalizzazione

31 gennaio 2017 | 07:00
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Roncello, presidio alla K-Flex: 250 posti a rischio per delocalizzazione

L’azienda ha annunciato di voler spostare la produzione in Polonia: 250 persone sono ora in sciopero ad oltranza.

“Noi non ci fermeremo!”. Questo il grido dei lavoratori della K- Flex di Roncello, leader nella produzione di isolanti acustici e termici. Da martedì 24 gennaio 244 dipendenti sono in presidio permanente, dopo che l’azienda ha minacciato di delocalizzare in Polonia.

Ora operai semplici e magazzinieri, persone che hanno lavorato presso K-Flex per dieci, venti, o addirittura venticinque anni, rischiano di perdere il posto. Ma non si danno per vinti: da ormai sei giorni passano giorno e notte davanti ai cancelli dell’azienda, per protesta. Impediscono il passaggio dei camion e delle merci. Fuori dall’azienda tendoni, panchine e dei fuochi per scaldarsi. Certo che il calore del fuoco non è sufficiente a stare al caldo quando si passano 24 ore su 24 all’aperto.

Tra di loro c’è chi ha una famiglia di cinque persone da mantenere, chi ha appena avuto un bambino, chi deve pagare la retta universitaria della figlia. Anche alcuni ex dipendenti, ora in pensione, si schierano dalla parte dei lavoratori. Queste persone, di origine italiana, marocchina, pakistana e bulgara, hanno tutte contributo ad aumentare il prestigio della K- Flex e a renderla la multinazionale che è ora. L’azienda, fondata da Amedeo Spinelli nel 1989 proprio a Roncello, ha ora 11 sedi produttive dislocate in tutto il globo e numerose filiali di vendita. Il bilancio dell’azienda non solo è in positivo, ma è anche cresciuto di molto negli ultimi anni.

“Il paradosso è proprio questo: la sede italiana è la più produttiva tra le varie filiali, ed è a rischio. Anni e anni di sacrifici, di turni estenuanti, ed ora ci ripagano così. I vertici della K- Flex hanno continuato ad illudere noi lavoratori con false promesse, ma ancora non hanno dato una chiara spiegazione della loro scelta. Vogliamo sapere cosa succederà, avere delle risposte, belle o brutte che siano “, spiega Enrico Ferrario, sindacalista della Cisl.

Matteo Moretti, di FILCTEM CGIL , è sempre sul campo, al fianco dei lavoratori . ” Mercoledi e giovedì ci saranno due riunioni, in Regione  e in Provincia: speriamo nella presenza dell’amministratore delegato della K-Flex Carlo Spinelli. Nel frattempo, continueremo a mantenere il presidio”, dichiara.

In attesa di risposte, i lavoratori organizzano i turni per sorvegliare costantemente i cancelli dell’azienda. Le autorità locali li sostengono, e anche le industrie vicine non hanno esitato a mostrare la loro solidarietà. donando legname per il fuoco o denaro per comprare i beni di prima necessità. Al loro fianco anche noti esponenti del Pd come l’onorevole Roberto Rampi, il segretario provinciale Pietro Virtuani, la consigliera Margherita Brambilla e Lorenzo Sala, che domenica 29 gennaio, hanno fatto tappa nel comune monzese.