Tagli ai trasferimenti, Concorezzo va per avvocati e fa causa a Roma

5 gennaio 2017 | 10:15
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Tagli ai trasferimenti, Concorezzo va per avvocati e fa causa a Roma

Presentata istanza di rimborso per 474 mila euro dirottati dal vecchio governo Monti sul comparto bancario.

L’amministrazione comunale di Concorezzo ha fatto causa allo Stato. In tempi complicati come questi i Comuni fanno di tutto pur di far quadrare i conti. Ogni volta che arriva il momento di mettere a punto il bilancio di previsione, ogni Comune si trova di fronte a un bivio: riparare le strade o garantire i servizi sociali? Assicurare le adeguate forniture alle scuole cittadine o installare impianti anti furto nei musei? Scelte difficili, che conducono ad altre scelte difficili come quella di avviare una cause legale allo Stato per vedersi restituire i trasferimenti tagliati nel 2013 dall’ex governo Monti. La decisione, ufficializzata con una delibera di giunta, è maturata alla luce della sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato illegittimi quei tagli.

Tre anni fa da Roma era arrivato il diktat di togliere ulteriori due miliardi e 250 milioni ai fondi destinati agli enti locali per dirottarli verso il comparto bancario. Quel comparto bancario che proprio in questi ultimi giorni sta rivelando grosse difficoltà e una gestione che è stata definita come minimo allegra. Di quei soldi, Concorezzo avrebbe dovuto beneficiare per quasi mezzo milione di euro, 474 mila euro per la precisione. Mica bruscolini, sopratutto per un Comune come Concorezzo che conta poco più di 15 mila abitanti. Così, la giunta, al pari di molti atri esecutivi locali, ha deciso di passare alle vie legali e intentare una causa per farsi restituire quei soldi.

Maledetta spending review che ha costretto i Comuni a stringere i cordoni della borsa. Difficile che Concorezzo, al pari dei tutti gli altri enti che hanno seguito la medesima strada, riesca a ottenere qualcosa. Tuttavia, meglio provarci che doversi rammaricare dopo deve avere pensato il sindaco, Riccardo Borgonovo. Anche perché in caso di vittoria i finanziamenti perduti consentirebbero all’amministrazione di prendere una grossa boccata d’ossigeno e mettere mano a una serie di interventi in stand by da anni: strade, marciapiedi, scuole, assistenza, sport c’è solo l’imbarazzo della scelta. L’istanza di rimborso è stata presentata al ministero dell’Economia e finanze e al ministero dell’Interno. Secondo la Corte costituzionale quella manovra (la seconda del governo Monti) non era illegittima in sé, ma nella misura in cui è stata presa senza coinvolgere gli enti destinatari, vale a dire i Comuni.