Tagli ai trasporti pubblici, costo sociale di oltre cinque milioni di euro

Uno studio della Camera di commercio ha rivelato quale potrebbe essere il peso economico per i pendolari della decisione di ridurre le linee bus.
Un costo sociale di 5 milioni e mezzo di euro. E’ un dato che fa riflettere quello pubblicato da Camera di commercio di Monza sulle conseguenze economiche dei tagli ai trasporti pubblici annunciati poco prima della fine del 2016.
Secondo gli esperti dell’ente, l’eventuale riduzione delle corse, che in alcuni casi diventa una cancellazione tout court, potrebbe avere pesanti ripercussioni economiche per gli studenti e i lavoratori costretti a trovare un mezzo di trasporto alternativo.
“Nella nostra società assicurare la mobilità a cittadini e imprenditori è un prerequisito indispensabile per garantire la competitività del sistema economico e sociale – ha dichiarato Carlo Valli, presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza. – Accanto a investimenti a sostegno delle infrastrutture tecnologiche, occorrono investimenti a supporto delle infrastrutture fisiche che siano moderne, sostenibili a basso impatto ambientale. In un territorio policentrico, come quello della Brianza, garantire i collegamenti con gli autobus, è una questione di democrazia e di accessibilità ai servizi, ai luoghi pubblici, alle scuole e alle istituzioni”.
I tagli, obbligati, erano stati annunciati alla Provincia di Monza lo scorso 3 dicembre. Il presidente, Gigi Ponti, li aveva annunciato all’assemblea dei sindaci spiegando che, vista la situazione economica disperata a causa delle continue riduzioni imposte da Roma, non c’era altra alternativa che procedere con una profondo riorganizzazione delle linee. Due, in particolare, sembrano destinate a essere soppresse: la Z235 e la Z237, che collegano la Brianza a Milano. Per evitare il colpo di forbice servirebbe un 1 milione e 800 mila euro.
I sindaci della zona si sono mobilitati avviando una raccolta firme e stanno cercando di mettere pressione a Regione Lombardia e la stessa manovra la stanno facendo a livello nazionale il senatore di Forza Italia, Andrea Mandelli, e la senatrice del Pd, Lucrezia Ricchiuti, con un’interrogazione bipartisan. Ma anche associazioni e comitati si sono dati da fare, singoli cittadini hanno appeso cartelloni e striscioni di protesta.
Non da ultimo ieri sera, 17 gennio, a Nova Milanese si tenuto è un incontro pubblico dove cittadini e autorità politiche locali si sono confrontate sulla delicata questione. (Leggi qua i contenuti dell’incontro)
I tagli sarebbero dovuti entrare in vigore a partire dal 1 febbraio, ma il presidente della Provincia, Gigi Ponti, è riuscito a spuntare un mese di tempodurante il quale saranno aperti tavoli di confronti per evitare il peggio. “Abbiamo chiesto più volte a Regione di aggiornare i criteri di riparto per sanare le sperequazioni, senza ottenere alcuna risposta – ha spiegato Ponti –. Nessuna risposta neanche al Presidente dell’Agenzia del Trasporto pubblico, voluta dalla Regione stessa, il quale da tempo chiede certezze per poter programmare gare e servizi sul territorio: ora basta, è tempo che ciascuno si prenda le proprie responsabilità”. A breve Ponti dovrebbe cintare i sindaci per fare il punto in vista di una trasferta a Roma.