Vimercate, il circolo culturale Andy Warhol cerca casa ancora una volta

19 gennaio 2017 | 00:17
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Vimercate, il circolo culturale Andy Warhol cerca casa ancora una volta

Hanno un patrimonio collezionato attraverso sacrifici, viaggi e impegno personale dei soci e dei volontari. Il tutto è ammassato in una soffitta e rischia di finire ammuffito

Il circolo culturale Andy Warhol è ancora a caccia della sede. A giugno pensavano di averla trovata la struttura perfetta, ma ora la ricerca della location è ancora a un punto morto.

Un progetto, che chi gestisce il circolo tiene vivo, con costanza, dagli anni ’70. Un patrimonio, quello raccolto, che è unico non solo in Italia ma anche in Europa, collezionato attraverso sacrifici, viaggi e impegno personale dei soci e dei volontari.

Dolino ARCIRealizzare un’area polivalente, che abbia una biblioteca, una sala consultazione, che ci permetta di continuare i nostri corsi e abbia al centro un bar, in modo da auto sostenersi è solo parte del nostro progetto – racconta Pino Dolino, presidente dell’Arci Vimercate, cui il circolo culturale è affiliato –. Quel capannone che avevamo trovato a san Maurizio era perfetto per la nostra idea e soprattutto per il nostro scopo. Però le spese che avremmo dovuto sostenere erano davvero troppe, in particolare quelle per mettere a norma la struttura. Così ancora, non abbiamo trovato una sede per realizzare il nostro sogno”.

Sono oltre 15.000 i libri e cataloghi di mostre d’arte, fotografia, cinema, teatro, architettura, grafica, design, musica, ma anche fumetti, scultura, archeologia e moda, comprati nei luoghi più diversi del mondo. 11.000 i cd che vanno dalla musica classica, al jazz passando per quella etnica. 30.000 le riviste di musica, ambiente, politica e società, turismo, scienza, arte, cinema, teatro, fotografia, architettura, grafica, poesia, enogastronomia, storia. 15.000 fra fotografie e diapositive relative ad avvenimenti, manifestazioni, personaggi, strutture architettoniche vimercatesi e del territorio che si aggiungono a documenti, volantini, lettere, manifesti, e opuscoli componendo un archivio storico di altrettanta portata. A tutto ciò si aggiungono circa 300 giochi da tavolo, e 8.000 titoli di film e spettacoli.

Tutta questa ricchezza è oggi in un numero quasi infinito di scatole, chiusa, avvolta in sacchetti di plastica per prevenire l’umidità, visto che molti libri costano diverse migliaia di euro. E’ inutilizzabile, solo parzialmente catalogata, e giace ammucchiata nella soffitta della sede dell’ARCI, sopra il bar La locomotiva di piazza Marconi, a Vimercate. Le prospettive saranno queste anche per un domani se la soluzione stenta ad essere trovata.

“Il progetto concreto del centro culturale è nato negli anni 80 – continua Dolino – quando forse le cose erano molto diverse e sarebbe stato, sotto certi aspetti, più facile da realizzare. In questi ultimi anni non siamo riusciti a trovare nella giunta precedente alcun tipo di appoggio o dialogo. Nonostante avessimo presentato disegni precisi e dettagliati, la loro attenzione era completamente assorbita da Must e Biblioteca – con cui per altro, il nostro progetto non entrerebbe minimamente in collisione. La nuova giunta e il sindaco Sartini in prima persona, invece, si sono detti entusiasti nel cercare di aiutarci. Anche se continua a non essere semplice.”

Mentre i Cinque stelle, proprio in queste settimane, stanno incontrando tutte le associazioni del vimercatese per  conoscere, mappare e calcolare gli spazi che ognuna di queste ha in uso, in ottica di una possibile redistribuzione, quelli del centro culturale sono speranzosi che uno posticino salti fuori anche per loro. “Altrimenti bisognerò cercare nel privato”.

“Una volta trovato il luogo – aggiunge il presidente – tutto sarà più semplice. Abbiamo già molte scaffalature e la Provincia ci ha assicurato un aiuto anche economico per la catalogazione precisa e puntuale di tutti i nostri tesori. In questi anni abbiamo comprato personalmente il materiale, investendo più di 1 milione e 500 mila euro, derivati dai corsi e dalle tessere di iscrizione Arci. Crediamo sarebbe un enorme peccato disperdere la collezione, che è unica e ha valore perché unita. O peggio, lasciarla ammuffire in una soffitta. Confidiamo tanto nei giovani, nel loro aiuto e nel loro entusiasmo. In fondo, tutto questo un giorno sarà loro, e siamo pronti ad accogliere chiunque voglia darci una mano.”

Per maggiori dettagli sul progetto e su come supportarlo leggi qui