Caso K-Flex, i lavoratori non si arrendono : “Vogliamo risposte”

Nei due incontri l’azienda ha risposto alle richieste dei lavoratori con il silenzio. Prevista un’assemblea pubblica per domani e un’udienza al Mise per mercoledì prossimo.
Continua il presidio dei lavoratori della K-Flex di Roncello: la protesta va avanti da martedì 24 gennaio. I 250 dipendenti vogliono sapere se l’azienda ha intenzione di delocalizzare in Polonia, ma nemmeno le due riunioni di mercoledì 1 febbraio in Provincia e di giovedì 2 febbraio in Regione sono servite a chiarire i non pochi interrogativi.
I due incontri hanno visto la presenza dei sindacati Cgil e Cisl e dei vertici dell’azienda, rappresentati da Marta Spinelli, direttore delle risorse umane. Il presidente provinciale di Monza e Brianza, Luigi Ponti, si è schierato dalla parte dei lavoratori, definendo la scelta di K-Flex come “una decisione che penalizza il nostro territorio”. In Provincia come in Regione i delegati dei lavoratori hanno chiesto un maggior coordinamento con le varie istituzioni e risposte chiare da parte della K-Flex. “L’azienda ha continua a prospettare soluzioni irreali, come quella di spostare lo stabilimento nella vecchia sede a Roncello. Ma ciò non è possibile, essendo cambiato il Piano Regolatore. Alla domanda in merito alla delocalizzazione la risposta è stata,ancora una volta, il silenzio”, spiega Matteo Moretti, segretario Filctem Cigl. Anche il capogruppo PD Enrico Brambilla testimonia l’atteggiamento di K-Flex durante l’incontro: “La proprietà aziendale continua a creare incertezze e non ha sciolto i dubbi, nemmeno in sede di Commissione Attività produttive”. “Abbiamo intenzione di denunciare la situazione all’intero Paese. La vicenda è infatti molto rappresentativa: casi come il nostro avvengono ogni giorno. La nostra vuole quindi essere una battaglia politica: vogliamo delle leggi contro la delocalizzazione”, continua Matteo Moretti.
Insomma, i lavoratori non si arrendono. Anzi, hanno organizzato per domani, sabato 4 febbraio, un’assemblea pubblica nella quale saranno proprio loro a parlare. Sono invitati tutti i cittadini, le autorità locali, i consiglieri provinciali e regionali.
Alcuni hanno già confermato la loro presenza, come Roberto Invernizzi, vicepresidente della Provincia di Monza. I lavoratori hanno anche in programma un’udienza a Roma al Ministero per lo sviluppo economico, mercoledì 8 febbraio.