Consorzio Parco, i M5S contro la nomina del nuovo direttore

Il consigliere regionale Corbetta adombra irregolarità nella procedura di selezione adottata da Regione Lombardia. Annunciato ricorso alla Corte dei conti
I dubbi dei Cinque stelle sulla procedura di selezione del nuovo direttore del Consorzio di Gestione di Parco e Villa Reale. A pochi giorni di distanza dall’ufficialità della nomina di Pietro Addis, Gian Marco Corbetta, consigliere regionale del Movimento, ha sollevato diverse perplessità sulla procedura seguita dal Pirellone per individuare il nome che avrebbe sostituto Lorenzo Lamperti alla guida dl Consorzio. In altre parole, secondo Corbetta, la selezione avrebbe lasciato nelle mani del presidente, Roberto Maroni, troppa discrezionalità.
“La commissione tecnica non ha attribuito punteggi e non ha stilato una graduatoria dei canditati in modo da selezionare il miglior profilo – ha spiegato Corbetta -, ma ha prodotto una griglia con parametri e con valori espressi in lettere, lasciando così al governatore la facoltà di scegliere, facoltà a nostro giudizio non prevista dalle norme sul pubblico impiego, che prevedono che la scelta passi da una selezione pubblica volta ad individuare il migliore candidato in modo trasparente e oggettivo”.
Insomma, secondo Corbetta la nomina di Addis è irregolare e l’intenzione del consigliere regionale è di portare il caso davanti alla Corte dei Conti. “Anche da un’analisi superficiale della griglia redatta dalla commissione tecnica, è evidente che il dottor Addis non risulta essere il migliore tra i candidati – ha concluso Corbetta -. Ben quattro candidati hanno un punteggio superiore a quello di Addis, uno ha lo stesso punteggio e solo due hanno un punteggio inferiore”.
La nomina di Addis, nel frattempo, sta facendo discutere anche il mondo della sinistra monzese. Su alcune bacheche Facebook sono apparsi commenti ironici e pungenti. Sotto la lente il look del nuovo direttore, considerato forse un po’ troppo eccentrico, ma al di là del suo stile nel vestire, è stata valutata negativamente anche la sua nomina, definita “il prezzo da pagare a Formigoni per i soldi che Regione Lombardia ha riversato su Parco e Villa Reale”