Hockey su pista femminile, c’è l’Agrate e una vedanese a Breganze

24 febbraio 2017 | 23:03
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Hockey su pista femminile, c’è l’Agrate e una vedanese a Breganze

Cresce la presenza e il livello tecnico delle hockeyste brianzole. Il CSA Agrate fa scuola.

Il CSA Agrate è in lotta per vincere la Coppa Italia. Non è uno scherzo, ma la realtà della squadra femminile della sezione hockey su pista.

Domani alle ore 10 la compagine gialloblù sfiderà al PalaArmeni di Follonica le campionesse d’Italia in carica del Breganze nella semifinale della seconda competizione nazionale dopo il campionato, che inizierà otto giorni dopo con la trasferta proprio in casa delle vicentine. In caso di successo la formazione allenata da Lorenzo Villa affronterà in finale, dopodomani alle 15 sulla stessa pista, la vincente tra Estrelas Molfetta e Pesaro.

hockey-pista-femminile-agrate-villa-mbL’impresa è ardua ma non impossibile, secondo il tecnico agratese: “Il Breganze, allenato dall’italoargentino Juan Oviedo, portiere del Monza, si è indebolito in seguito al trasferimento di due giocatrici nel campionato spagnolo. Il pronostico rimane sfavorevole per noi, ma vogliamo giocarcela perché niente è scontato. Ricordo sempre alle ‘Ladies’, come si fanno chiamare le mie ragazze, che la partita finisce quando l’arbitro fischia”. Il CSA Agrate femminile è una sorta di selezione regionale, prima assemblata dall’Amatori Sporting Lodi e poi dal Monza, fino a un anno fa esatto. “È un progetto che va avanti con non poche difficoltà – spiega Villa – perché le atlete si ritrovano tutte assieme solo 2 o 3 volte al mese, in quanto normalmente si allenano ciascuna con la propria categoria maschile (le femmine possono giocare anche nei campionati dell’altro sesso, ndr). Per noi dirigenti è però piacevole vedere come ci tengano a fare gruppo quelle poche volte che si ritrovano. Peccato davvero che i numeri dell’hockey su pista femminile siano bassi. Uno dei nostri obiettivi è proprio quello di mostrare che l’hockey non è uno sport prettamente maschile e che a volte le ragazze non hanno nulla da invidiare ai coetanei maschi. In questi anni ho visto crescere ad Agrate Brianza diverse hockeyste valide e la stagione corrente potrebbe essere quella del primo salto di qualità. Fermo restando che senza il divertimento non si va da nessuna parte. Il nostro obiettivo è il campionato, perché vogliamo qualificarci per la final four in programma a giugno”. Se una ragazza volesse provare questa disciplina dove deve recarsi? “Ci trova al centro sportivo Santa Caterina dalle 19 alle 21 al martedì, giovedì e venerdì e dalle 19.30 alle 21 il mercoledì”.

hockey-pista-femminile-agrate-modugno-mbIl CSA Agrate di Coppa Italia è composto dai portieri Pamela Fiorini e Valeria Zagni e dagli esterni Susanna Iori, Manuela Modugno, Noemi Musacchi, Gaia Pochettino, Samantha Tamiazzo e Alessia Villa. Per il campionato saranno a disposizione anche gli esterni Gea Papa, monzese di 14 anni, e Arianna Saiu, agratese di 21 anni e mezzo. Tamiazzo è in prestito, Fiorini, Zagni, Iori, Musacchi e Pochettino sono in prestito mirato (cioè disputano il campionato coi maschi nella loro società di appartenenza). Il club gialloblù annovera due giocatrici femmina anche in Under 13 e in Under 11, che sono rispettivamente le omatesi Zoe Zetti e Alice Bartalini.

hockey-pista-femminile-villa-mbAlla vigilia dell’impegno in Coppa Italia abbiamo intervistato le tre brianzole che saranno presenti alla competizione in Toscana: l’agratese Villa, la villasantese Modugno e la vedanese Beatrice Marchesi dell’Amatori Wasken Lodi, in prestito mirato al Breganze.
Alessia, 15 anni e mezzo, studentessa al secondo anno di Scuola professionale di estetica, è la figlia dell’allenatore, che tra l’altro è stato a suo tempo giocatore della stessa società, come lo è il figlio Riccardo. Sei contenta di avere come allenatore tuo papà o la cosa ti disturba? “All’inizio mi dava fastidio, ma adesso mi sono abituata a tal punto che agli allenamenti è come se non fosse mio padre”. Raccontaci i tuoi ormai tanti anni di hockey… “Ho iniziato a giocare a hockey a 6 anni al CSA. Per due stagioni sono stata in prestito al Monza Brianza e per due anni, fino al 2015, al Monza. Attualmente gioco come difensore nell’Under 17. È uno sport che mi piace sempre di più perché unisce il pattinaggio, disciplina che ho praticato prima dell’hockey, al contatto fisico. E poi faccio parte di una squadra, dove si stringono amicizie. Non ho mai avuto problemi a giocare coi maschi e non ho paura di farmi male perché si gioca protetti da casco, guanti, ginocchiere e parastinchi”. Hai provato a coinvolgere tue coetanee nell’hockey? “Sì, ma nessuna ha il coraggio di venire per paura di farsi male. Ma io in dieci anni non mi sono mai infortunata!”. E nella tecnica hai fatto progressi? “Sì, anche se devo migliorare il tiro”. Quali sono gli obiettivi stagionali? “Uno l’ho già raggiunto sabato scorso ed è stato quello di essere convocata per la prima volta in vita mia nella squadra di Serie B maschile, per la partita in casa del Roller Lodi. Poi con la femminile dobbiamo qualificarci per la final four di campionato”.

hockey-pista-femminile-modugnoManuela, classe 1978, lavora nello sviluppo software di un’azienda di informatica. È la moglie di Giuseppe Piscitelli, secondo portiere del Monza dietro l’ex campione del mondo Oviedo. Probabilmente è l’unico caso in Italia di matrimonio tra giocatori di hockey su pista. Perché lei era già quattro volte scudettata quando è convolata a nozze. Una carriera, anche in Nazionale, interrotta bruscamente nel 2001, “quando mi trasferii a Milano per motivi di lavoro. Dopo aver disputato in maglia azzurra il Campionato europeo del 1999 dovetti rinunciare alla convocazione per quello del 2001, in programma a Molfetta, la mia città. Fu dura perché praticamente era un sogno che si realizzava. Era da quando frequentavo la scuola media che giocavo a hockey. Mi ero approcciata, guardando mio cugino in pista, sapendo già pattinare, anche se avevo imparato per strada con gli amici e le amiche. A Molfetta il pattinaggio e l’hockey erano gli sport principali e tuttora sono molto praticati. È stata una bella esperienza di vita perché eravamo un gruppo unito essendo tutte di Molfetta. In città c’erano due squadre che si contendevano lo scudetto, lo Skaters Club e l’Hockey Ragazze: io ho vinto 4 scudetti e 2 Coppe Italia con le Ragazze”. Come mai hai deciso di riprendere con l’agonismo? “Sono tornata ad allenarmi un anno fa con la squadra di Serie B maschile del Monza. Poi quest’anno mi è stato chiesto di dare una mano al CSA Agrate e dopo un po’ di titubanze ho accettato. Non è semplice rimettersi a disputare partite ufficiali dopo 16 anni… In Coppa Italia contro il Breganze sarà una partita complicata, ma quello che mi emozionerà di più credo che sarà rivedere in pista, anche se giocherà l’altra semifinale con la maglia delle Estrelas, Gina Martino, mia compagna di tante battaglie a Molfetta”. Hai notato differenze nei giudizi della gente tra il giocare a hockey a Molfetta negli anni ’90 e il giocare ad Agrate ora? “A parte il fatto che mia nonna non era d’accordo che io praticassi questa disciplina, per il resto non ho notato atteggiamenti discriminatori nei confronti delle donne hockeyste né a Molfetta né in Brianza”.

hockey-pista-femminile-marchesiBeatrice, 16 anni e mezzo, studentessa al terzo anno di Istituto alberghiero a Como, è pure parente d’arte, perché suo fratello gioca a hockey. È a causa sua che si è infatuata di questo sport, ma la passione delle rotelle era già presente in lei. “Praticavo pattinaggio artistico nella Corona Ferrea di Biassono. Poi mio fratello Federico ha cominciato a giocare a hockey nel Monza e io, andandolo a vedere, piano piano mi sono appassionata. Due estati fa mio fratello si è trasferito al Seregno 2012 e io in autunno l’ho seguito ma solo per allenamenti. Inizialmente ho provato a giocare da esterno, ma dopo un mese ho preferito provare a stare in porta. Quello del portiere è un ruolo che mi ha affascinato sempre di più e così la scorsa estate io e mio fratello siamo stati entrambi tesserati per l’Amatori Wasken Lodi. Io sono, unica femmina, nell’organico dell’Under 17, ma per una trasferta a Correggio ho avuto la soddisfazione di essere convocata in Serie B”. Cosa ti piace dell’hockey? “Che è uno sport di squadra e poi mi stuzzica il fatto che sia considerato uno sport maschile. Io voglio dimostrare che a volte le ragazze possono essere più brave. Del resto non ho mai considerato l’hockey una disciplina violenta e nemmeno dura. Poi per il ruolo di portiere bisogna avere visione di gioco e saper gestire la squadra in fase difensiva”. Qual è il tuo punto di forza e quale il tuo punto debole? “Rispettivamente le parate sui tiri diretti e l’agilità”. Hai provato a coinvolgere le amiche nell’hockey? “Sì, dico loro di venire a vedere una partita, ma è difficile convincerle”. Come mai sei finita in prestito mirato al Breganze? “La scorsa estate ho avuto l’opportunità di andare ad allenarmi a Valdagno col Breganze. Alla fine del periodo di stage mi è stata proposta questa possibilità e ho accettato, anche se è un impegno faticoso per me e mia mamma (Antonella Luise che, come il marito Giorgio Marchesi, in passato ha collaborato col Monza, ndr), perché tutte le domeniche mi deve accompagnare in Veneto”. Quali sono gli obiettivi delle tue squadre nel 2017? “Con la Under 17 è quello di vincere la fase zonale del campionato, mentre con la femminile di fare la doppietta Coppa Italia-scudetto”.

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