La polemica. Corso di aggiornamento sugli sci? E il preside dice no.

Un docente di sostegno accusa il preside del Majorana di avergli negato il permesso di seguire un corso di formazione. I due sono ai ferri corti.
In tempi di “Buona Scuola”, quello dell’istituto Ettore Majorana di Cesano Maderno rischia di diventare quasi un caso da manuale. Il dirigente scolastico ha rifiutato a un docente di sostegno l’autorizzazione a svolgere un corso di formazione: sarebbe poco attinente al piano formativo stabilito dal collegio docenti, oltre a contrastare con l’interesse dei minori da lui seguiti.
Il corso in questione, intitolato “Sci e tutela ambientale”, organizzato dal Centro Sportivo Educativo Nazionale e riconosciuto dal Miur, sembra in effetti una sorta di piccola settimana bianca: si svolgerà dal 5 all’11 marzo a Passo del Tonale e comprende 5 giorni di skipass e lezioni di sci, oltre a una sistemazione in un albergo a mezza pensione. «Non è una vacanza: sono corsi che insegnano a gestire i ragazzi sulle piste da sci, e io come insegnante di sostegno accompagno sempre i colleghi di educazione fisica nei viaggi d’istruzione e nelle gite sulla neve», ribatte Carmine Nicoletti, 38 anni di cui 15 passati ad insegnare. Anche se la frequenza del corso di aggiornamento comporterebbe un’assenza di più giorni? «L’articolo 64 comma 5 del Contratto collettivo nazionale della Scuola 2006/2009 dice che i docenti possono essere esonerati fino a 5 giorni all’anno per seguire dei corsi di aggiornamento – continua Nicoletti -. Non sono un assenteista: ho chiesto solo quello che mi spetta». Nicoletti incolpa il dirigente scolastico Antonio Cangiano di un errore di valutazione, dovuto, secondo lui, a una scarsa conoscenza della normativa: «Sta sfruttando come leva l’interesse dei minori – accusa -, mi ha detto che, piuttosto, posso prendermi dei giorni di ferie per andare a sciare. Rifiutandomi il permesso, ne ha voluto fare una questione morale, forse senza rendersi conto che il corso è a pagamento, e che me lo sarei pagato io (475 euro, ndr)».
Nicoletti ha presentato la domanda il 17 gennaio: il diniego è arrivato, in ritardo, il 2 febbraio. «Se avesse risposto nei tempi corretti avrei potuto fare ricorso – protesta Nicoletti, che nel frattempo si è rivolto a un legale -. Il ministero parla tanto di formazione, e poi nei fatti noi docenti veniamo ostacolati». Nicoletti racconta inoltre di essere stato recentemente spostato per 9 ore alla settimana in un’altra scuola, con un ordine di servizio perentorio, per seguire uno dei ragazzi disabili che gli sono affidati, e che a febbraio si è appunto trasferito in un altro istituto. Una modalità decisamente inusuale, dato che un insegnante, se assegnato a una scuola a inizio anno, non dovrebbe poter essere obbligato a spostarsi altrove a metà anno: ma motivata con l’interesse del minore.
Cangiano, d’altra parte, quando da noi intervistato, rifiuta di commentare la vicenda: «Ho valutato una richiesta e ho preso la mia decisione – afferma pacatamente -. Ci sono tante questioni da seguire: questa è solo una, e nemmeno la più importante».