Manifatturiero: ultimi tre mesi segno meno, ma il 2016 è positivo

16 febbraio 2017 | 15:29
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Manifatturiero: ultimi tre mesi segno meno, ma il 2016 è positivo

Nell’ultimo trimestre del 2016 crescono gli ordini, sia interni che esteri. Questi ultimi registrano +1,6% rispetto al medesimo periodo del 2015.

Nonostante gli ultimi tre mesi del 2016 mostrino dei dati in decelerazione, si può affermare che il 2016 complessivamente sia stato un anno positivo per l’industria manifatturiera brianzola. Il quarto trimestre evidenzia, infatti, un andamento negativo della produzione industriale manifatturiera, sia a livello congiunturale che tendenziale, facendo registrare nel trimestre in esame una variazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente pari a -0,8% e una variazione rispetto allo scorso trimestre di -0,2%.

Tuttavia l’intero anno 2016 mette a segno una variazione tendenziale media annua della produzione di segno positivo pari a +1,1%. Inoltre, i “piccoli” fanno registrare buone performance anche negli ultimi tre mesi del 2016: il segno negativo della variazione della produzione industriale non coinvolge tutte le classi dimensionali, ma riguarda solo le medie e grandi imprese, mentre per quelle di minori dimensioni (10-49 addetti) la variazione su base annua è positiva. Dal punto di vista settoriale, sempre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, la dinamica della produzione risulta essere differenziata: trend positivi si segnalano per il settore della chimica, degli alimentari, dell’abbigliamento e della gomma-plastica.

E’ praticamente stabile, nel quarto trimestre 2016, l’indicatore del fatturato, facendo registrare una variazione nulla sia a livello tendenziale che rispetto al trimestre scorso. Come per la produzione, in un’ottica annuale, i dati tendenziali del fatturato sono positivi e registrano una crescita media annua pari a +0,8%. Migliora la quota dell’export sul fatturato, che presenta un aumento rispetto al trimestre precedente (passa da 35,7% a 39,3%).

Nel quarto trimestre 2016, sia da un punto di vista tendenziale che congiunturale, gli ordini nel complesso crescono, con quelli esteri che continuano la loro espansione, facendo registrare rispetto allo stesso periodo del 2015 un incremento dell’1,6%, che contribuisce ad una variazione media annua per il 2016 pari a +4%. Migliora anche la domanda interna, con gli ordini che registrano una crescita sia a livello tendenziale che congiunturale, pari rispettivamente a +2,1% e +0,6%.

Fragile la situazione sul fronte dell’andamento del mercato del lavoro, con un incremento del tasso di ingresso che passa dall’1,1% all’1,5% e un pressoché invariato tasso di uscita (1,6%), che generano un saldo pressoché nullo.

Sale al 59,2% la quota delle imprese che ha dichiarato di aver effettuato investimenti nel corso del 2016, contro il 57,8% del 2015. Cresciuto anche il valore degli investimenti realizzati che, rispetto all’anno precedente, fa registrare +15,8%. Diminuisce tuttavia la percentuale di imprese che prevede di realizzare investimenti nel 2017, passando dal 51,7% dell’anno scorso al 46,4%. E in generale anche le aspettative per il 2017 si raffreddano: resta positivo ma in calo il saldo tra gli imprenditori che si aspettano un aumento e quelli che prevedono una diminuzione della produzione industriale nel primo trimestre 2017 (da 12,8% a 7,3%). Sono alcuni dati che emergono dalla Analisi congiunturale trimestrale dell’industria manifatturiera della Brianza, realizzata dall’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza.

Sebbene i due ultimi trimestri abbiano registrato una velocità ridotta nella corsa alla ripresa rispetto ai primi sei mesi dell’anno, complessivamente il 2016 si è chiuso positivamente per le imprese manifatturiere della Brianza – ha dichiarato Carlo Edoardo Valli, Presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza – Per il 2017 le prospettive degli imprenditori e la dinamica dell’economia del territorio saranno influenzate dai nuovi scenari internazionali, eppure ancora una volta gli ordini esteri e la quota di produzione riservata alle esportazioni dimostrano che la Brianza e le sue imprese hanno come orizzonte di riferimento il mondo. Solo nei primi nove mesi dello scorso anno il nostro territorio ha esportato per 6,7 miliardi di Euro e ci sono più di 700 imprese all’estero controllate da aziende della Brianza. E da questi elementi dobbiamo partire per elaborare una strategia di sviluppo e di competitività a lungo termine per le mostre imprese”.   Le variabili dell’evoluzione congiunturale: produzione, fatturato, ordinativi (IV trimestre 2016)

Produzione industriale Il quarto trimestre del 2016 evidenzia un andamento negativo della produzione industriale manifatturiera in Brianza, sia a livello congiunturale che tendenziale, facendo registrare nel trimestre in esame una variazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente pari a -0,8% e una variazione rispetto allo scorso trimestre di -0,2% che lascia quasi invariato il valore dell’indice della produzione (costruito con base 2005=100, media mobile a 4 termini), che si attesta a quota 100,1. Tuttavia l’intero anno 2016 mette a segno una variazione tendenziale media annua della produzione di segno positivo pari a +1,1%.

Il quadro più debole del trimestre è anche confermato dal calo del numero delle imprese con una crescita robusta (e cioè superiore al 5%), che sono passate dal 35,1% dello scorso trimestre al 29,6% del quarto e dal contemporaneo aumento di quelle in crisi (cioè che perdono oltre il 5%), passate dal 24,6% al 34,4%.

L’osservazione dei dati grezzi, a livello tendenziale, evidenzia che, anche nel quarto trimestre 2016, il segno negativo della variazione della produzione industriale non coinvolge tutte le classi dimensionali, ma riguarda solo le medie e grandi imprese, mentre per quelle di minori dimensioni (10-49 addetti) la variazione su base annua è positiva. Dal punto di vista settoriale, sempre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, la dinamica della produzione risulta essere differenziata: passano da tre a sei i settori con segni negativi (tra essi anche la meccanica e il legno-mobilio), mentre con trend positivi si segnalano quello della chimica, degli alimentari, dell’abbigliamento e della gomma-plastica.

Coerente con l’andamento della produzione industriale, il tasso di utilizzo degli impianti, che esprime l’impiego dei macchinari in relazione alla quantità massima producibile, nel 4° trimestre 2016, si attesta su livelli ancora bassi a quota 66,04% (dato grezzo); salgono lievemente i giorni di produzione assicurata che passano da 61,3 a 62,7.

Fatturato – E’ praticamente stabile, nel quarto trimestre 2016, l’indicatore del fatturato totale a prezzi correnti, facendo registrare una variazione nulla sia a livello tendenziale che rispetto al trimestre scorso e mantenendo invariato il valore dell’indice del fatturato (costruito con base 2005=100, media mobile a 4 termini), che si attesta a quota 113,4. Come per la produzione, in un’ottica annuale, i dati tendenziali del fatturato sono positivi e registrano una crescita media annua pari a +0,8%. Migliora la quota dell’export sul fatturato, che presenta un aumento rispetto al trimestre precedente, (passa da 35,7% a 39,3%) e conferma che le esportazioni rimangono una componente fondamentale per il recupero dei livelli produttivi.

Ordini – Come noto, l’andamento degli ordini rappresenta un utile indicatore da cui è possibile intuire la dinamica futura della produzione e del fatturato. Nel quarto trimestre 2016, sia da un punto di vista tendenziale che congiunturale, gli ordini nel complesso crescono, con quelli esteri che continuano la loro espansione, facendo registrare rispetto allo stesso periodo del 2015 un incremento dell’1,6%, che contribuisce ad una variazione media annua per il 2016 pari a +4%. Migliora anche la domanda interna, con gli ordini che registrano una crescita sia a livello tendenziale che congiunturale (espressa come media mobile a 4 termini), pari rispettivamente a +2,1% e +0,6%.

Occupazione Si presenta ancora fragile la situazione sul fronte dell’andamento del mercato del lavoro. Da un lato, si registra un lieve miglioramento dei dati di flusso che, per il quarto trimestre 2016, mostrano un incremento del tasso di ingresso che passa dall’1,1% all’1,5% e un quasi invariato tasso di uscita (1,6%), che generano un saldo pressoché nullo. Dall’altro, migliora anche la situazione sul fronte della cassa integrazione guadagni: diminuisce la percentuale di imprese che ne fanno ricorso (passa da 8,2% a 7,2%), così come la quota percentuale sul monte ore trimestrale che passa da 0,5% a 0,3%. Aspettative

Luci ed ombre sulle aspettative degli imprenditori per il prossimo futuro. Resta positivo, anche se in calo, sia il saldo tra gli imprenditori che si aspettano un aumento e quelli che prevedono una diminuzione della produzione industriale nel primo trimestre 2017 (da 12,8% a 7,3%), sia quello relativo alle previsioni sull’andamento della domanda estera (passa da 20,5% a 18,1%); passa invece in terreno negativo il saldo riguardante le previsioni sulla domanda interna, che vede ridursi sia la percentuale di imprenditori ottimisti che quella dei pessimisti a favore di un aumento di operatori economici che la prevedono stabile. In ripresa le aspettative sull’andamento dell’occupazione, grazie ad un aumento della percentuale di imprenditori che la prevedono in aumento e una diminuzione di quelli che la prevedono in calo. Per tutte le variabili appena citate, supera il 50% la quota di imprenditori con aspettative stabili, che nel caso dell’occupazione raggiunge l’80,6%.

Investimenti

Sale al 59,2% la quota delle imprese che ha dichiarato di aver effettuato investimenti nel corso dell’ultimo anno, contro il 57,8% dello scorso anno. Diminuisce tuttavia la percentuale di imprese che prevede di realizzare investimenti nel 2017, passando dal 51,7% dell’anno scorso al 46,4%. Nel 2016, il valore degli investimenti realizzati rispetto all’anno precedente è cresciuto del 15,8%. La percentuale di fatturato destinata agli investimenti resta stabile rispetto all’anno precedente e si attesta per il 2016 al 4,5%. Gli investimenti in macchinari rimangono i più frequenti (88,1% dei casi), seguiti da quelli in informatica (53,7%), dagli altri investimenti (56,7%) e da quelli in fabbricati.

Elaborazione Ufficio Studi Camera di Commercio di Monza e Brianza (febbraio 2017)