Monza, approvata la variante al Pgt: ecco la svolta “green” della giunta

Via libera al documento coi voti ella maggioranza. Polemiche e critiche sia dentro, sia fuori l’aula
Semaforo verde alla variante Pgt della giunta Scanagatti. Al termine di un messe abbondante di lavori, il Consiglio comunale ha approvato lunedì sera il nuovo documento urbanistico che disegna il futuro di Monza.
Un futuro verde, visto e considerato che la variante prevede la realizzazione di dieci nuovi parchi urbani e l’inserimento di quasi cinque milioni di metri quadrati di territorio in parchi sovraccomunali.
L’obiettivo della giunta guidata da Roberto Scanagatti è di ridurre il consumo di suolo del 90% e di valorizzare le aree dismesse.

Claudio Colombo
“La variante è il passo finale di un percorso iniziato cinque anni fa – commenta Claudio Colombo, l’assessore all’Urbanistica -. Ha un’anima ambientalista molto marcata, ma non trascura altri temi importanti per una città di oltre 100 mila abitanti come il recupero di elementi storici e l’insediamento di nuove attività produttive e commerciali”.
Il documento si ispira al vecchio Pgt Benevolo che prevedeva la costituzione di una cintura verde attorno alla città. Infatti, ampie porzioni di verde, come l’area Cascinazza, al centro di una vertenza storica con la famiglia Berlusconi, sono state vincolate. Poi, come tessere di un puzzle, i dieci nuovi parchi urbani previsti dovrebbero completare il sistema di aree verdi già esistente fino a creare una corona attorno alla città.
Fra questi, i tre progetti più importanti sono: area ex Philips di circa 30 mila metri quadrati, area Buon Pastore alle porte del centro di otto mila metri quadrati ed ex tessitura Pastori Casanova (storica azienda monzese) di sei mila metri quadrati.
Rispetto al Pgt del 2007, varato anche quello da un amministrazione di centro sinistra, i metri cubi di residenziale sono stati dimezzati: da 1 milione e 400 mila a 700 mila.
L’approvazione della variante, tuttavia, è costata all’amministrazione una discreta dose di polemiche in aula e le critiche arrivate dai numerosi comitati di cittadini.
“La variante approvata penalizza la città – dice Pierfranco Maffè, consigliere comunale del gruppo misto -. Penalizza chi ci vive e chi ci lavora, ha delle enormi carenze sul fronte viabilistico e l’unica prospettiva seria che propone e di far diventare Monza capolinea della Mm1. Questo documento, più che agli architetti, darà tanto lavoro agli avvocati per il fiume di ricorsi che scatenerà”.
La variante ha previsto il dimezzamento dei metri cubi rispetto al Pgt del 2007: da un milione e 400 mila a 700 mila. L’accusa rivolta alla giunta è stata quella di avere osato poco: il consumo di suolo ridotto del 90% avrebbe potuto essere tranquillamente un consumo a livello zero. “E’ stata sprecata un’occasione – conclude Simone Villa, capogruppo della Lega -. L’amministrazione avrebbe potuto coinvolgere e ascoltare le istanze delle famiglie e dei piccoli proprietari, che da sempre guardano al Pgt come alla risposta alle loro necessità. Ma capisco che in campagna elettorale faccia più comodo parlare di urbanistica e di ambiente”.