Tpl, da Roma sciabolata: tagli per 12 mln. Polemica in Regione

Iolanda Nanni, M5S: “Tagli annunciati. Maroni non ha mosso un dito per investire”. Massimiliano Romeo: “La grillina non sa di cosa parla”.
Un passo avanti e due indietro. È questa la maledizione di Sisifo a cui il trasporto pubblico locale brianteo sembra essere condannato.
Già, perché se dopo l’impegno di Regione Lombardia a trovare risorse aggiuntive per salvare le linee z225 e z227, la situazione era sembrata avviarsi a una risoluzione positiva, la recente ufficializzazione dei tagli per 70 milioni di euro al TPL nazionale, imposti alle Regioni dal Governo Gentiloni, mette in serio pericolo la possibilità che Palazzo Lombardia riesca a scongiurare la soppressione, o quanto meno una razionalizzazione massiccia, dei servizi su gomma.
A rendere ufficiale la notizia del colpo d’ascia che si abbatterà sugli autobus brianzoli e lombardi è stato l’assessore regionale all’economia Massimo Garavaglia, in occasione del consiglio regionale del 21 febbraio.
I tagli peseranno per le casse lombarde per circa 12 milioni di euro nel 2017 che, se sommati agli 8 milioni del contributo straordinario versato lo scorso anno, allargano il buco a 20 milioni di euro nel solo anno corrente. E nel 2018 il rischio che le sforbiciate siano ancora più violente è alto.
Stando a questi dati, sarebbe molto difficile per la giunta Maroni mantenere l‘impegno preso una settimana fa (16 febbraio, ndr) con i soci dell’Agenzia del Tpl di bacino. Durante quell’incontro, infatti, l’assessore alla mobilità Alessandro Sorte aveva reso nota la disponibilità della Regione a intervenire sulla prossima manovra di assestamento di bilancio ( a luglio, ndr) per cercare di reperire le risorse necessarie a evitare soppressioni e razionalizzazioni estreme.
A questo punto, dunque, sembra inevitabile, da parte degli enti locali, una riorganizzazione dei servizi. Resta da capire fino a che punto potrà arrivare l’opera di razionalizzazione, che dovrà sì far risparmiare ma anche non menomare irrimediabilmente il trasporto su gomma.
Intanto, dopo la comunicazione dei tagli, si infiamma la polemica politica.
Parla di “annus horribilis per studenti e lavoratori lombardi” la capogruppo regionale M5S Iolanda Nanni, che non manca di indirizzare una stilettata al presidente della Regione Lombardia: “La Giunta Maroni, di fronte a questi tagli annunciati, non ha mosso un dito per investire sul TPL – ha attaccato la Nanni – . Al contrario è lo sponsor principale dell’asfalto e dell’uso dell’auto privata nella regione più inquinata d’Italia. I pendolari sapranno chi ringraziare!”.
Non si fa attendere la risposta di Massimiliano Romeo, capogruppo leghista in Regione: “Evidentemente la capogruppo grillina non sa di cosa parla – sbotta Romeo-. Maroni non ha mosso un dito? Non è assolutamente vero. Il presidente è stato più volte a Roma a lamentarsi dei tagli e a chiedere che non venissero applicati. Ma il Governo fa orecchie da mercante e taglia non guardando in faccia a nessuno”
Poi il rappresentante del Carroccio se la prende anche con i suoi colleghi del PD regionale e annuncia che Maroni proporrà il referendum per l’autonomia lombarda: “Ora che è chiaro anche a loro che le risorse vengono tagliate dal Governo PD e non dalla Regione, perché non vanno a Roma a chiedere i soldi? Basta con le bugie: se lo Stato continuerà a tagliare i cittadini non avranno più gli stessi servizi di prima. L’unica strada che possiamo percorrere con Regione Lombardia per opporci alle decisioni di Roma è il referendum per l’autonomia che Maroni in mente di proporre per il mese di ottobre”: