Artigiani della Brianza, 2016 complessivamente positivo: i dati

2016 complessivamente positivo: produzione in crescita dello 0,8%, fatturato dell’1,3%. L’ultimo trimestre presenta dati contrastanti.
Per le imprese artigiane manifatturiere della Brianza il 2016 è stato complessivamente un anno positivo, con la produzione cresciuta in media su base annua dello 0,8% e il fatturato dell’1,3%. Tuttavia, come si è registrato per l’industria, anche l’artigianato durante l’ultimo trimestre ha subito un rallentamento della produzione, accompagnato da un calo del fatturato.
Sia la variazione congiunturale che quella tendenziale della produzione, infatti, sono pressoché nulle. Mentre l’indicatore del fatturato assume segno negativo: su base annua si registra una variazione percentuale del fatturato che scende da +0,7% a -0,4%, mentre la variazione congiunturale diminuisce passando da +0,2% a -0,1%.
Dato incoraggiante l’andamento della quota del fatturato estero sul fatturato totale, che nel trimestre in esame aumenta rispetto ai tre mesi precedenti raggiungendo il 9,8%. Bene gli ordini: nel IV trimestre del 2016, considerando la variazione tendenziale, quindi rispetto allo stesso periodo del 2015, si evidenzia una crescita dello 0,8%, che si attesta a +0,2% rispetto al trimestre precedente. Particolarmente dinamici gli ordini esteri che, su base annua, aumentano del 4,3% (+1% rispetto al trimestre scorso). Positivo, del resto, risulta anche l’andamento degli ordini del mercato interno.
In aumento la quota di imprese che dichiara di aver effettuato investimenti nel 2016, che si attesta al 30,1% contro il 17,3% del 2015. Così come è in crescita anche la quota di artigiani che prevedono di fare investimenti nel 2017 (dal 25,5% al 28,2%).
Meno confortante la situazione sul fronte del mercato del lavoro: per l’occupazione il saldo è negativo e pari a -1,5%, risultato della differenza tra un tasso di ingresso in calo (0,9%) e un incremento del tasso di uscita (2,4%). La situazione ancora incerta fa sì che gli artigiani mostrino cautela sull’andamento del primo trimestre 2017.
È quanto emerge dalla Analisi congiunturale trimestrale dell’Artigianato manifatturiero in Brianza (IV trimestre 2016), realizzata dall’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza in collaborazione con le Associazioni provinciali dell’Artigianato e dei Lavoratori della Brianza.
“Le imprese artigiane costituiscono il vero tessuto produttivo del nostro territorio e hanno saputo affrontare le difficoltà della crisi, come dimostrano i dati complessivi del 2016. Per accettare le nuove sfide del mercato in maniera consapevole, è necessario che anche le nostre aziende più piccole si strutturino, tornando a fare investimenti come nel corso dell’ultimo anno.– ha dichiarato Gianni Barzaghi membro di giunta della Camera di commercio di Monza e Brianza – Per questo è necessario insistere ancora sul sostegno al credito: il denaro per i piccoli imprenditori continua ad essere scarso e costoso, frenando così le opportunità di sviluppo, scoraggiando i nuovi investimenti e rallentando ulteriormente un sistema produttivo già segnato dalla crisi economica. Per i nostri artigiani il credito resta il carburante indispensabile per svilupparsi e consolidarsi.”
“L’aspetto positivo degli ultimi dati congiunturali è che i nostri artigiani stanno meglio, dopo aver affrontato pesanti difficoltà che hanno minato le imprese più rappresentative del made in Brianza – ha dichiarato Walter Mariani membro di giunta della Camera di commercio di Monza e Brianza – Tuttavia, anche se il 2016 ha registrato complessivamente un trend positivo, i dati non possono far dimenticare le botteghe e gli impianti che hanno chiuso, i “piccoli” che non sono riusciti a resistere alla crisi. Il nostro nucleo di imprenditori si è ridotto numericamente ma rafforzato qualitativamente, riuscendo a strutturarsi per poter esportare, mettersi in rete, andare on line e adottare tecnologie avanzate. E questo è stato possibile nonostante il quadro internazionale e le criticità nazionali, legate alla burocrazia, alla pressione fiscale e alla catena dei pagamenti.”
“Il processo di lenta ripresa sembra essere confermato dall’andamento economico dell’intero 2016 sull’anno precedente mentre gli indici non certo confortanti dell’ultimo trimestre dell’anno potrebbero riservare non pochi elementi di preoccupazione. La produzione risente ancora dei sintomi di un andamento di mercato alquanto altalenante, cosa che non favorisce investimenti e occupazione. La nostra associazione ha apprezzato l’ipotesi di riaprire i meccanismi di pensionamento attraverso la richiesta di anticipo finanziario a garanzia pensionistica, l’ormai famosa Ape; occorre, infatti, garantire alle nuove generazioni la capacità di assorbire occupazione giovanile da qualificare in azienda. Solo così sarà possibile dar vita a quel volano che vede nelle disponibilità di reddito la condizione indispensabile per la crescita della domanda interna.” ha commentato il consigliere della Camera di commercio di Monza e Brianza Sandro Mauri.