Caso Doneda: nessun bitumificio ma il comune dovrà pagare 600mila euro

Si chiude il capitolo sul bitumificio ad Arcore. La diatriba si trascinava da ben sei anni: è arrivata oggi la sentenza definitiva.
La sentenza definitiva è arrivata. Arcore ha vinto: non ci sarà nessun bitumificio in via Grandi. Il primo cittadino Rosalba Colombo: “Chiuso un capitolo di veleni e polemiche lungo sei anni. Dove avrebbe dovuto esserci un bitumificio, oggi passa il corridoio verde”. Il Comitato “no betonaggio” in risposta: “Responsabile e non salvatrice. Ecco dove porta il non ascolto dei cittadini”.
La notizia è arrivata venerdì 3 marzo. La diatriba con la ditta fratelli Doneda si trascinava da ben sei anni da quando l’allora maggioranza di centrodestra aveva dato il via libera alla sua costruzione poco prima di andare a elezioni: elezioni che avevano sancito la vittoria del centrosinistra da subito contrario alla realizzazione.
Contrario era anche il Comitato “No betonaggio”, creato proprio in questa occasione raccogliendo oltre 3 mila firme. Nel 2014, poi, il Consiglio Comunale aveva archiviato la convenzione firmata con la ditta per la costruzione dell’impianto di betonaggio. Questo, sarebbe dovuto essere costruito a soli 150 metri dalle case dei residenti.
Un ricorso dopo l’altro, da parte della Doneda, sei dei quali già respinti, ma che oggi vede la sentenza definitiva: nessun bitumificio sarà costruito ad Arcore. L’amministrazione ha vinto la causa, come promesso alle scorse elezioni. Il Comune dovrà coprire solamente le spese di acquisto del terreno di 12 mila 700 mq. e di progettazione sostenute da Doneda, in totale circa 600 mila euro, a fronte di una richiesta che partiva da un minimo di 1 milione 600 mila euro. “Sono soldi che abbiamo già in cassa; attività e servizi del Comune non subiranno alterazioni per coprire la spesa”, ha assicurato il sindaco Rosalba Colombo.
Di tutt’altro parere è il consigliere FI Cristiano Puglisi che tuona sui suoi social: “Quando dice con toni trionfalistici che la cifra per pagare è già in cassa il sindaco sa che sono stati accantonati 400 mila euro e quindi per arrivare al totale mancano ancora 200 mila euro che peseranno sulle spalle dei cittadini? Sa che 600 mila euro corrispondono, ad esempio, a 30 mila ore di assistenza ad anziani e portatori di handicap?”.
Ma la sentenza non ha fatto tutti felici. Primi ad esprimere il loro disappunto, con la voce di Roberto Sala, sono i cittadini del Comitato di protesta. “Di certo la precedente Amministrazione di Centrodestra ha pur essa pesanti responsabilità nella vicenda, però questa sentenza, che rischiava di essere ancor più pesante, costituisce la pietra tombale sulla credibilità residua del Sindaco Colombo e della sua Giunta“, ha spiegato Sala lapidario.
Secondo il Comitato altre opzioni c’erano e il comune non avrebbe dovuto sborsare 600 mila euro. L’attività della società, infatti, era già cessata precedentemente alla conclusione del procedimento e essa non era più in possesso dell’impianto: questo è solo uno dei motivi suggeriti. Su queste basi, l’Amministrazione avrebbe potuto motivare il respingimento della richiesta di Doneda.
Ad accompagnare la soddisfazione della vittoria, un po’ di amarezza per tutto il tempo, l’impegno e le risorse dedicate alla vicenda, che avrebbero potuto essere investiti in altro modo, come ricorda il primo cittadino.