Donne nella rivoluzione digitale: le imprese incontrano le studentesse

15 marzo 2017 | 18:14
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Donne nella rivoluzione digitale: le imprese incontrano le studentesse

Il digitale ha creato un gap tra imprese e scuola. C’è bisogno di nuove competenze e di momenti di incontro. Come quello organizzato da Assolombarda a Monza.

Essere donne. Essere digitali. Essere libere. Tre modi di essere, che in futuro potranno e dovranno andare di pari passo. Un futuro da costruire sin da oggi. Anche mettendo in contatto il mondo delle imprese e quello della scuola. Come ha cercato di fare il Gruppo Giovani Imprenditori di Assolombarda-Confindustria Milano, Monza e Brianza con il workshop “Libere di essere digitALI!”.

L’iniziativa, realizzata a Monza presso il presidio territoriale di Assolombarda, in collaborazione con Assinform (Associazione italiana per l’information technology), Aidc (Associazione italiana dottori commercialisti ed esperti contabili) e Agam (Associazione giovani avvocati Milano), ha visto quasi 200 studentesse delle scuole superiori a confronto con imprenditrici, manager, avvocatesse e commercialiste sui temi della trasformazione digitale. Per capirne l’importanza e per aumentare la consapevolezza di chi si accinge ad affacciarsi sul mercato del lavoro. E, soprattutto in quanto donna, deve avere consapevolezza delle sfide e delle opportunità che la tecnologia può offrire. Un percorso lungo, non privo di insidie e ricco di sfaccettature.

Non a caso il titolo del workshop “Libere di essere digitALI!”, sulla scia della recente Festa della donna, è anche un gioco di parole. Da un lato, infatti, Digital è l’acronimo delle caratteristiche principali che la donna deve possedere nel nuovo contesto culturale, sociale ed economico: Decision maker, Innovativa, generatrice di entusiasmo, inclusiva, top (intesa come motivazione, etica), adattabile e libera. Dall’altro il tentativo è sottolineare che le tecnologie dell’informazione e della comunicazione possono “mettere le ali” alle donne e contribuire ad affermare la figura femminile. “Dagli anni ’90 abbiamo assistito a tre rivoluzioni, quella del web, i social network ed il mobile, tutte con una variabile tempo molto ridotta – spiega Mattia Macellari, presidente Gruppo Giovani Imprenditori Assolombarda/Confindustria Milano, Monza e Brianza – questo non ha permesso alla scuola di stare al passo con le richieste delle aziende. Dobbiamo riuscire –continua –a ridurre il gap tra l’offerta formativa e le imprese”.

L’acquisizione di competenze specifiche, richieste da un mercato del lavoro sempre più digitale, è ormai di fondamentale importanza. “Il settore digitale in crescita anche in Italia, le previsioni per il 2017 sono di un aumento del 2,3 per cento – afferma Antonello Busetto, Direttore generale Assinform – le donne, però, continuano a scegliere tendenzialmente altre tipologie di studio rispetto a quelle più richieste dalle aziende, le cosiddette STEM (acronimo di science, technology, engineering e mathematics, Ndr)”. L’interesse verso le professioni del futuro, gli “scienziati dei dati”, sembra, comunque, in aumento. Un interesse da coltivare e sviluppare anche nelle scuole. Tra le quali l’Istituto “Martin Luther King” di Muggiò, uno dei quattro,insieme alle Preziosine,il Mosè Bianchi e il liceo Valentini di Monza,che ha raccolto l’invito a partecipare al workshop “Libere di essere digitALI!”. Dove le loro studentesse non sono state solo spettatrici, ma parte attiva dell’iniziativa organizzata all’interno del progetto nazionale del Gruppo Giovani Imprenditori “Rosa digitale”. Come ci spiega Monica Rivolta, docente di Diritto al “Martin Luther King”.

Di fronte alla digitalizzazione, quella che molti studiosi hanno definito la rivoluzione industriale 4.0, uno dei temi di maggior interesse è quello della condivisione della tecnologia. In Lombardia qualcosa si è già mosso con una piattaforma regionale di open innovation. Di essa fa parte anche la Rollwasch Italiana Spa, di cui è Amministratrice delegata Ambra Redaelli.

Per afferrare le opportunità offerte trasformazione digitale ci sono degli strumenti, i social network o le reti professionali come Linkedin, che, spesso, non vengono utilizzati con la dovuta consapevolezza. Soprattutto per le ricadute che hanno sulla reputazione personale, sulla costruzione della propria identità e del ruolo della donna nella famiglia, nel lavoro e nella società. Discorsi che, in senso più ampio, si collegano al concetto di libertà. Che, per quanto riguarda l’universo femminile, grazie alla tecnologia, sempre più vorrà dire conciliare meglio la carriera professionale e i doveri familiari. Un aspetto rimarcato anche da Chiara Cormanni, Business controller e Business Development della PPinox e membro del GGI Assolombarda-Confindustria Milano, Monza e Brianza.

In gioco non c’è solo il futuro delle donne. Le tecnologie informatiche e della comunicazione definiranno sempre di più come sarà l’Italia dei prossimi anni. Un Paese in cui, secondo Marzia Maiorano, vicepresidente del Gruppo Giovani Imprenditori Assolombarda/Confindustria Milano, Monza e Brianza, “il ruolo della donna sarà diverso da quello che siamo abituati a vedere ancora oggi”.