Gestire un gruppo su Facebook? Tra scelte e ‘rischi’, il caso di “Sei di Monza se…”

“Sei di Monza se…” è un gruppo pubblico su Facebook con oltre 22mila iscritti. Il tema è il passato, il presente e il futuro del capoluogo brianzolo. Ma stabilire i confini a volte è molto difficile…
Lo conoscono migliaia di persone. Perché sono tra gli iscritti o solo perché ne hanno sentito parlare. Ci stiamo riferendo a “Sei di Monza se…”, un gruppo pubblico che su Facebook ha più di 22mila membri. Tra questi non tutti, probabilmente, ne hanno letto il regolamento. E, così, a volte, rischiano di incorrere in sanzioni. Che possono andare dalla rimozione dei post incriminati fino all’allontanamento dal gruppo. Come nel caso del signor Massimo Bertarello, che, nei giorni scorsi, aveva ripetutamente postato video a favore dell’eutanasia. MBNews vi accompagna in un breve viaggio alla scoperta di come funziona e viene gestito un gruppo Facebook tra i più popolari di Monza. Seguiteci!
Andiamo con ordine. Come e quando nasce “Sei di Monza se…”? “Il gruppo è stato aperto nel luglio 2009 da Remo Biassoni con lo scopo di raccogliere le memorie dei monzesi e la storia della città – spiega Lorena Giovenzana, uno dei 6 amministratori del gruppo – negli anni è stata scritta tutta la storia di Monza, partendo dalle origini fino ad oggi. Qualsiasi info storica è nell’archivio del gruppo – continua – una grossa mano ce l’hanno data studiosi, professori e personaggi che hanno fatto la storia del capoluogo della Brianza”. Ma, a distanza di quasi 8 anni dalla sua fondazione, “Sei di Monza se…” cosa è diventato?
“Attualmente il gruppo è amministrato da 6 persone, con età e professioni diverse, con vedute più o meno aperte, ma tutti concordi nel voler mantenere l’impronta iniziale data al gruppo dal fondatore – spiega Lorena – da quattro anni abbiamo anche un regolamento perché, quando abbiamo superato gli 8mila iscritti, ci siamo resi conto che andava regolamentata la pubblicazione dei post, proprio per evitare di ritrovarci con un risotto di argomenti lontani dal tema del gruppo”.
E, proprio per stabilire delle differenze, due anni fa è nato “Monza Info”, un gruppo con 15mila iscritti. “E’ uno spazio per pubblicizzare le attività commerciali della città, poter chiedere info commerciali e non, cerco/offro lavoro – afferma la Giovenzana – gli iscritti si aiutano vicendevolmente dando suggerimenti e consigli ogni volta che vengono richiesti”. Non mancano, comunque, gli elementi comuni ad entrambi i gruppi. “C’è un impegno nel sociale, con numerose iniziative benefiche e sostegno alle persone in difficoltà – chiarisce l’amministratrice – attualmente il nostro grande progetto è ricostruire il parco giochi di Force, un paesino colpito dal terremoto. Progetto – continua – che si finanzia con le donazioni degli iscritti al gruppo e dai proventi della distribuzione degli adesivi e magneti di Monza”.
“Sei di Monza se…”, quindi, ruota intorno ad un unico tema: il passato, il presente e il futuro di Monza. E proprio questo elemento è stato il discrimine per il recentissimo allontanamento di un iscritto, Massimo Bertarello. La sua “colpa” è stata quella di aver postato un video sull’eutanasia. Giudicato per nulla attinente dagli amministratori del gruppo. “Io ho pubblicato il video sull’eutanasia e in aggiunta un post dove c’era, per chi avesse voluto, un link in modo che chiunque liberamente avrebbe potuto aderire e sostenere www.eutanasialegale.it – spiega Bertarello – il post mi è stato cancellato, dopo qualche mi piace e una condivisione. Allora – continua – io ho riproposto il video e come risposta è stato subito cancellato ed io sono stato buttato fuori dal gruppo”.
La versione degli amministratori di “Sei di Monza se…” è radicalmente diversa. “I post rimossi sono stati 3 – afferma Lorena, che, materialmente, non si è occupata di eliminare i post ed estromettere l’autore – purtroppo le persone come il sig. Bertarello non leggono il regolamento del gruppo e poi si lamentano quando vengono rimossi i loro post. Se Vasco Rossi – continua – ha deciso di devolvere i proventi di una sua canzone alla campagna pro-eutanasia, con Monza non c’entra proprio nulla”. Allo stato attuale Bertarello può visualizzare “Sei di Monza se…”, ma non iscriversi. “Si confonde il concetto d’amministratore di uno spazio pubblico – sostiene il sig. Massimo – l’eutanasia, come la richiesta di sangue o un terremoto, sono tematiche di carattere sociale. Anche se non riguardano Monza – continua – potrebbero interessare i 22.500 componenti del gruppo per sostenere o valutare singolarmente tematiche o situazioni senza confini”.
Senza entrare nel merito della polemica, per giunta su un tema molto dibattuto come l’eutanasia, la vicenda dimostra quanto la gestione dei social network sia diventata delicata. Facebook, in particolare, con i suoi 1,86 miliardi di profili attivi, ormai è uno strumento dalle grandissime potenzialità, ma dagli altrettanto numerosi rischi. Anche, forse soprattutto, perché il locale e il globale spesso si sovrappongono. Solo i prossimi anni ci diranno quale futuro avranno i social network. E, con essi, buona parte del nostro modo di relazionarci con gli altri.