Nuove start up, in Brianza c’è chi alleva insetti da mangiare

28 marzo 2017 | 18:12
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Nuove start up, in Brianza c’è chi alleva insetti da mangiare

Martedì pomeriggio incontro in Camera di commercio fra le realtà del territorio. In Lombardia sono poco meno di 1400.

C’è anche chi ha deciso di dedicarsi all’allevamento degli insetti per fini alimentari fra le nuove Stat Up Lombarde. Martedì pomeriggio si sono date appuntamento in Camera di commercio per avviare un confronto e mettere sul tavolo le rispettive esperienze. Titolo dell’incontro: “Dal business model al business plan”. Le start up presenti hanno parlato di aspirazioni, limiti e progetti e di incubatori, ricercatori e crowdfunding.

I numeri parlano di circa sette mila realtà in tutta Italia, il 23% delle quali ha trovato casa in Lombardia fra Milano, Monza, Bergamo e Brescia. In Brianza, con uffici divisi fra Meda e l’Olanda e gli allevamenti nel lodigiano, c’è anche Italbugs, che si occupa di ricerca e sviluppo di matrici alimentari sicure, eco-sostenibili e ipoallergeniche, come per esempio le matrici di insetti. Italbugs, fondata da Marco Ceriani, si occupa di “formulazione e sviluppo di materie prime e nuovi alimenti da insetti per l’alimentazione animale e umana, estrazione e concentrazione di specifici nutrienti per l’alimentare e mangimistica, sviluppo prodotti funzionali, integratori e novel food”.

I motivi validi per mangiare insetti, secondo gli esperti di Italbugs, sono almeno dieci. Si va dai valori proteici a quelli economici, passando per il semplice fatto che sono buoni: “Gli insetti non sono affatto disgustosi – spiegano da Italbugs -, o per lo meno, non più delle lumache, delle interiora degli animali e dei crostacei di cui sono parenti neppure troppo lontani”.

I numeri – Oltre a Italbugs, in Lombardia ci sono altre 1600 startup attive, di queste il 20,8% è guidato da giovani, l’11,1% da donne e il 3,0% da stranieri. Poco meno di 14 00 sono attive nel settore dei servizi, 241 nell’industria e una decina nell’agricoltura. L’identikit: il 20,8% delle start up innovative lombarde è guidato da giovani, l’11,1% da donne e il 3,0% da stranieri.