Seregno, il Primo Levi premiato con la medaglia d’oro del consiglio dei ministri
7 marzo 2017 | 00:00

Sei studentesse hanno scritto un racconto vincitore del concorso nazionale “Donne per la pace”. La premiazione si terrà mercoledì 8 al Quirinale.
Mercoledì 8 marzo l’istituto Primo Levi di Seregno sarà premiato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella con la medaglia d’oro del consiglio dei ministri. Merito del racconto “Al di là dei sogni”, scritto dal collettivo del laboratorio di scrittura creativa e vincitore del concorso nazionale “Donne per la pace”, aperto alle scuole di tutta Italia.
«Il nostro era un po’ un esperimento – commenta Cosimo Argentina, insegnante e coordinatore del laboratorio di scrittura -. Non ci aspettavamo di vincere, tanto più che nei concorsi letterari di solito sono i licei a farla da padrone, e noi siamo un istituto tecnico». E invece sarà proprio una delegazione del Primo Levi ad andare al Quirinale per la cerimonia di premiazione: oltre ad Argentina e alla dirigente scolastica, Rita Troiani, saranno presenti anche quattro delle sei studentesse autrici del racconto (Silvia Alberti, Lucrezia Bottaro, Giulia Corbetta, Monica Giulitti, Giorgia Minotti e Giorgia Salpietro).
Certo, avere uno scrittore come insegnante aiuta (Argentina è autore di 14 romanzi e saggi, oltre a svariati racconti, ndr). «C’entro poco, in realtà: al massimo il merito va ai colleghi di lettere – minimizza Argentina, che insegna diritto -. Io ho fatto più che altro da coordinatore, cercando di essere presente ma non invasivo. Tutti hanno dato piena disponibilità, cosa fondamentale quando si tratta di scritture collettive, che sono sempre complicatissime. Siamo partiti dal titolo, prendendo come spunto l’immagine della ragazzina siriana che andava a scuola sotto le bombe: nel poco tempo che avevamo a disposizione, abbiamo scritto insieme una prima parte, poi ognuno ha lavorato per conto proprio, e io sono intervenuto alla fine per rimettere insieme il tutto». Il risultato è “Al di là dei sogni”, la storia di una ragazza che a sua volta sogna di essere un’altra. «Si parte da una ragazza italiana, che sogna di essere una sua coetanea di Aleppo. Quest’ultima sogna a sua volta di essere una delegata Onu, la quale, affermando che “il tempo delle parole è finito”, spingerà un altro deputato a sognare il ruolo delle generazioni future, che porteranno finalmente la pace… insomma, una collana di sogni, complessa da raccontare ma molto più semplice nello svolgimento: il racconto è lungo circa tre pagine». Un lavoro di squadra che si è dimostrato vincente.
Nella foto di apertura: Cosimo Argentina e Rita Troiani con tre delle autrici del racconto.