Elezioni, programma M5s. Sindoni: “Monza, tari alta: il comune gestisca rifiuti”

Municipalizzazione dei servizi di igiene ambientale: alla presentazione del programma del Movimento 5 Stelle il botto è arrivato alla fine.
Municipalizzazione dei servizi di igiene ambientale: alla presentazione del programma del Movimento 5 Stelle per le elezioni comunali del prossimo 11 giugno il botto è arrivato alla fine, quando ha ripreso la parola il candidato sindaco Danilo Sindoni.
“A Monza si paga la Tari più alta della Brianza – ha sottolineato il portavoce pentastellato – Il Comune deve tornare al più presto a essere gestore della raccolta dei rifiuti dei suoi cittadini. La ‘Sangalli’ avrà problemi occupazionali se non avrà più l’appalto? In quel caso i lavoratori li assorbirà il Comune. Una cosa è certa: se le elezioni le vinceremo noi le tasse caleranno e non di poco”.
All’Urban Center il candidato sindaco del movimento del comico e blogger Beppe Grillo ha spiegato che “il programma del M5s, che sarà disponibile online tra una decina di giorni, è un ‘work in progress’ perché i cittadini possono contribuire a forgiarlo. Per questo il nostro programma è differente da quello degli altri: i nostri avversari stanno promettendo di tutto. Al sindaco uscente Roberto Scanagatti manca solo di dire che la sua Giunta sarà la prima a mandare una missione umana su Marte e che in città saranno costruite le piramidi. Noi siamo per le cose fattibili, per migliorare la vita ai cittadini. Per esempio, non appena possibile per il lavaggio delle strade non si dovranno più spostare le automobili perché se vinciamo noi si laveranno con getti d’acqua nebulizzata sull’asfalto”.
Sindoni, che tra le sue varie attività professionali è stato commerciante, ha illustrato le linee guida riguardanti il settore delle attività produttive e lo sviluppo di nuovi modelli economici: “Una volta Monza era una città fertile dal punto di vista industriale; bisogna fare in modo che tornino quei tempi. In attesa di vincere le elezioni politiche cercheremo di rendere fertile noi il territorio dove viviamo. Rimettendo in moto l’economia si rimette in moto il lavoro. Se vinceremo le elezioni, allora, istituiremo delle aree ‘tax free’, cioè delle zone dove chi aprirà delle attività non pagherà nessuna imposta comunale. Non solo: il Comune aiuterà questi imprenditori anche dal punto di vista burocratico attraverso l’apertura di uno sportello dedicato. Creeremo eventi per far conoscere tra di loro gli aspiranti imprenditori in modo che si scambino le idee ed eventualmente collaborino. Per i primi due anni di attività i free-lance potranno contare sul Comune per la gestione della loro contabilità. Ai debitori del Comune proporremo l’alternativa del baratto amministrativo, ossia potranno pagare lavorando per la città. Creeremo un database in cui i cittadini potranno registrarsi e illustrare cosa sono capaci di fare in modo che chi ha bisogno di determinati servizi possa trovare lì la persona giusta per svolgerli. Daremo più vita al centro di Monza nelle ore serali e creeremo un quartiere del divertimento in un’area industriale. Forniremo un aiuto nella creazione di gruppi di acquisto solidale. Istituiremo un servizio recupero di piccoli crediti. Insomma, il Comune non dovrà più essere qualcosa che consuma ricchezza ma qualcosa che crea ricchezza, non solo dal punto di vista economico, ma interiore”.
Il 60enne portavoce pentastellato ha quindi concluso con una considerazione: “Fino al 1980/85 tutto sommato Monza era una bella città. Ora è triste come le facce della gente che vi abita. Monza è ferma da 15 anni. Da allora sono stati provati politici di centrosinistra, politici di centrodestra e politici di centro: se non vi va quello che hanno fatto provate qualcosa di nuovo, provate il M5s. Tra di noi non c’è alcun professionista della politica”.
Presente alla serata, il consigliere regionale Gianmarco Corbetta, di Bovisio Masciago, ha definito i pentastellati “spacciatori di buone idee per gli altri. Volete qualche piccolo esempio? La diretta in streaming dei Consigli comunali, la tariffa puntuale dei rifiuti (cioè in base a quanta differenziata si produce, che a Monza, però, non è applicata), il bilancio partecipativo. La nostra idea di istituzione dei referendum comunali senza quorum è invece ancora troppo forte per i partiti tradizionali: non si può esagerare con la democrazia e la partecipazione… I cittadini devono dare fiducia agli ideatori originali di buone pratiche, non a chi li copia”.
Per il capitolo “Comune e cittadini” ha parlato il capogruppo consiliare Nicola Fuggetta, che non si è ricandidato: “Le nostre parole chiave sono trasparenza e partecipazione. Noi siamo per i referendum comunali senza quorum. Per esempio io li avrei voluti per decidere se interrompere o rimodulare il contratto d’appalto con la ‘Sangalli’ e per decidere se concedere o no alla ‘Esselunga’ di realizzare il nuovo ipermercato in via Libertà su aree verdi. Noi vogliamo inserire nello Statuto comunale il valore dell’acqua pubblica, del suolo libero e dell’aria pulita, vogliamo rendere strutturale la pratica del bilancio partecipativo, e poi rifare il sito internet del Comune perché e confusionario, introdurre la diretta in streaming anche delle Commissioni consiliari, togliere il gettone di presenza nelle Commissioni dove non si vota, ridurre lo spreco energetico comunale per il quale i cittadini monzesi spendono 10 milioni di euro l’anno; a proposito di tagli degli sprechi, grazie a un mio esposto i costi dei lavori previsti nel masterplan per il depuratore di San Rocco sono stati ridotti da 65 milioni a 15 milioni di euro”.
Sulla tutela dei beni comuni Roberto D’Achille ha rimarcato “la fortuna di avere un Parco e una Villa Reale come i nostri, che sono un bene prezioso, ma vengono però utilizzati a fini commerciali. Le iniziative organizzate nella Reggia sono inoltre sparpagliate, non hanno un disegno unitario. Noi proponiamo dunque la costituzione di una Commissione tecnico-scientifica di alto profilo, composta da esperti. Per quanto riguarda la Villa, noi vogliamo il ritorno degli arredi dei Savoia sparsi in giro per l’Italia dopo lo spoglio seguito all’abbandono della Casa Reale. Le attività organizzate all’interno delle mura dovranno essere compatibili con l’originaria destinazione ambientale e monumentale del parco, che ha una storia che non si può eludere. L’autodromo è dunque incompatibile, ma saranno i cittadini a decidere sulla sua permanenza con un referendum. Noi vogliamo almeno che vengano parzialmente abbattute le sopraelevate: se ne potrà lasciare una parte come reperto storico”.
Dall’autodromo allo sport il passo è breve. “La cosa che più mi ha sorpreso nei tanti anni vissuti da insegnante di educazione fisica nelle scuole (ora è in pensione, ndr), da tecnico e da dirigente sportivo – ha affermato Nuccio Nasca – è stata che Monza non ha mai avuto una persona competente come assessore allo Sport prima di Pia Grande (assessore della Giunta di centrosinistra guidata da Michele Faglia dal 2002 fino alla prematura scomparsa nel 2004, ndr). In questa città, poi, anche le grandi strutture non sono agibili per eventi importanti: il palazzetto dello sport e il centro natatorio, tanto per fare due esempi, sono stati costruiti in maniera ridicola, difatti devono essere continuamente ritoccati. In particolare nel palazzetto, la dispersione energetica è enorme. Noi vogliamo che la gente si muova, faccia sport, perché ultimamente i giovani lo fanno solo se sanno di vincere. Intendiamo anche creare un portale di coordinamento delle società sportive”.
Nasca ha parlato anche di scuola e cultura: “Noi crediamo nella scuola pubblica, che è ancora garante di democrazia, di lavoro spontaneo e di sacrifici che gli insegnanti fanno volentieri anche se sono sottopagati. Vogliamo aumentare gli asili nido, istituire uno sportello psicologico per gli adolescenti e un laboratorio di pensiero dove i ragazzi più grandi possano discutere tra loro di politica”.
Sull’argomento “Trasporti e mobilita” è intervenuto Gianluca Bernardo, autista di autobus: “Chi governa continua a tagliare in questo settore. Ormai se uno la domenica va in motocicletta da Monza a Genova impiega meno tempo di un anziano che va in autobus al cimitero da un punto qualunque della città. Inoltre stanno elevando multe illegittime di 15 euro a chi ha l’abbonamento settimanale al servizio di autobus ma non è in possesso di una tessera con foto. Noi vogliamo promuovere il car sharing e l’utilizzo delle auto elettriche. Per quanto riguarda la metropolitana, è da 9 anni che ci sono i cantieri per realizzare i 3 chilometri e mezzo della linea rossa da Sesto 1° Maggio a Bettola. Beh, il tunnel della Manica è stato costruito in meno di 7 anni. Ora dicono che nel 2019 partiranno i lavori per portare la metropolitana a Monza: io mi domando quando finiranno… Nel 2050?”.
Alessio Raja ha illustrato le linee guida su “Coesione sociale e integrazione sociale”: “Nessuno deve rimanere indietro. Sono rimasto sbalordito dal fatto che, su 30 milioni di euro annuali in bilancio, 16 siano destinati a beni e servizi a terzi. Bisogna incrementare il servizio di segreteria sociale, insediando uffici in ogni quartiere. Poi siamo per lo sviluppo della Banca del tempo e per l’istituzione di uno sportello per il microcredito. Il problema dell’immigrazione non compete al Comune però è un problema che ha una ricaduta sul territorio. Nel 2015 la popolazione di immigrati a Monza è aumentata del 12,46%. Noi riteniamo che lo stato di emergenza debba finire”.
Anche da immigrazione a sicurezza il passo è breve: “Bisogna illuminare le periferie – ha esordito Giovanni Flore -, incrementare i vigili di quartiere, incentivare il controllo di vicinato, introdurre l’educazione civica nelle scuole, potenziare la App del Comune a servizio dei cittadini per segnalazioni”.
Flore ha parlato anche di cultura: “Monza è tra le città più belle della Lombardia. Noi vogliamo creare qui il Polo internazionale delle arti, dove talenti da tutto il mondo possano far crescere la loro competenza artistica e dove gli artisti possano trasmettere il loro bagaglio di esperienza. Sarà una struttura da costruire con le più moderne tecniche di bioarchitettura. Di conseguenza organizzeremo il Festival internazionale delle arti nel Parco di Monza, ma interessando altri luoghi nel centro città”.
Di “Turismo e sviluppo” ha trattato Michele Del Carlo: “Monza non dev’essere solo Gran premio di Formula 1 di automobilismo. Il turismo è una delle risorse più importanti che c’è in Italia, abbiamo un patrimonio che nessuno ha al mondo. Esiste una fiera importante che è la Borsa internazionale del turismo: ebbene, Monza e la Brianza avevano uno spazio piccolissimo. È dal 1997 che vivo a Monza e non vedo turisti. Eppure Monza è stata la città dei cappelli: verrebbero tantissimi stranieri puntando su questo filone, che fa parte del ‘made in Italy’. Un evento che intendiamo organizzare sarà Parco in fiore: pianteremo fiori in un’area del parco come fanno nei Paesi Bassi, iniziativa che attira moltissimi turisti. Poi vogliamo che ci siano sempre suoni e luci davanti alla Villa Reale”.
Aurelio Camporeale ha enunciato il programma su “Ambiente, territorio e inquinamento”: “Se vinceremo le elezioni ridurremo le destinazioni a residenziale previste nella variante generale al Piano di governo del territorio, daremo agevolazioni per le ristrutturazioni atte ad avere fonti di energia a basso impatto ambientale, creeremo il Parco culturale Villoresi, con attrezzature sportive, laghetti, zone relax e aree divertimento lungo il canale, e cercheremo di trasformare l’area delle Cave Rocca in un’area adatta a ospitare i concerti che adesso si tengono nel Parco. Ribadiamo il nostro no ai chiosconi sponsorizzati dalla Giunta Scanagatti, che deturperebbero la città in maniera irrecuperabile”.