Fondazione MBBM, debito di milioni: la regione trova l’accordo per il salvataggio

Accordo in Regione sul Piano di rientro per gli 8 milioni di euro di debiti della Fondazione Monza e Brianza per il Bambino e la sua Mamma. L’ente dovrà pagarli entro il 2021.
Un debito di quasi 8 milioni di euro da ripagare entro 5 anni. Verifiche e revisioni periodiche della gestione del progetto di sperimentazione pubblico-privato. Avvio della procedura di liquidazione in caso di mancato ripianamento delle perdite di bilancio. Questi i punti fondamentali, contenuti nella delibera approvata lo scorso 3 aprile dalla giunta della Regione Lombardia, del Piano di rientro che dovrebbe permettere la sopravvivenza della Fondazione Monza e Brianza per il Bambino e la sua Mamma (Fondazione MBBM). Ad annunciarlo, in un incontro presso il Centro Maria Letizia Verga per lo studio e la cura della leucemia del bambino, l’Assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, il presidente della Fondazione MBBM, Giuseppe De Leo, il Direttore Generale dell’Azienda socio sanitaria territoriale di Monza, Matteo Stocco, il Direttore Generale dell’Agenzia di tutela della salute della Brianza, Massimo Giupponi e Giovanni Verga, Presidente Comitato Maria Letizia Verga ONLUS. Una boccata d’ossigeno vitale per l’ente, che gestisce direttamente i reparti della Clinica Pediatrica, della Clinica Ostetrica e della Neonatologia all’interno dell’Ospedale San Gerardo di Monza. E, così, anche i bambini e i loro genitori possono tirare un primo sospiro di sollievo. Ora, per rendere effettivo l’accordo, i soggetti direttamente coinvolti, pubblici (Ospedale S. Gerardo di Monza e Università) e privati no-profit (Comitato Maria Letizia Verga e Fondazione Tettamanti), dovranno firmare un’apposita Convenzione entro il prossimo 29 aprile. Solo allora il piano di rientro per il rilancio e la rimodulazione del progetto sperimentale pubblico-privato, alla base dell’esistenza della Fondazione Monza e Brianza per il Bambino e la sua Mamma, potrà entrare effettivamente in vigore. Con validità, stabilita nella delibera regionale, a partire dall’1 gennaio 2017. Ed una conclusione, che si fonda sul Piano economico finanziario (2017-2021) a cui è connesso il Piano di rientro, fissata al 2021.
Gli 8 milioni di euro di debiti pregressi della Fondazione MBBM, che, per colpa delle difficoltà economiche, non ha chiuso gli ultimi due bilanci, dovranno essere ripianati secondo uno scadenzario ben preciso. Il 30 per cento nel 2017, 15 per cento nel 2018 e il restante 55 per cento nei successivi 3 anni. Per raggiungere questi obiettivi e, allo stesso tempo, mantenere un servizio sanitario di eccellenza, la Fondazione conta di risparmiare sulle voci di spesa. Come ad esempio gli oneri fiscali. “Abbiamo approvato una modifica del nostro Statuto che ci permette di trasformarci da Fondazione in Onlus – spiega il presidente Giuseppe De Leo – in questo modo, oltre a non accumulare profitti e reinvestire gli utili, non dovremo pagare una serie di tasse”. Tra queste l’Irap (Imposta regionale sulle attività produttive), che per la MBBM ha un costo valutabile intorno ai 500mila euro l’anno. Altri risparmi in bilancio dovrebbero derivare dal non più necessario rimborso del personale in aspettativa dell’Ospedale. Nella voce delle entrate, invece, più soldi dovrebbero arrivare dalle nuove tariffe per la remunerazione delle attività ospedaliere pediatriche. E, a breve termine, c’è anche la possibilità di un ulteriore fonte di guadagno. “Abbiamo avviato tutte le pratiche e dovremmo avere le carte in regola per il nostro riconoscimento come Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) – annuncia De Leo – questo ci permetterà di valorizzare meglio i nostri ricercatori ed avere un riconoscimento a livello nazionale”.
La soddisfazione per l’accordo di rimodulazione del progetto di sperimentazione gestionale pubblico-privato “Fondazione MBBM”, che prevede anche un versamento straordinario di un milione di euro, arriva da tutti gli attori coinvolti nella trattativa. “E’ stato un percorso faticoso, ma con una conclusione positiva – afferma l’Assessore regionale al Welfare, Gallera – abbiamo scritto una bella pagina per salvaguardare un patrimonio come la Fondazione, un centro di eccellenza nella cura e nell’attenzione ai bambini a 360°. Grazie alla ricerca siamo arrivati all’80 per cento di guarigioni – continua – con l’investigazione del genoma si potranno personalizzare le terapie ed ottenere risultati ancora migliori”.
“Abbiamo perseguito la salvaguardia del patrimonio pubblico – afferma il Direttore Generale dell’Azienda socio sanitaria territoriale di Monza, Matteo Stocco – lavoreremo per trovare un equilibrio e chiudere una partita fondamentale per i piccoli pazienti, che nella Fondazione trovano un punto di riferimento”. Se da un lato il Direttore Generale dell’Agenzia di tutela della salute della Brianza, Massimo Giupponi, può parlare di “punti di vista diversi che hanno prodotto una sintesi” e “di un piano di lavoro da attuare per essere subito operativi”, dall’altro c’è da dire che il percorso da compiere per il risanamento della Fondazione MBBM ha ancora dei punti da definire. Non a caso nella delibera approvata da Regione Lombardia si parla di alcuni “casi aperti”. Che sono esclusi dalla conciliazione e non rientrano negli 8 milioni di euro di debito. Come i quasi 2 milioni di euro di debito per fatture scadute dopo il 30 novembre 2016 e iscritte nei bilanci della Fondazione e della Asst. O i circa 4 milioni di euro per fatture in corso e/o da ricevere che la Fondazione dovrà impegnarsi a pagare a scadenza. Rientra, invece, nei debiti della conciliazione il milione e passa di euro relativo alle fatture contestate e relative agli anni 2010-2014. In questo caso potrebbe essere un arbitrato a decidere. La storia, insomma, volge al bello. Ma il finale è ancora da scrivere.