Il Calcio Monza sforna altri due laureati. Ecco i “dottori” Guidetti e Caverzasi

Dopo la laurea dell’attaccante Matteo Barzotti in Scienze dell’organizzazione sono arrivate quelle del centrocampista e capitano Luca Guidetti e del difensore Denis Caverzasi entrambi in Scienze delle attività motorie e sportive.
In attesa che la squadra si laurei campione del Girone B di Serie D (a 5 partite dal termine mancano 7 punti alla matematica certezza) in casa del Monza si sorride per la messe di lauree scolastiche conseguite dai giocatori nelle ultime settimane. Dopo quella dell’attaccante Matteo Barzotti in Scienze dell’organizzazione (ne abbiamo scritto qui) sono arrivate venerdì scorso quelle del centrocampista e capitano Luca Guidetti e del difensore Denis Caverzasi entrambi in Scienze delle attività motorie e sportive.
È vero che la Serie D è un campionato dilettantistico, ma resta comunque una rarità registrare una laurea tra calciatori che disputano un campionato nazionale e che comunque si allenano ogni pomeriggio dal martedì al sabato e giocano la domenica. Considerando che i titolari di una compagine di quarta serie guadagnano più o meno come dei professionisti al minimo di stipendio, accade solitamente che anche a questi livelli ci si adagi sugli allori confidando che prima o poi “si sfonderà”, insomma che “qualcuno si accorgerà di me che sono forte e allora farò tanti soldi”. Secondo uno studio di qualche anno fa del portale Transfermarkt, su 587 giocatori professionisti la percentuale di chi è uscito dalla facoltà con la pergamena è dello 0,8 per cento. Non ci sono dati a proposito, ma sicuramente la percentuale non si alza di molto in Serie D. Tra i 25 giocatori del Monza nessuno era laureato, anche per motivi di età, fino a qualche settimana fa. Adesso sono in 3 e solo altri 2 sono iscritti all’università (il difensore Marco Costa e il centrocampista Marco Gasparri, rispettivamente iscritti alle facoltà di Ingegneria meccanica ed Economia). La metà, 13 per la precisione, non studiano e non lavorano nonostante il molto tempo libero a disposizione.
Guidetti compirà 31 anni il prossimo 6 maggio. È nato a Milano e vive a Usmate. Caverzasi farà 23 anni il 9 agosto. È nato a Varese, abita a Monza. Nonostante gli 8 anni di differenza hanno casualmente condiviso non solo i 3 anni di università ma anche gli ultimi 2 campionati alla Caronnese e la stagione in corso al Monza. Il primo aveva già assaporato il calcio professionistico: “Sono cresciuto nelle giovanili del Como, con la cui maglia ho disputato anche tre campionati di Serie D e mezzo di Seconda Divisione – racconta – Poi ho giocato nel Renate, un anno e mezzo in D e una stagione in Seconda Divisione. Quindi ho militato 2 anni nella Folgore Caratese e 3 anni nella Caronnese, sempre in D. La scorsa estate sono passato al Monza”. Il secondo ha ovviamente un curriculum più breve: “Sono cresciuto nelle giovanili del Varese, dopodiché ho vestito per 3 anni la maglia della Caronnese prima di venire al Monza”. Entrambi si erano diplomati al Liceo scientifico, Guidetti a Como e Caverzasi a Tradate.
Perché avete deciso di iscrivervi all’università sapendo che per un calciatore professionista o semiprofessionista è un po’ un’avventura?
G: “Io mi ero iscritto a Economia all’Università Cattolica di Milano. Dopo un anno lì e un anno all’Università dell’Insubria per un totale di una dozzina di esami l’ho lasciata, con grande delusione dei miei genitori, per due motivi: perché ormai odiavo l’indirizzo di studi e perché col Como tra i professionisti l’impegno era diventato più gravoso. Dopo 6 anni di ‘stop’, spinto anche dai miei parenti che desideravano che io tornassi all’università, mi sono iscritto a Scienze delle attività motorie e sportive, che tra l’altro è la laurea che ha conseguito mia madre. Mi sarebbe piaciuto iscrivermi a Fisioterapia, ma era meno accessibile sul piano delle frequenze”.
C: “Appena mi sono diplomato mi sono ritrovato i miei genitori che pressavano perché proseguissi gli studi. Del resto io sono il terzo figlio, l’ultimo, che si è laureato. Mio fratello gemello, che gioca in Serie B1 di tennis tavolo, è arrivato al traguardo prima di me. Ho scelto Scienze delle attività motorie e sportive all’Università dell’Insubria perché quando terminerà la carriera di calciatore mi piacerebbe restare nel mondo dello sport”.
Eravate entrambi nella Caronnese: vi siete iscritti assieme alla stessa facoltà?
“No. Pur giocando assieme da un mese ci siamo incontrati con sorpresa reciproca al test teorico di ammissione alla facoltà svoltosi a Varese”.
Che difficoltà avete incontrato?
“Di grosse nessuna perché alla mattina frequentavamo le lezioni o studiavamo a casa e al pomeriggio ci allenavamo. Poi abbiamo avuto dei compagni di facoltà gentili che ci hanno aiutato cogli appunti”.
Le tesi sono state esposte a Varese nello stesso giorno (Caverzasi al mattino e Guidetti al pomeriggio). Di cosa trattavano esattamente?
G: “Il ruolo della mente nello sport. Quanto conta allenare la mente per una performance di alto livello”.
C: “L’influenza della mente nell’infortunio e la ripresa dell’attività sportiva”.
Avete assistito l’uno all’esposizione della tesi dell’altro?
“Sì. C’erano anche i nostri genitori e altri parenti”.
I compagni d’allenamento al centro sportivo Monzello come hanno preso questa ondata di lauree in squadra?
G: “Io sto cercando di convincere qualche diplomato a iscriversi all’università”.
C: “Io invece sto provando a far tornare sui banchi di scuola chi ha lasciato la scuola senza diplomarsi”.
Continuerete a studiare?
G: “Vorrei continuare, però dipende anche dalla categoria in cui giocherò la prossima stagione. Non voglio fare il passo più lungo della gamba. Nel caso continuassi dovrei decidere se puntare alla laurea magistrale o se iscrivermi a un Master di primo livello”.
C: “Valuterò il da farsi a settembre, quando sarò certo in che categoria giocherò. Nel caso proseguissi gli studi sarà per conseguire la laurea magistrale”.
E nel calcio dove vorreste arrivare, naturalmente dopo aver portato il Monza in Divisione Unica di Lega Pro?
G: “Spero di tornare a giocare tra i professionisti perché, se al Renate non ero ancora maturo, adesso invece sento di esserlo”.
C: “Non mi pongo obiettivi se non quello di arrivare il più in alto possibile impegnandomi al massimo”.
Concludiamo con una curiosità: la domenica prima e quella dopo la laurea Barzotti ha segnato, Carlo Emanuele Ferrario lo ha seguito dopo la nascita del secondo figlio e Guidetti ha fatto lo stesso domenica scorsa, cioè due giorni dopo la laurea. Caverzasi non ne ha avuto l’opportunità essendo rimasto in panchina. Abbiamo dunque scoperto il più grave errore dell’allenatore Marco Zaffaroni nel match di Alzano Lombardo contro la Virtus Bergamo finito in parità? Gli eventi straordinari dicono che se avesse inserito il neo “mental coach” Denis la partita si sarebbe risolta a favore della squadra biancorossa. Il problema è che non sono più previste a breve lauree, nascite e matrimoni. Ragazzi, non facciamo scherzi, altrimenti a scuola ci tornate tutti e dietro alla lavagna!