Monza e Brianza, aumentano i depositi, ma in consumi non decollano

Indagine della Banca d’Italia su depositi e impieghi. I brianzoli confermano la loro propensione al risparmio, ma crollano mutui e prestiti
I brianzoli consumano sempre meno e risparmiano sempre di più. E’ questo in sintesi il risultato che emerge dall’ultimo studio effettuato dalla Banca d’Italia su depositi e impieghi pubblicato dall’ufficio Statistica del Comune di Monza. Il documento mette in evidenza che i depositi bancari brianzoli nel 2016 hanno fatto registrare un nuovo record: 17,7 miliardi di euro, vale a dire mezzo miliardo in più del dato registrato a fine 2015, e pari a un deposito medio di 20 mila e 448 euro per abitante.
Al contrario, gli impieghi, vale a dire i finanziamenti concessi dalle banche, scendono e passano dai 21 mila e 872 del 2015, ai 21 mila 92 del 2016 (-3,6%). Tradotto, in Brianza si sta attraversando una fase di vero e proprio stallo dei consumi, confermata dal fatto che il denaro presente nei 419 sportelli bancari cresce a vista d’occhio e dall’anno di inizio della crisi (2008) si è passati da 11 miliardi a 17,7 miliardi di di euro, mentre sull’altro fronte, ovvero i fidi, i prestiti e i mutui, la tendenza è esattamente opposta.
A livello Lombardo ovviamente la classifica dei depositi è guidata dalla Provincia di Milano con 237 mila euro, al secondo posto si piazza la Provincia di Brescia con 26 mila e 869 euro seguita da Bergamo con 20 mila e 795 euro. Monza e Brianza è quarta davanti a Province come Vicenza, Padova e Genova.
A livello locale, il Comune con il deposito bancario medio più alto è Monza con quasi 41 mila euro, ultimo Briosco con 7 mila e 503 euro. Il dato finale elaborato che mette in evidenza una volta di più la scarsissima propensione al consumo dei brianzoli è la progressiva chiusura di sportelli bancari sul territorio: nel 2012 erano 487, mentre nel 2016 sono scesi a 419, con 15 nuove chiusure solo negli ultimi mesi