Monza-Seregno 2-2. I Biancorossi promossi

Grazie al 2-2 ottenuto al Brianteo nel derby col Seregno il Monza ha conquistato matematicamente la promozione.
Bastava un punto e il punto è arrivato. Grazie al 2-2 ottenuto al Brianteo nel derby col Seregno il Monza ha conquistato matematicamente la promozione dalla Serie D alla Divisione Unica di Lega Pro con 2 giornate di anticipo sul termine del campionato.
Era da 20 anni che i tifosi biancorossi non festeggiavano una promozione, cioè da quando la società presieduta ancora da Valentino Giambelli risalì in Serie B battendo nello spareggio di Ferrara il Carpi. Da allora sono arrivate retrocessioni ma non promozioni. C’è stato il ripescaggio in Serie C1 del 2005 e l’ammissione alla neonata Divisione Unica nel 2014 in virtù del quarto posto nel proprio girone di Seconda Divisione. Niente da festeggiare particolarmente, insomma. A dire il vero una volta il Monza l’ha anche vinto sul campo il campionato, quello di Seconda Divisione nel 2013 ma, a causa dei punti di penalizzazione affibbiati alla società durante il torneo, la promozione è sfumata. E dunque l’ultimo primo posto in archivio è quello del 1976 in Serie C.
Dopo 41 anni il Monza torna a guardare tutti dall’alto in basso alla fine del campionato e, anche se la categoria è dilettantistica, c’è di che essere contenti perché a occhio e croce siamo solo al primo capitolo di un libro interessante. La squadra allenata da Marco Zaffaroni ha dominato il Girone B di Serie D, perdendo una sola volta e subendo la miseria di 15 reti. Una dopo l’altra sono rimaste indietro le più temibili avversarie: Pergolettese, Pro Patria e Ciliverghe Mazzano, quest’ultima staccata di 7 punti a 180’ dalla fine del torneo. La stagione di capitan Guidetti e compagni non è finita neanche dal punto di vista dei traguardi prestigiosi: dopo la regular season ci sarà infatti da affrontare la poule scudetto tra le 9 vincenti dei gironi di quarta serie. Chi trionferà si potrà cucire sul petto il tricolore che significa campione d’Italia dei dilettanti.
Oggi al Brianteo c’erano 2mila spettatori che non vedevano l’ora di poter finalmente fare un po’ di casino in senso positivo. Molti in maglietta rossa, molti con compagne e figli al seguito. Perché l’atmosfera era quella dell’evento, del giorno che poteva imprimere un marchio biancorosso nel cuore a chi si affacciava a questo piccolo ma fiero mondo pallonaro. Come successo già al pargolo del presidente Nicola Colombo, convertitosi alla fede del padre dopo un’infanzia da tifoso milanista. Molti anche i Vip presenti allo stadio, tra cui i due principali candidati a diventare sindaco del capoluogo della Brianza dopo le elezioni del prossimo giugno: l’uscente primo cittadino Roberto Scanagatti e lo sfidante più accreditato Dario Allevi, ex presidente della Provincia.
Il Seregno, nono in classifica, ha onorato la festa: sceso in campo con una formazione imbottita di riserve (tra gli assenti lo squalificato Romeo), è venuto fuori alla distanza e ha colto un pareggio che, seppur inutile, ha dato almeno una piccola soddisfazione alla quindicina di inossidabili supporters al seguito. Tra l’altro il club azzurro è presieduto dall’ex vicepresidente del Monza, Carmine Castella, e ha come amministratore delegato l’ex team manager biancorosso Matteo Fraschini. A proposito di “ex”, in campo c’era Fabio Cusaro e nella ripresa l’allenatore Matteo Andreoletti ha fatto entrare pure il figlio del “patron” Michelangelo Castella. È invece rimasto in panchina, tra gli altri, Evans Kondogbia, fratello di Geoffrey, centrocampista dell’Inter.
Zaffaroni ha dovuto fare a meno degli infortunati Ruffini, sostituito da Caverzasi, e Cazzaniga però ha recuperato D’Errico e Perini: il primo ha ripreso il suo posto da titolare a scapito di Ferrario, mentre il secondo si è accomodato in panchina lasciando il campo a Palesi.
La cronaca: dopo soli 35 secondi un destro di D’Errico esce fuori di poco. All’11′ un calcio di punizione di Guidetti viene deviato in corner da Bardaro. 1’ dopo il portiere ospite blocca un rasoterra di Barzotti. Al 17′ Battaiola respinge una conclusione da 25 metri di Di Lauri. Al 20′ un sinistro di Palazzo è impreciso. Al 34′ il Monza passa in vantaggio grazie a un numero di D’Errico, che si beve Ronchi, entra in area e di interno destro mette la palla nell’angolino più lontano. La reazione del Seregno è in una bomba scagliata da lontano da Capogna che passa alta.
Nella ripresa, al 6′ Bardaro blocca nel giro di 30 secondi due conclusioni di Gasparri e D’Errico. 2’ dopo, però, proprio Gasparri conquista palla poco fuori l’area avversaria, fa due passi e scarica un destro che accarezza il palo e si infila nella porta. L’ex seregnese va a esultare sotto la curva Sud in festa.La seconda metà della frazione di gioco è di marca ospite: al 23′, su cross da destra di Lillo, irrompe il subentrato Vaini che a mezzo metro dalla linea di porta colpisce di testa; la palla centra il palo, torna sulla sagoma del numero 20 ed entra in rete. Zaffaroni toglie uno dopo l’altro Palesi, D’Errico e Palazzo rispettivamente per Calviello, Ferrario e Santonocito. Nel mentre una fiondata da lontano di Salvati viene neutralizzata in tuffo da Battaiola. Al 47′ arriva il 2-2 che fa contenti tutti: un’azione personale di Lillo in area monzese termina con un tiro potente che Battaiola non riesce a trattenere.
Al triplice fischio esplode la festa. I giocatori indossano magliette bianche con la loro caricatura e la scritta “Obiettivo Centrato!” con la c scritta molto in grosso, per ricordare che la Divisione Unica è l’ex Serie C. Vanno a festeggiare sotto la curva Sud, ma mentre si spostano verso la tribuna si aprono i cancelli e diverse centinaia di tifosi si riversano sul manto erboso per portare in trionfo i propri beniamini, cantando a squarciagola “e se ne va, la capolista se ne va” e altri cori.
In sala stampa Zaffaroni, che con questa promozione ha ottenuto di fatto il rinnovo del contratto, sembra prima esausto e poi emozionato: “La corsa verso gli spogliatoi a fine partita? No, non ho corso se no mi si gonfia il ginocchio. Era giusto che sotto la curva ci andassero i ragazzi. Io non posso dire cosa ho fatto negli spogliatoi perché è eticamente scorretto…”. Poi commenta: “È stato un anno durissimo e non solo per il lavoro enorme che è stato svolto. Siamo partiti con una conferenza stampa nella quale il presidente disse che bisognava ‘vincere e basta’… Sono contento perché siamo cresciuti gradualmente, nella maniera giusta. Anche per il mio percorso da allenatore è stata una grande sfida. C’è grande soddisfazione, insomma, ma adesso ci sarà già da lavorare per la terza serie. Il momento più difficile? Quando avevamo raggiunto i 13 punti di vantaggio sulla seconda…”. Nelle ultime due partite, domenica prossima a Crema contro la Pergolettese e sette giorni dopo al Brianteo contro il Dro (entrambe alle ore 15), giocheranno quelli che hanno giocato pochissimo? “In pochi hanno giocato pochissimo: Cazzaniga, che adesso è infortunato alla spalla, Calviello e Caverzasi, che comunque ultimamente hanno giocato in un paio di partite, Roveda, che è stato penalizzato dalla regola degli ‘under’ obbligatori in campo, e Confortini, che sicuramente giocherà le prossime due partite (il tecnico si è però dimenticato di Chiarion e Stronati, ndr)”. Quanto tiene a vincere la poule scudetto? “Io tengo a vincere tutte le partite. Adesso è un momento delicato perché devo far capire che la stagione non è finita. Bisognerà avere la forza di capire l’importanza delle partite che mancano. Ci mancano quattro gare più forse altre due: c’è da lavorare con grande serietà”. Che rinforzi vorrebbe? “Nelle scorse settimane il direttore sportivo (Filippo Antonelli Agomeri, ndr) ogni tanto mi ‘buttava lì’ qualcosa, ma io dovevo pensare alla partita della domenica successiva. Anche adesso. Credo che dobbiamo proseguire nel lavoro iniziato quest’anno”. Si era mai immaginato di allenare il Monza in terza serie solo 10 anni dopo aver perso da calciatore biancorosso l’ultimo dei due spareggi per la promozione in Serie B? “Dopo aver sfiorato due volte la promozione in B il mio sogno è sempre stato allenare il Monza per provare a ottenere da allenatore quello che mi è sfuggito da giocatore”. Nella Caronnese ha sfiorato la vittoria ma non è arrivata: cosa c’è stato a Monza di diverso? ”Rispetto a Caronno Pertusella qui c’è stata una grande pressione, la voglia di vincere a tutti i costi e una rosa più completa”. A chi dedica la promozione? “A tutti quanti della società”.
La conferenza stampa è stata a un certo punto interrotta dall’irruzione dei giocatori, alcuni in mutande, che con bottiglie di spumante e birra in mano, hanno innaffiato i presenti, in particolare Colombo e Zaffaroni, scandendo cori (come “Premio, premio” riferito al desiderio di ricevere un premio promozione) ed esprimendo spontaneamente tutta la loro felicità. È stato un momento un po’ “trash”, ma in certi casi va bene così. Anzi, è giusto così. Il calcio è forse l’unica cosa che fa tornare tutti bambini, con grandi scherzi da fare e grandi sogni da inseguire… E per i tifosi del Monza il grande sogno resta sempre e solo uno: ma prima di tornare a cullarlo c’è ancora un gradino da salire, un altro obiettivo da centrare, un Bell’obiettivo…
MONZA-SEREGNO 2-2 (1-0)
MONZA (4-4-2): Battaiola; Adorni, Caverzasi, Riva, Origlio; Gasparri, Palesi (29′ s.t. Calviello), Guidetti, D’Errico (32′ s.t. Ferrario); Barzotti, Palazzo (43′ s.t. Santonocito). A disp.: Confortini, Chiarion, Guanziroli, Perini, Stronati, Ramponi. All.: Zaffaroni.
SEREGNO (3-4-3): Bardaro; Ronchi (13′ s.t. Castella), Merli Sala, Cusaro; Romano, Di Lauri, Scampini (11′ s.t. Vaini), Arca(35’ s.t. Salvati); Lillo, Calmi, Capogna. A disp.:Zambataro, Benelli, Terminello, Beccalli, Visigalli, Kondogbia. All.: Andreoletti.
ARBITRO: Dal Pan di Belluno.
MARCATORI: 34′ p.t. D’Errico, 8′ s.t. Gasparri, 23′ s.t. Vaini, 47’ s.t. Lillo.
NOTE: calci d’angolo 5-3; ammonito Cusaro; recupero 1′ e 4′; spettatori paganti 967 per un incasso di 6581 euro, abbonati 950 (quota non comunicata).