Muggiò, vendita Magic Movie Park: il comune chiede poco?

Per il M5S il documento del tribunale di Monza svantaggerebbe il comune, invitandolo a rifiutare di trattare gli oneri urbanistici con i compratori. Fiorito: “Muggiò non rinuncerà a niente!”
Nell’infausto destino del Magic Movie Park di Muggiò c’è stata e, forse, sempre ci sarà, un’unica costante: la polemica. Questa volta il pomo della discordia riguarderebbe un accordo preventivo proposto dalla curatela fallimentare del tribunale di Monza all’amministrazione guidata da Maria Fiorito per far sì che finalmente l’ex multisala venga battuto all’asta. Un patto, quello tra villa Casati e tribunale, che mirerebbe a ridurre al minimo le “pretese” comunali, rendendo molto vantaggioso per i privati l’acquisto dei quasi 25 mila metri quadrati del Magic Movie.
Protagonisti della disputa politica, da un lato la maggioranza PD e dall’altro il gruppo consigliare del Movimento 5 Stelle.
Ma procediamo con ordine. Dopo le numerose gare d’asta andate fallite negli anni, il prezzo dell’enorme struttura è precipitato dagli iniziali 30 milioni di euro di base d’asta agli attuali 3 milioni. Seppur il costo sia stato ritoccato pesantemente al ribasso, il tribunale monzese non è ancora riuscito a “piazzare” il multiplex a qualche società che ne riqualifichi l’utilizzo. Situazione, quest’ultima, che nei giorni scorsi ha spinto i curatori fallimentari a mettere sul tavolo del Comune di Muggiò una serie di proposte che rendano ghiotto l’acquisto dell’ex multisala, per dare dunque garanzie agli eventuali acquirenti. A condizioni, a detta dei rappresentanti grillini, svantaggiose per la città.
Come si legge dal sito ufficiale del Movimento 5 Stelle, infatti, i punti salienti dell’accordo sarebbero tre: la rinuncia agli oneri di urbanizzazione che il Comune potrebbe reinvestire in opere pubbliche; nessun ritorno economico per l’ente per superfici commerciali e alberghiere inferiori ai 10.000 mq lordi e per attività direzionali, industriali, artigianali e sportive; e infine nessuna limitazione nella destinazione d’uso dell’immensa struttura, eccetto l’uso residenziale.
E proprio dal capogruppo consiliare pentastellato, Massimo Bellomo (nella foto a destra), sono partite le stoccate nei confronti
dell’Amministrazione e della curatela fallimentare: “I curatori vogliono rendere appetibile l’immobile con un accordo preventivo che prevede rinunce e vincoli a cui il comune dovrebbe sottostare – ha dichiarato ai microfoni di MBNews Bellomo – . Sembra che l’amministrazione sia propensa ad accogliere queste condizioni svantaggiose, ma vuole salvare la faccia chiedendo l’unanimità dei consensi a questo accordo, condividendo le responsabilità di una scelta delicata per la città”.
Insomma, secondo il consigliere grillino il sindaco Fiorito e “i suoi” starebbero cercando di venire incontro al tribunale di Monza per “sbarazzarsi” finalmente del mostro Magic Movie Park, rifiutando di trattare gli oneri di urbanizzazione e di fatto facendo un regalo ai futuri compratori. E tutto questo, condividendo le responsabilità con le altre forze politiche per evitare attacchi diretti all’amministrazione.
Una accusa pesante che si aggiunge ai sospetti dei grillini sull’intera faccenda: “Sospettiamo che dietro questo accordo ci sia qualcuno e che la curatela stia trattando per conto di questo eventuale compratore, perché è strana tutta questa fretta con cui i curatori stanno spingendo – ha dichiarato Bellomo – . Noi ci siamo opposti a questo accordo e abbiamo ottenuto altri due incontri con i capigruppo per modificarlo. L’obiettivo è non fare regali a nessuno, non rinunciando agli oneri da investire in opere e stabilendo quali incentivi o disincentivi dare ai futuri acquirenti. Insomma vogliamo delle garanzie. In questo il M5S diventa l’ago della bilancia, perché se l’amministrazione vuole l’unanimità sull’accordo svantaggioso con la curatela, il nostro voto è decisivo”
Parla di strumentalizzazione politica la sindaca Maria Fiorito (nella foto a sinistra), molto infastidita dalle parole dei grillini: “Sono abbastanza irritata – ha sbottato la Prima Cittadina ai nostri microfoni -. Innanzitutto il M5S non è l’ago della bilancia di niente! Il documento di cui parlano è stato fornito loro su iniziativa dell’amministrazione per un principio di solidarietà politica, per affrontare insieme un problema che la nostra città si trascina da anni. Se avessimo voluto, avremmo potuto portare il documento in consiglio e approvarlo senza discutere, data la nostra maggioranza granitica. Ma visto che la proposta dei curatori è una base di lavoro tecnica – quindi modificabile e non ancora valida -, abbiamo pensato di coinvolgere tutte le forze politiche per decidere insieme cosa consentire all’operatore di fare e per stabilire cosa ricevere in cambio. E mi è dispiaciuto molto leggere che è stato grazie alle pressioni dei 5 stelle se si è arrivati a stabilire altri due incontri. Sono stata io a dare questa indicazione per permettere a tutti di approfondire il tema per arrivare a una soluzione unanimemente condivisa”.
Dunque accuse rispedite al mittente da parte della Fiorito, che è un fiume in piena: “Il comune non rinuncerà a niente, questo deve essere chiaro – ha tuonato la sindaca. D’altronde è la legge a stabilire che nel momento in cui si edifica, gli oneri spettano di diritto al Comune. L’unica cosa cui rinunceremo sarà quel disastro che è stato costruito nel bel mezzo del Parco del Grugnotorto. Farò di tutto per sbloccare la situazione e ridare decoro a un’area disastrata della città. Su questo mi piacerebbe trovare l’unanimità, poi se non arriverà ce ne faremo una ragione, ma andremo avanti per risolvere il problema”.
Il documento della curatela ora passerà dunque al vaglio delle forze politiche muggioresi, che si incontreranno nei prossimi giorni per stabilirne le modifiche. Il documento, una volta approvato con le eventuali modifiche, sarà inserito negli atti dell’asta che verrà e che tutta Muggiò spera vada, finalmente, a buon fine.