Seveso, ecco il progetto per il parco fluviale che abbraccia 12 comuni

14 aprile 2017 | 10:48
Share0
Seveso, ecco il progetto per il parco fluviale che abbraccia 12 comuni

L’innovativo progetto è stato presentato a Cesano mercoledì 12 aprile: presenti le istituzioni, ma quasi del tutt assenti i cittadini.

Si chiama Seveso River Park +2025 ed è il visionario progetto per la riqualificazione paesaggistico ambientale del fiume Seveso tramite la creazione di un parco fluviale che attraverserà 12 comuni: da Seveso fino a Cormano. Un obiettivo ambizioso, anche perché inserito in uno dei contesti più urbanizzati d’Europa, e senza precedenti in Italia, ma fondamentale per riconquistare un pezzo del territorio, rivalorizzandolo dal punto di vista naturalistico. Seveso River Park +2025 è un progetto dello studio di architettura del paesaggio Land ed è sostenuto da BrianzAcque e Gruppo Cap, con il patrocinio di Regione, Provincia e Città metropolitana di Milano.

«Recuperare il Seveso è una sfida grandissima, non solo in ambito culturale ma anche ambientale – afferma Gigi Ponti, sindaco di Cesano Maderno, la città identificata come l’ambito prioritario di intervento della provincia di Monza e Brianza -, perché parlare del fiume Seveso e della sua valle significa parlare del territorio ad ampio spettro». Non si tratta di una novità assoluta: vent’anni fa il protocollo “Fiume vivo” aveva le stesse ambizioni e le stesse speranze. Ma nel frattempo la scena è cambiata, evolvendosi.

«Abbiamo creduto in questo progetto sin dall’inizio – afferma il presidente di BrianzAcque Enrico Boerci -, e credo che nel giro di non molto tempo lo vedremo realizzato: vogliamo che il Seveso torni a essere una risorsa, e non più un problema». Anche perché sono tanti gli attori in gioco: «L’acqua non ha confini amministrativi: per risolvere il problema bisogna collaborare – spiega infatti Alessandro Russo, del Gruppo Cap -. Solo così possiamo trasformare dei fiumi inquinati in luoghi nuovamente accessibili». «Vogliamo andare oltre il concetto di protezione, per introdurre quello di tutela attiva: lavoreremo insieme alla natura per risolvere i problemi – continua Matteo Pedaso, Strategic planner director di Land Italia -. È l’occasione per creare sinergie tra realtà diverse, trasformandole in catalizzatori di crescita economica e sociale».

La forza del progetto River Park, connesso alla strategia europea delle cosiddette “infrastrutture verdi”, sta nella capacità di coniugare il tema della sicurezza idraulica con quello della riqualificazione ambientale: un contributo fattivo al Contratto di fiume, coordinato da Regione Lombardia in collaborazione con altri enti territoriali. L’acqua diventerà quindi un elemento di innovazione, come già successo in altre città, come Melbourne e Rotterdam, dove, grazie a strategie di sviluppo urbano, si è stati capaci di integrare la gestione delle acque meteoriche e reflue attraverso misure di drenaggio sostenibile, migliorando la gestione del rischio idrogeologico e connettendo lo sviluppo urbano con un ambiente più sano.

A Cesano la zona selezionata per il progetto pilota si trova tra l’Oasi Lipu, la ferrovia Saronno-Seregno e la zona dell’ex Villaggio Snia. Lo scopo è creare nuovi paesaggi “spugna”, in grado di trattare in via preliminare le acque meteoriche, ritardandone l’immissione nel Seveso in caso di forti piogge, filtrandole grazie a innovativi sistemi di fitodepurazione. Ma sempre lavorando con i gioielli storici e naturalistici di Cesano, a partire dal palazzo Borromeo, per valorizzare l’area e incentivarne la fruizione a scopo didattico e turistico. I primi lavori sono in fase di avvio, come il cantiere in via Nazionale dei Giovi che riporterà all’aperto il torrente Comasinella, oggi intubato.