Bilancio partecipativo, progetti per migliorare Monza: parola ai vincitori

11 maggio 2017 | 12:31
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Bilancio partecipativo, progetti per migliorare Monza: parola ai vincitori

A due settimane dalla proclamazione dei vincitori del Bilancio partecipativo, MBNews ha parlato con alcuni dei promotori. Che esprimono tante speranze, ma anche alcuni dubbi.

Dalla campagna per sensibilizzare i monzesi all’uso della bicicletta ai computer e agli arredi scolastici per il doposcuola. Dall’animazione in biblioteca al Cineforum. Sono solo alcuni dei 50 progetti risultati vincitori della seconda edizione del Bilancio partecipativo, l’iniziativa del Comune di Monza, che mette a disposizione delle idee vincitrici un milione di euro complessivo (clicca qui). Dieci quartieri coinvolti, 11mila votanti, 115 progetti ai nastri di partenza divisi in cinque categorie (verde ed ambiente, mobilità e sicurezza, cultura ed eventi, sport ed educazione, sociale e cittadinanza attiva). Questi i numeri del Bilancio partecipativo (leggi l’articolo). Dietro tante cifre, però, dopo alcune incongruenze della prima edizione del Bilancio partecipativo (vedi qui) , la speranza per tutti i promotori dei 50 progetti vincitori adesso è una sola: veder realizzare il prima possibile la propria idea. Ed eliminare un timore subdolo che inevitabilmente condiziona la soddisfazione per il risultato conseguito: che le prossime elezioni comunali, previste l’11 giugno, allunghino i tempi dell’effettiva operatività dei progetti. Ai posteri l’ardua sentenza, come direbbe Alessandro Manzoni. Nel frattempo, però, il coinvolgimento dei cittadini nel Bilancio partecipativo è una testimonianza di senso civico da non sperperare. Chiunque a giugno salirà sulla poltrona di primo cittadino di Monza farà bene a tenerne conto. E, quindi, agire di conseguenza. Per non deludere chi ha investito tempo e passione nel tentativo di dare un contributo per migliorare la città di Monza. Come i promotori di alcuni dei progetti che saranno finanziati con il Bilancio partecipativo. Ad MBNews raccontano la loro idea, tra soddisfazione e qualche dubbio.

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Bici come ad AmsterdamIl nome del progetto, “Importiamo il modello Amsterdam”, è lo stesso di quello, ancora da realizzare, della prima edizione del Bilancio partecipativo, ma stavolta le cose da fare sono altre. “L’obiettivo è una campagna pubblicitaria progresso su cartellonistica stradale e sul magazine ‘Tua Monza’, che stimoli e sensibilizzi la cittadinanza all’uso della bicicletta – spiega Loredana Priori, promotrice dell’idea – inoltre è prevista la creazione di un ‘bike murales’, con il coinvolgimento della cittadinanza e dei licei d’arte, da realizzare lungo il muretto di Via Caduti del Lavoro, da anni oggetto di vandalismo. Sulla scelta del muretto, però, c’è ancora un punto interrogativo – continua – pare che appartenga a Centostazioni (società si Ferrovie dello Stato, Ndr) e, quindi, bisogna valutare se sarà possibile fare il murales in quella via o in un’altra”. Il finanziamento previsto per “Importiamo il modello Amsterdam” è di un massimo di 15mila euro. Sono 10mila, invece, gli euro che saranno stanziati per un altro progetto collegato al mondo delle due ruote. “Velostazione, usiamola!” punta a far conoscere meglio la nuova struttura costruita nel parcheggio sul retro della stazione centrale di Monza. “E’ previsto l’acquisto di cartelli stradali informativi a forma di freccia da porre in area fronte stazione e Largo Mazzini per migliorare il flusso di ciclisti in quella direzione – spiega Priori – ho proposto anche di porre un’insegna luminosa sul tetto della velostazione, ma in questo caso sono da valutare anche i vincoli paesaggistici”. Al di là degli ultimi dettagli, l’auspicio è chiaro. “Mi aspetto che stavolta l’edizione del Bilancio partecipativo sia meglio organizzata come dice l’amministrazione comunale – afferma la promotrice dei progetti- non essendoci da realizzare grandi opere infrastrutturali, questa volta non ci siano scuse per dirottare i soldi dei miei progetti su altri decisi dal Comune”.

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Raccontare in bibliotecaL’anno scorso il progetto per l’allestimento di una nuova sala studio, legata alla creazione del nuovo Centro civico Triante, i cui lavori, dopo molti problemi (approfondisci qui), sono iniziati da un mese. Quest’anno due progetti collegati tra loro: “Arrediamo l’angolo del racconto” e “Animiamo l’angolo del racconto”. La biblioteca Triante, ormai intitolata ad Aldo Juretich, è ancora una volta protagonista del Bilancio partecipativo. “Arrediamo l’angolo del racconto”, finanziato con 35mila euro, prevede l’allestimento, in un angolo del giardino della Biblioteca Triante, di un’arena attorno ad un “reader’s corner”, in cui possano essere organizzati momenti di lettura e la posa di pavimentazione anti shock. “Animiamo l’angolo del racconto”, invece, finanziato con 8mila euro, punta ad organizzare un’attività di lettura per i bambini all’interno degli spazi della biblioteca Triante e l’acquisto di libri per i più piccoli. “Siamo contenti che i nostri due progetti siano stati votati e scelti – spiega Paola Meregalli, responsabile della biblioteca Triante – sono già partite le riunione tecniche con l’individuazione dei settori comunali di riferimento e dei funzionari referenti per area dei singoli progetti”. L’ottimismo, quindi, è prevalente. Non manca, però, un po’ di scetticismo. “Per noi sarebbe utile che di due progetti fossero realizzati insieme, ma sarà difficile – spiega Meregalli – probabilmente ‘Arrediamo l’angolo del racconto’ sarà pronto prima perché finanziato in conto capitale, mentre ‘Animiamo l’angolo del racconto’ è da fare in conto corrente”.

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Computer per i bimbi del doposcuolaE’ un piccolo segnale, ma dal significato importante. Tra i progetti vincitore per il quartiere S. Carlo – S. Giuseppe c’è anche ‘Doposcuola Arcobaleno – 2 Pc nuovi per il futuro’. Due computer, una stampante e arredi scolastici, da acquistare con un budget fino a 15mila euro, per aiutare i volontari ad assistere circa 80 bambini e ragazzi, spesso stranieri e non completamente integrati in Italia, con difficoltà di apprendimento o poco motivati allo studio. “E’ sicuramente positivo che il nostro progetto sia tra quelli finanziati – afferma la promotrice Maria Cristina Tedesco – peccato che non abbia avuto i voti sufficienti anche quello per l’acquisto di materiale didattico per il doposcuola”. Quest’ultimo non è l’unico rammarico per chi aveva redatto altre idee per il quartiere S. Carlo – S. Giuseppe. “Mi ero fatta promotrice anche di un supporto economico alla parrocchia per il pagamento delle utenze della Casa dell’accoglienza, ma non ha avuto i voti necessari – spiega Tedesco – poi, insieme ad altri cittadini, ci siamo spesi per la riapertura del Cine-teatro S. Carlo, una struttura con quasi 500 posti, abbandonata a se stessa da 3 anni. Nonostante i tantissimi voti ottenuti, il progetto è stato giudicato non fattibile dal Comune – continua – su questo, però, non demordiamo, parteciperemo ad eventuali bandi regionali e stiamo cercando altri sponsor per riaprire un pezzo della storia di questo quartiere”. Intanto i tempi di realizzazione per l’acquisto dei computer per il doposcuola Arcobaleno sono tutti da vedere. “Ci hanno solo detto che saremo contattati dai tecnici del Comune – afferma la promotrice – tra poco ci sono le elezioni amministrative e non vorrei che, con il cambio di giunta, i tempi si allunghino e portino a gravi ritardi”.

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Il cinema a TrianteConsolidare la vocazione culturale del quartiere e ripristinare un’iniziativa interrotta a causa della inadeguatezza tecnologica. Sono questi gli obiettivi di ‘Cineforum Triante’, un progetto che prevede l’acquisto e l’installazione di un proiettore digitale multimediale con impianto audio composto da 12 casse acustiche e l’ammodernamento ed adeguamento dell’impianto elettrico. Interventi finanziati con 35mila euro, una cifra significativa, ma non sufficiente per coprire tutte le spese previste. “L’importo globale dell’operazione è superiore al finanziamento – spiega il promotore del progetto, Gianpiero Villa – ma i soldi del Bilancio partecipativo abbreviano i tempi di attuazione”. Almeno dovrebbero, se tutto andrà per il verso giusto. “Dovremmo essere contattati dai tecnici dell’amministrazione comunale – afferma Villa – siamo anche in attesa dei preventivi di alcune imprese specializzate per l’attuazione del progetto. Speriamo di poter ottenere il finanziamento entro il 2017 – continua – in modo di poter iniziare le rassegne nel settembre 2018”. La sala di Triante è attualmente utilizzata per il teatro in età scolare e per adulti. “La capienza è ideale per eventi qualitativamente importanti, come rassegne teatrali, concerti, conferenze, dibattiti – sostiene il promotore del progetto ‘Cineforum’ – grazie alla multimedialità ci si potrà aprire a campi di comunicazione moderni, aggregando fasce d’età che finora sono state un po’ assenti”.