Carabinieri, recuperati 8.470 beni culturali nel 2016. Valore 5mln di euro

Reperti archeologici sequestrati anche a collezionista monzese. Ecco il bilancio di un anno di operazioni dei carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Monza.
Sono oltre diecimila, tra opere d’arte, reperti archeologici e oggetti di culto, i beni sottoposti a verifica durante l’anno 2016 da parte dei carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Monza, a livello nazionale e regionale, controlli che hanno portato al recupero di 8.470 beni artistici e librari e di 136 reperti archeologici, per un valore di oltre cinque milioni di euro. Questo il bilancio delle attività, presentato questa mattina a Milano, che nonostante i numeri evidenzia un calo dei furti di opere d’arte e beni di circa il 15%, rispetto al 2015. Le attività dei carabinieri del Tpc, a quanto si è appreso, hanno inoltre portato alla denuncia di 77 persone, a 28 verifiche sulla sicurezza di musei e biblioteche e al sequestro di 51 opere d’arte contemporanea contraffatte.
Quattro le operazioni più significative concluse dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Monza, nell’anno 2016. Si tratta del recupero di un dipinto della scuola di Canaletto del valore di circa 125mila euro, rubato nel 1999 ad un collezionista romano e ritrovato nel 2010 in un magazzino a Chiasso (Svizzera) di proprietà di una ditta di trasporti milanese (estranea ai fatti), restituito al legittimo proprietario a seguito di rogatoria internazionale. I carabinieri del Tpc hanno poi recuperato a Roma un dipinto rubato nella chiesa di San Martino Vescovo a Trezzolasco di Seragnano (Cremona) nel 1997, poco prima che venisse messo all’asta a Roma.
Un imponente sequestro di reperti archeologici, ha invece riguardato un collezionista monzese, presso la cui abitazione sono stati trovati sette affreschi etruschi presumibilmente provenienti dallo scavo illecito di una tomba in ambito tarquinese, risalente al V-VI secolo a.c. L’uomo, ignaro della provenienza illegittima dei beni (trafugati da tombaroli tra gli anni ’60 e gli anni ’80), ha acquistato parte di una collezione più ampia nelle mani di un cittadino svizzero, attraverso una casa d’aste americana per 400mila dollari. Infine, i militari hanno partecipato al recupero del dipinto “La Madonna della quaglia” di Pisanello, trafugato insieme ad altri 17 dipinti tra cui Bellini e Mantegna, durante una rapina milionaria messa a seregno il 19 novembre 2013 ai danno del museo di Castelvecchio di Verona.