Elezioni comunali, l’appello di Fiab Monza: “Fare di più per la mobilità sostenibile”

2 maggio 2017 | 10:55
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Elezioni comunali, l’appello di Fiab Monza: “Fare di più per la mobilità sostenibile”

In vista delle elezioni dell’11 giugno, la Fiab Monza in bici detta le priorità per la mobilità sostenibile. Tra le altre una pista ciclabile da Largo Mazzini a Sesto Fs. L’appello all’Assemblea nazionale della Fiab.

Monza è una città pianeggiante in cui la cultura dello sport, del benessere e del movimento è piuttosto diffusa. Eppure la strada perché diventi un luogo dove la mobilità sostenibile abbia un ruolo centrale è ancora lunga. Almeno questo è il parere della Fiab Monza in Bici. Che dal 28 aprile al 1° Maggio ha ospitato nel capoluogo brianzolo l’Assemblea nazionale della Federazione italiana amici della bicicletta. E, alla presenza dei delegati delle 160 associazioni federate, arrivati a Monza per quattro giorni di iniziative, attività formative, incontri e ciclo-escursioni, detta l’agenda in vista delle elezioni comunali dell’11 giugno. A chi siederà a piazza Trento e Trieste per i prossimi 5 anni Pasquale Scalambrino, presidente della Fiab Monza in Bici, fa richieste ben precise. Che non riguardano soltanto interventi infrastrutturali, ma comprendono una maggiore attenzione generale verso gli utenti delle due ruote.

Le posizioni degli amanti monzesi delle due ruote hanno l’appoggio anche dei commercianti della città. Sicuramente della maggior parte dei 50 intervistati per un sondaggio condotto proprio dalla Fiab Monza in Bici. Negozianti attivi tra Corso Milano e Via Borgazzi fino a Bettola, dove in futuro è prevista la realizzazione di un nuovo tratto della linea metropolitana di Milano M1, che proprio al confine tra Monza e Cinisello Balsamo avrà il nuovo capolinea. Oltre il 70 per cento dei negozianti intervistati si è dichiarato favorevole a una ciclabile proprio sul tratto di strada preso in considerazione e il 42,5 per cento è convinto che una ciclabile appena fuori dalla vetrina possa garantire introiti maggiori. Se a questo si aggiunge che l’87,5 per cento dei commercianti ritiene che sia molto alto l’inquinamento atmosferico a Monza e che il 47,5 per cento ritiene che la pedonalizzazione del centro storico abbia aumentato le vendite, si potrebbe dedurre che una componente importante dell’opinione pubblica è già favorevole ad una ‘rivoluzione’ della mobilità in senso ecologico ed ambientale.

assemblea-Fiab-Monza-mb (Copia)

Le criticità per lo sviluppo della mobilità sostenibile a Monza confluiscono in un tema fondamentale: la sicurezza di ciclisti e pedoni (leggi l’articolo). Un tema balzato agli onori della cronaca nei giorni scorsi per la tragica morte del ciclista Michele Scarponi e di due ciclisti in Molise. Episodi che hanno confermato una triste tendenza. Nel 2015 l’Istat ha stimato che in Italia almeno 45 ciclisti al giorno siano coinvolti in incidenti e i morti in sella a una bici sono stati 252, uno ogni 35 ore. Numeri che fanno riflettere e denunciano l’incompletezza delle iniziative messe in campo. Una situazione dalla quale non può chiamarsi fuori nemmeno Monza. “Quando accadono eventi tragici vuol dire che non abbiamo fatto tanto – ammette il sindaco, Roberto Scanagatti – il problema è riuscire a conciliare il traffico e la mobilità sostenibile, che all’apparenza hanno esigenze molto diverse. D’altro canto la nostra città, come le altre, è concepita a misura d’auto – continua – ora si tratta, in senso letterale, di recuperare terreno per metterlo a disposizione delle due ruote”. La necessità di cambiare marcia su questo tema sembra essere anche una battaglia culturale. “Stiamo avviando una serie di iniziative nelle scuole per affermare il concetto di sicurezza diffusa” assicura Scanagatti. Nell’ottica di una sempre maggiore importanza della cosiddetta mobilità dolce, Monza non parte da zero. Come rivendica l’assessore comunale alla mobilità, Paolo Confalonieri.

Se la velostazione, il bike-sharing e la punzonatura delle bici sono considerate anche dalla Fiab Monza in bici utili decisioni dell’amministrazione Scanagatti, ormai giunta a scadenza di mandato, la programmazione futura è carica di possibilità all’insegna di una mobilità integrata. “E’ previsto lo sviluppo di nuovi poli – spiega Confalonieri – il nuovo capolinea M1 al confine sud verso Milano, un hub Nord Milano di interscambio con M1 che, tra l’altro, avrà 2500 posti auto ed una velostazione con 700 bici e la nuova fermata ferroviaria Monza Est Parco. Più a medio-lungo termine – continua – c’è poi il progetto del prolungamento della M5 fino a Monza Nord con le fermate Villa Reale, Parco, Ospedale”. Ad integrazione di questa serie di misure, secondo una linea di indirizzo che vede nella raccolta dati il modo per generare informazioni, dovrebbe arrivare un distretto urbano a basso impatto acustico al quartiere Libertà. “Sarà un’area pilota in cui fare una serie di sperimentazioni – annuncia l’assessore alla mobilità – la riduzione della velocità, l’istituzione della Ztl per i mezzi pesanti, i sensori per misurare in continuo il rumore, gli indicatori ambientali e le misure comportamentali ed educative”.

Fiab-assemblea-nazionale2-monza-mb (Copia)

All’Assemblea nazionale della Federazione italiana amici della bicicletta di Monza, dove i delegati hanno eletto i nuovi vertici della onlus, le buone intenzioni e le speranze, insomma, sembrano prevalere sulle criticità. I numeri raccontano di un un aumento dell’interesse dell’opinione pubblica sull’utenza vulnerabile e sulla mobilità sostenibile. “Il nostro trend è assolutamente positivo – spiega Giuliana Pagliaccio, presidente nazionale di Fiab rieletta per il terzo mandato – i nostri soci sono 17.631 con un aumento, tra il 2013 e il 2016, del 10 per cento. Bimbimbici, una delle nostre iniziative, si svolge ormai in 84 città – continua – la Settimana europea della mobilità sostenibile è un appuntamento radicato con ben 250 città aderenti e la campagna ’30 e lode’, che si svolge anche a Monza, si sta sviluppando sempre di più”. Eppure segnali negativi ancora arrivano. E’ notizia fresca che il bike-sharing elettrico a Milano è stato prorogato solo fino a maggio ed è, quindi, fortemente a rischio. I tempi stanno cambiando, insomma. Ma prima di festeggiare ci vorrà ancora tempo.