Elezioni, idea di Maffè: “Spostiamo la stazione!”. Poi, scintille tra Riga e Abbà

Pierfranco Maffè, candidato sindaco delle liste Monza con Maffè e Io cambio, ha proposto lo spostamento della stazione ferroviaria nell’area della ex Fossati Lamperti.
Spostare la stazione ferroviaria di Monza nell’area della ex Fossati Lamperti. Chi offre di più? Si sa che la campagna elettorale è quella gara non sportiva dove chi parte con l’handicap deve alzare la posta per recuperare posizioni. Ieri sera, nel confronto tra candidati alla carica di sindaco organizzato dall’Unione commercianti di Monza e circondario in Sala Maddalena, l’“all in”, per usare un gergo del poker Texas Hold’em, ha portato la firma di Pierfranco Maffè, l’aspirante primo cittadino delle liste Monza con Maffè e Io cambio, ossia la coalizione di centrodestra alternativa a quella guidata dall’ex presidente della Provincia, Dario Allevi.
L’ex assessore comunale, ora consigliere del gruppo Misto in quota Alternativa popolare, ha infatti proposto di delocalizzare la stazione da via Arosio a via Toniolo. Si stava discutendo di viabilità e parcheggi, tema caro ai commercianti: Maffè, come gli altri candidati (non erano presenti il candidato del centrosinistra, nonché sindaco in carica Roberto Scanagatti, e in quel momento nemmeno Allevi), stava ricordando (ma non ce n’era bisogno) che il centro è congestionato dal traffico. Nello sforzo di smarcarsi dagli avversari (a tal proposito nel finale di dibattito si è pure inalberato come nessuno l’aveva visto mai) ha buttato lì una frase che ha svegliato dal torpore del dopocena buona parte del pubblico che aveva quasi riempito la sala. “Si potrebbe pensare di spostare la stazione ferroviaria di Monza nell’area della ex Fossati Lamperti – ha sparato l’esponente del partito di Angelino Alfano di sponda ciellina – così le automobili che vanno e vengono da lì non intaserebbero strade e parcheggi del centro storico”.
Non sapremo mai se dopo una dichiarazione del genere Maffè guadagnerà o perderà voti, però ha trovato il modo di far parlare di sé nei giorni che restano da qui alle elezioni dell’11 giugno.
Per chi Monza la conosce poco o nulla ricordiamo che la stazione cittadina rappresenta il principale nodo ferroviario dell’area brianzola in quanto dove è ora è esattamente alla congiunzione delle linee Chiasso-Milano e Lecco-Milano ed è all’origine della linea per Lecco via Molteno. Quando fu inaugurata, nel 1840, era la quarta in Italia dopo quelle di Napoli, Portici e Milano. Maffè potrebbe farsi forte del fatto che già nel 1884 la stazione fu arretrata verso Milano di qualche decina di metri a seguito di uno spostamento degli impianti originari… Attualmente transitano circa 350 treni al giorno.
Più facile che i lettori non sappiano cosa sia l’area della ex Fossati Lamperti. Si tratta di un complesso immobiliare ad uso produttivo ormai dismesso (era un cotonificio), sito nel quartiere San Rocco su una superficie complessiva di oltre 46mila metri quadrati. Il complesso è stato acquistato dal Comune nel 1997 e viene attualmente utilizzato dalla Protezione civile, come archivio della Procura della Repubblica di Monza e come magazzino, officina e deposito. In questi 20 anni le varie Amministrazioni che si sono succedute alla guida della città hanno ipotizzato l’utilizzo dell’area per i più svariati scopi (cinema multisala, teatro, laboratorio multimediale per i giovani, centro benessere, abitazioni residenziali, albergo, fermata della metropolitana 1, parcheggio sotterraneo per 2mila posti auto, eccetera), ma alla fine non hanno portato avanti nulla. Proprio di recente il Politecnico di Milano ha presentato all’Urban center un piano di risanamento e trasformazione che probabilmente sarà fatto proprio da Scanagatti in caso di vittoria alle prossime elezioni. Il progetto prevede per l’area ex Fossati Lamperti la realizzazione di nuove residenze, spazi verdi, servizi e commercio.
La sparata di Maffè non è stato l’unico momento adrenalinico della serata. Quando il dibattito sembrava terminato il presidente dell’Unione commercianti di Monza e circondario, nonché coordinatore cittadino e capogruppo consiliare di Forza Italia, Domenico Riga, ha dato il microfono in mano all’assessore alle Attività produttive, Carlo Abbà, per un saluto al pubblico in sala, ricordandogli che non poteva sostituirsi al sindaco assente. L’assessore ha invece attaccato i candidati sindaco presenti che si sono subito ribellati costringendo Riga a chiedere indietro il microfono. Abbà è uscito dalla sala stizzito salvo poi ritornare dopo qualche minuto per prendersi i ringraziamenti di Riga “per la disponibilità ad ascoltare e a collaborare coi commercianti monzesi durante il suo mandato da assessore”, cioè dal 2012 a oggi.
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