K-Flex, fine della battaglia: 42mila euro di buonuscita per ogni licenziato

I lavoratori hanno detto si all’incentivo economico proposto dal giudice di Monza. Comunicheranno la loro decisione nella prossima udienza, quella di lunedì 15 maggio.
Si è oggi conclusa la vicenda che da più di tre mesi riguarda la K-Flex, finita sotto i riflettori dopo la scelta di delocalizzare in Polonia. Centottantasette lavoratori licenziati, centodieci giorni di presidio. Oggi gli ex dipendenti hanno accettato l’offerta economica che era stata fatta loro dal Giudice del Tribunale di Monza: una buonuscita economica di circa 8 milioni totali (cifra non ancora confermata in via ufficiale), cioè circa 42mila euro per ogni tuta blu.
La proposta era stata avanzata dal Giudice nel corso dell’udienza di giovedì 11 maggio. I lavoratori comunicheranno la loro decisione lunedì, quando torneranno in Tribunale. Dopo la prima udienza hanno infatti discusso a lungo tra di loro, per poi accettare. L’esito della votazione democratica è stato questo: 135 voti favorevoli, 25 contrari. Ora, in attesa di lunedì, il presidio continua.
A una prima offerta economica da parte dell’azienda (circa 20 mila euro) i lavoratori avevano detto di no. Ora dicono sì a una cifra dal valore quasi doppio.
La decisione di rivolgersi al giudice di Monza era stata presa in extremis nelle ultime settimane: un ultimo disperato tentativo da parte dei lavoratori e delle parti sociali di salvare la situazione. La loro richiesta era stata quella del ritiro del licenziamento collettivo, a cui il giudice ha risposto con un no, suggerendo invece una mediazione alle parti e un bonus economico.
“Continua la nostra richiesta al Governo, in silenzio da settimane, e al Parlamento di intervenire con una legge che vincoli i finanziamenti pubblici allo sviluppo delle aziende e dell’occupazione in Italia“: questo il commento dei sindacalisti.