Monza, 5 anni di Consiglio. Paciello: “Soddisfacente”. Piffer, il più presente

9 maggio 2017 | 17:07
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Monza, 5 anni di Consiglio. Paciello: “Soddisfacente”. Piffer, il più presente

Un po’ di numeri per gli amanti delle statistiche. Si sono svolte 296 sedute, con una spesa di poco superiore ai 2 mila euro. L’assessore più bersagliato dalle interrogazioni: Marrazzo (Opere pubbliche).

And the winner is… Paolo Piffer. Spetta al rappresentante della lista civica Primavera Monza la palma di sempre presente in Consiglio comunale. Nei cinque anni di mandato ha totalizzato ben 635 gettoni, seguito a distanza da Vincenzo Traina di IDV (567 presenze) e Anna Martinetti, della lista civica Una Monza per Tutti ,che sommato 559 presenze. In fondo alla classifica Xenia Marinoni, del Pd, che ha totalizzato 239 presenze. Penultima il consigliere di Forza Italia, Martina Sassoli (253 presenze), distanziata di un solo punto da un altro esponente del Pd, Andrea Imperatori con 254 presenze. In realtà, la maglia nera spetterebbe al senatore Andrea Mandelli con sole 51 presenze, mai dimessosi per evitare che lo scranno finisse a Fratelli d’Italia.

Martedì mattina il presidente del Consiglio comunale, Donata Paciello, ha presentato il report sui cinque anni di lavoro del Consiglio comunale che mette sotto i raggi x le abitudini amministrative e politiche dei consiglieri. Il risultato finale, per usare le parole del presidente, può considerarsi “soddisfacente”, sia per quanto riguarda la media di presenze, sia per quanto riguarda i costi sostenuti.

Rispetto al precedente mandato, infatti, questa amministrazione ha deciso di anticipare di due ore l’inizio delle sedute, evitando così di far proseguire i lavori fino a notte fonda e di dovere poi corrispondere ai consiglieri le relative indennità. I numeri parlano di una spesa media per seduta di 2.020 euro (i consiglieri sono 32, il gettone di presenza ammonta a 74,70 euro lorde), ai quali vanno aggiunti 190 euro di spesa indicativa per il personale di servizio a ogni seduta. Difficile fare un raffronto con il quinquennio precedente, i consiglieri erano di più, ma il presidente assicura che il risparmio è stato “signifiicatvo”: grosso modo di circa il 50%. Il numero di sedute è stato di  296.

Spigolando fra i numeri, emerge poi il numero totale di mozioni e ordini del giorno: 136 in cinque anni, il 95% delle quali evase. L’anno più prolifico è stato ovviamente il primo, con 40 fra mozioni e odg. Poi, via via, il numero è decresciuto a 39, a 25, a 17 e infine a 15. Il recordman per quanto riguarda l’accesso agli atti è stato Gian Marco Novi, del Movimento Cinque Stelle, mentre gli assessori più bersagliati dalle interrogazioni sono stati Antonio Marrazzo, con delega alle Opere pubbliche, e Paolo Confalonieri, con delega alla Mobilità e Sicurezza. Subito dietro, il sindaco, Roberto Scanagatti.