Monza, nuovi guai per l’ex Lavatoio di via Marsala: tetto a rischio crollo

Calcinacci e pezzi di vetro sono scivolati nel vicino cortile della Croce rossa. Interventi di riqualificazione difficoltosi a causa del vincolo architettonico.
Tetto a rischio crollo nel vecchio Lavatoio di via Marsala. Uno dei tanti edifici storici di Monza abbandonati a loro stessi da anni sta lentamente crollando su stesso. La polizia municipale, che ha il comando proprio dall’altra lato della strada, ha segnalato all’amministrazione comunale le pessime condizioni del tetto e il successivo sopralluogo effettuato dai tecnici del Comune ha constatato che “a causa della vetustà, la copertura e l’abbaino esistente sulla copertura stessa dell’edificio sono a rischio di crollo”.
Un hammam alla monzese dove fare bagno, doccia e lavare i vestiti. Ecco cos’era l’ex Lavatoio all’angolo fra via Marsala e via Agnesi frequentato fino agli anni Settanta da centinaia di persone senza un bagno privato in casa. Lo stabile, piccola testimonianza del Liberty lombardo e di uno stile di vita oggi sconosciuto, è ridotto da anni a una discarica. Il lavatoio era aperto da venerdì a domenica. Farsi un bagno costava 150 lire, la doccia 100. Gli asciugamani venivano forniti gratuitamente dall’amministrazione comunale e il custode li distribuiva all’ingresso, senza sapone però, perché quello era pagamento. L’ex Lavatoio venne realizzato ai primi del 900, più o meno negli stessi anni in cui fu costruito anche l’ex Macello comunale di via Procaccini.
La relazione dell’ufficio Tecnico spiega che “l’abbaino, costituito da una struttura in ferro con i tamponamenti e la copertura realizzata con lastre di vetro retinato, si trova in un grave stato di degrado”. Alcuni vetri, addirittura, si sono rotti e sono scivolati sulla copertura cadendo nel cortile della Croce Rossa Italiana, fortunatamente senza provocare danni a cose e o a persone. A rendere ancora più problematica la situazione, incide il fatto che l’edificio è sottoposto a vincolo della Sovrintendenza. In altre parole, l’intervento di sistemazione dovrà limitarsi tamponare, senza però modificare la struttura.
L’intervento del Comune, dunque, dovrà limitarsi a togliere i vetri della copertura e quelli del tamponamento che sono rotti oppure staccati dal telaio e posizionare una rete metallica di sicurezza fissata alla struttura metallica che eviti in futuro l’eventuale caduta di altre parti nel cortile della Cri. Inoltre, è stata prevista la realizzazione di una nuova copertura dell’abbaino con lastre di ondulux traslucido, posizionate sopra la struttura in ferro agganciate alla stessa mediante tirafondi. L’ex Lavatoio ha smesso di funzionare nella prima metà degli anni Ottanta. Dopo di che è stata sfruttata come sede di associazioni e per ospitare nei primi anni 2000 una mezza dozzina di ragazze strappate alla tratta. Poi, sono calati silenzio e oblio.
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